IBMComputer Quantistico
Come i computer quantistici ci aiuteranno a trovare nuovi farmaci e capire meglio l'Universo
di Riccardo Robecchi pubblicata il 28 Novembre 2020, alle 15:31 nel canale InnovazioneIBM ha organizzato una conferenza con quattro ricercatori che stanno ponendo le basi per utilizzanre i computer quantistici per migliorare le nostre conoscenze dell'Universo e per trovare nuovi materiali, inclusi farmaci più efficaci
21 Commenti
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Da quello che riuscirà a creare laboratori sterili con elio liquido a disposizione per il raffreddamento dei computer, a occhio e croce. Quindi direi da nessuno, visto che i computer quantistici non saranno mai personali
Esattamente lo stesso discorso che fecero molti con i primi computer che erano grandi come una stanza...
Non è lo stesso discorso e non lo è mai stato...
La CPU e gli altri componenti di un computer elettronico tradizionale ( basato su transistor e logica binaria ) lavora a temperature ambiente o, meglio, in un range di temperature facilmente ottenibili e mantenibili in qualsiasi ambiente.
Una CPU quantistica per funzionare, ovvero essere capace di fornire risultati attendibili e coerenti, DEVE essere portata e mantenuta a temperature prossime allo zero assoluto e devono essere usati materiali con determinate caratteristiche per mantenere il qBit " in vita " ed elaborarlo.
Quindi un computer quantistico non potrà mai diventare uno strumento per l'elaborazione personale, anche per il fatto che per istruire una CPU quantistica e successivamente decodificarne le elaborazioni raccolte, c'è bisogno di altri sistemi di calcolo.
Purtroppo la fisica di Star Trek è buona solamente nella fantascienza e basta!
La CPU e gli altri componenti di un computer elettronico tradizionale ( basato su transistor e logica binaria ) lavora a temperature ambiente o, meglio, in un range di temperature facilmente ottenibili e mantenibili in qualsiasi ambiente.
Una CPU quantistica per funzionare, ovvero essere capace di fornire risultati attendibili e coerenti, DEVE essere portata e mantenuta a temperature prossime allo zero assoluto e devono essere usati materiali con determinate caratteristiche per mantenere il qBit " in vita " ed elaborarlo.
Quindi un computer quantistico non potrà mai diventare uno strumento per l'elaborazione personale, anche per il fatto che per istruire una CPU quantistica e successivamente decodificarne le elaborazioni raccolte, c'è bisogno di altri sistemi di calcolo.
Siamo solo all'inizio, dire "mai" in generale ora è veramente prematuro.
Questo tipo di computer quantistici molto probabilmente non sarà mai miniaturizzato, ma ce ne sono diversi altri tipi su cui si sta facendo ricerca (p.e. quelli basati sui fotoni) che teoricamente potrebbero funzionare a temperatura ambiente.
Che poi magari debbano essere integrati con i computer tradizionali non credo proprio sia un problema a livello di miniaturizzazione.
Ricordiamoci anche che tante tecnologie che sembravano fantascienza solo 50 anni fa ora sono all'ordine del giorno; per esempio proprio i "PADD" di Star Trek, anziché arrivare nel 24° secolo, sono in giro da almeno un decennio, in una versione decisamente più avanzata.
Questa è la chiave di interpretazione corretta. Per di più, l'aspetto fondamentale è che un computer quantistico non serve alla persona comune. I calcoli che svolge meglio di un computer tradizionale sono limitati e riguardano solitamente quantità di dati estremamente elevate che non sono utili nella quotidianità delle persone. Si tratta di strumenti estremamente specifici.
Non si può escludere a priori che tra diversi anni emerga un caso d'uso per i comuni cittadini, ma non vedo quale possa essere. L'unico esempio che mi viene in mente è la crittografia, ma ci sono metodi per ottenere chiavi quantistiche anche con computer non quantistici.
La verità è che chi pensa ai PC quantistici lo fa rimanendo ancorato a un modello che sta sparendo, un po' come chi pensava ancora alle carrozze quando vennero inventate le automobili. Lo spostamento in cloud della potenza di calcolo fa sì che i dispositivi che usiamo saranno in futuro sempre meno potenti perché si tratterà di terminali "stupidi" che si collegheranno al cloud, dove risiederanno i dati e le applicazioni. Già ora è così per tantissime persone, basti pensare ai Chromebook! Non ci sarà mai bisogno di avere computer quantistici in casa perché ci si potrà collegare a essi in cloud, come avviene già ora. Indipendentemente dalla tecnologia usata.
Non si può escludere a priori che tra diversi anni emerga un caso d'uso per i comuni cittadini, ma non vedo quale possa essere. L'unico esempio che mi viene in mente è la crittografia, ma ci sono metodi per ottenere chiavi quantistiche anche con computer non quantistici.
Attento alla "https://en.wikipedia.org/wiki/Divine_fallacy"][U]fallacia divina[/U][/URL]".
Molto futuristica questa idea e senz'altro possibile. D'altro canto, se vogliamo sempre rimanere sull'analogia dei mezzi di trasporto (anche se un po' tirata, secondo me) nonostante le automobili siano dappertutto si continuano ad usare le biciclette (o adesso i monopattini): una nuova tecnologia si è affiancata a quella vecchia ma non l'ha necessariamente sostituita, perché l'uso è diverso; del resto, per restare un po' più in tema, i Chromebook esistono ma non per questo gli altri tipi di PC hanno smesso di avere senso.
Forse sarà come immagini tu, ma è anche possibile che per alcune operazioni sarà più comodo avere un computer quantistico (o ibrido) in casa - sempre ammesso che sia possibile.
https://www.ecommercetimes.com/story/86394.html
e poi
https://www.hpcwire.com/2020/08/13/...-now-available/
ma non ditemi che l'interesse di Amazon è quello di "trovare nuovi farmaci e capire meglio l'universo"
Certo, il suo Braket aiuterà altri (Amgen, QSimulate...) in tal senso.
https://www.ecommercetimes.com/story/86394.html
e poi
https://www.hpcwire.com/2020/08/13/...-now-available/
Questa però è una scelta obbligata, in questo momento l'hardware se lo possono permettere in pochissimi, ma questo non vuol dire che se l'hardware fosse accessibile nessuno se lo metterebbe in casa (o in tasca).
Un po' complottistica questa frase...
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