Ericsson presenta gli Innovation Garage: l'eccellenza nella ricerca italiana per l'innovazione tecnologica
di Riccardo Robecchi pubblicata il 13 Gennaio 2021, alle 15:01 nel canale InnovazioneEricsson ha presentato gli Innovation Garage, luoghi dove i suoi ricercatori possono sperimentare liberamente nuove idee e incontrare le realtà del territorio. Centri di eccellenza che proiettano la ricerca italiana su una scala mondiale
In un saggio divenuto famoso diversi anni dopo la sua morte, Isaac Asimov sosteneva che per incentivare la nascita di idee innovative fosse necessario lasciare agli individui la libertà di sperimentare e di confrontarsi apertamente, senza preconcetti e parlando con persone provenienti da ambiti diversi. Proprio questo è l'intento degli Innovation Garage di Ericsson Italia, tre laboratori tecnologici siti all'interno dei suoi centri di ricerca che hanno l'obiettivo di creare un punto di riferimento per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative, che sia anche un luogo d'incontro con le realtà del territorio. Ne abbiamo parlato con Alessandro Pane, direttore della ricerca e dello sviluppo in Ericsson Italia.
Innovation Garage: l'innovazione oltre il 5G
Era il lontano 1918 quando Ericsson entrò nel mercato italiano e sessant'anni dopo - nel 1978 - venne inaugurato il primo centro di ricerca e sviluppo dell'azienda nel nostro Paese. Nei quarant'anni circa da tale pietra miliare i centri di ricerca sono diventati tre: Genova, Pisa e Pagani (Salerno). Si tratta di centri di eccellenza a livello mondiale: qui vengono sviluppate tecnologie utilizzate dagli operatori di tutto il mondo in ambiti come la gestione delle reti, la fotonica integrata, la virtualizzazione e lo spostamento in cloud della rete 5G Core e la gestione automatica delle licenze. In altri termini, molte delle innovazioni che caratterizzano il 5G come tecnologia hanno targa italiana.
Negli ultimi 20 anni sono stati prodotti oltre 600 brevetti, a testimonianza del grande lavoro di ricerca e sviluppo condotto nei tre centri, con 40 brevetti registrati solo nell’ultimo anno. Sono 650 i ricercatori che lavorano per Ericsson che, ricordiamo, in Italia ogni anno crea occupazioe in modo diretto o indiretto tramite indotto per 10.000 persone e ha fornito un contributo al PIL italiano pari a tre miliardi di euro nel triennio 2017-2019. Ogni anno i centri R&S di Ericsson in Italia producono inoltre oltre 5 milioni di righe di codice: per dare un’idea di quanto codice sia, il kernel NT di Windows è composto da circa 1,7 milioni di righe.
Ericsson apre ora ulteriormente i suoi centri di ricerca con gli Innovation Garage: si tratta di laboratori creati con lo scopo di imitare le condizioni dei garage della Silicon Valley in cui si sperimentano grandi innovazioni senza le regole e l'impostazione che normalmente adottano le grandi aziende. Nel centro di Genova ci si concentra sulla latenza delle reti 5G e si ha a disposizione un'infrastruttura 5G end-to-end, a Pisa sulla robotica e a Pagani sulla cybersicurezza. Gli Innovation Garage puntano a offrire la possibilità di sperimentare in questi ambiti, con l'azienda che mette a disposizione dei propri dipendenti le risorse e le tecnologie di cui hanno bisogno per sperimentare e provare quelle nuove idee che non avrebbero altrimenti modo di emergere nell'attività quotidiana.
Di fatto si tratta di luoghi in cui l'obiettivo non è quello di arrivare a prodotti o tecnologie commerciali, ma di fare sperimentazione pura. Le idee migliori arrivano spesso quando si lascia la mente libera, come diceva Asimov, e gli esperimenti condotti negli Innovation Garage non puntano ad arrivare necessariamente a un qualcosa di vendibile ma aiutano a costruire competenze, a stimolare idee nuove (che possono, sì, portare a nuovi prodotti) e a creare collaborazioni con altre realtà.
La ricerca come collaborazione. Gli Innovation Garage di Ericsson come luogo di incontro
Si potrebbe dire che gli Innovation Garage siano il luogo dove Ericsson si apre al mondo esterno: per loro natura sono strutture aperte e ciò favorisce l'incontro con le varie realtà dei territori dove sono situati come aziende locali, startup, università e istituzioni. Ericsson ha già avviato diverse collaborazioni, tra le recenti ricordiamo ad esempio quelle con l'Istituto Italiano di Tecnologia a Genova e con il Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara.
Nel primo caso ci si è concentrati sul progetto europeo 5G-TOURS, in cui il robot umanoide R1 dotato di telecamere permette la visita da remoto dei musei; tale tecnologia è però facilmente impiegabile anche in altri ambiti, come l'ispezione di siti o l'assistenza domestica. Il progetto CoDrive consente invece di essere condotti in viaggi immersivi virtuali, potendo vedere, muoversi e interagire come se si fosse realmente in presenza. In pratica un operatore fisico, per esempio su di un’auto, e un passeggero remoto rimangono in costante contatto, si vedono e parlano tra loro, grazie a un visore per la realtà virtuale e alla connessione 5G. Tale ambito di applicazione è servito come ambiente di test per sperimentare tecnologie di telepresenza più efficaci rispetto a quelle odierne che permetteranno di garantire una migliore qualità dell'educazione a distanza, delle riunioni aziendali e così via.
Lo stimolo per la crescita e il cambiamento arriva sempre dall'incontro con l'altro e in questo caso Ericsson cerca l'incontro con un altro che è presente al suo interno, nel caso dei suoi ricercatori, ma anche nel territorio. È in qualche modo significativo il fatto che questi Innovation Garage stiano ricevendo sempre più idee e proposte di collaborazione da parte di Università e imprese del territorio. Gli Innovation Garage contribuiranno a rendere maggiormente noti anche questi fiori all'occhiello della ricerca italiana, grazie ai quali il lavoro degli ingegneri italiani da oltre quarant'anni finisce poi in tutto il mondo.
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