Huawei: pronti investimenti per 10 milioni per gli sviluppatori italiani
di Roberto Colombo pubblicata il 26 Novembre 2019, alle 18:22 nel canale Innovazione
Ren Zhengfei aveva annunciato investimenti per lo sviluppo dei Huawei Mobile Service per 1 miliardo di dollari a livello globale. Dal Huawei Developer Day di Milano arriva la notizia: 10 milioni per gli sviluppatori italiani
Ren Zhengfei, CEO e storico fondatore Huawei, aveva annunciato poco meno di 3 settimane fa un piano di investimenti pari a 1 miliardo di dollari indirizzato agli sviluppatori per lo sviluppo dei Huawei Mobile Service, ecosistema di servizi che ha il difficile compito di fare da colonna portante nel futuro del colosso cinese. Dopo il divieto a collaborare con le aziende cinesi emesso dall'amministrazione di Donald Trump, Google ha ritirato il suo supporto a Huawei, che può continuare a utilizzare il sistema operativo Android, ma solo nella versione AOSP - Android Open Source Project - versione libera, ma priva dei Google Services, che vengono invece inclusi nelle versioni concesse in licenza dalla compagnia di Mountain View.
I Google Services si sono, però, evoluti assieme al sistema operativo e ormai ne formano un'ossatura molto importante, permettendo un'esperienza utente meno frammentata. Pensiamo ad esempio alla possibilità di operare su diverse app con una sola autenticazione, o di accedere all'interno delle applicazioni a servizi come le mappe o i file/immagini stoccato su Google Drive.
Al momento priva - salvo accordi in diversa direzione - delle versioni licenziate da Google di Android Huawei si trova nella situazione di creare un proprio sistema operativo o di trovare dei validi sostituti ai GS nella versione open source di Android. Il colosso cinese ha deciso di battere entrambe le strade: da un lato ha presentato Harmony OS, dall'altro ha chiamato a raccolta la comunità degli sviluppatori per rendere l'ecosistema dei Huawei Mobile Services una base solida per Android in versione free.
Parato il colpo, non senza dolore, come testimonia il picco negativo di vendite di smartphone del giugno scorso, Huawei è pronta quindi a contrattaccare e pare avere le risorse per fare molto male. Non solo le vendite sono già in fretta risalite (stando ai dati italiani), ma gli Stati Uniti rischiano un pesante autogol: a fronte di un duopolio totalmente made in USA, con iOS/Apple e Android/Google a colonizzare tutti gli smartphone a livello globale, la decisione del presidente Trump potrebbe aprire la porta allo sviluppo di una terza via orientale, con un Android in salsa di soia prima e con un sistema operativo completamente nuovo poi.
"Stiamo lavorando per per diventare il terzo grande ecosistema in ambito mobile", queste le parole di Isabella Lazzini, Retail & Marketing Director di Huawei CBG Italia, oggi durante il primo Huawei Developer Day, tenutosi a Milano. Una vera e propria chiamata alle armi quella fatta sul palco da Pier Giorgio Furcas Deputy General Manager Consumer Business Group Huawei Italy, che ha vouto puntare molto al cuore degli sviluppatori "Quando iniziate a lavorare con noi fatelo perché lo sentite, non solo per soldi".
I soldi comunque Huawei li mette su piatto. E non sono pochi. Del miliardo di dollari annunciato da Ren Zhengfei, 10 milioni saranno dirottati verso l'Italia e messi a disposizione della community degli sviluppatori in diverse forme. Verrano messi in campo diversi programmi strutturati a fasce e a seconda di quelle erogati i fondi. Una parte sarà messa a disposizione per supportare la visibilità delle app degli sviluppatori partner nel raccoglitore App Gallery, con modalità come splash screen, banner, trailer video (da distribuire anche sulla piattaforma Huawei Video), inclusione nelle app consigliate per l'installazione alla prima accensione dei terminali. Questa forma è praticamente a costo zero per Huawei, che mette a bilancio e nel computo totale degli investimenti i mancati potenziali introidi (si tratta di advertising a pagamento), ma che tecnicamente non tira fuori un euro dal portafoglio.
Saranno invece voci di costo vive le altre modalità. Ci saranno ad esempio fondi Marcom destinati alla visibilità al di fuori dell'ecosistema HMS: anche in questo caso però la rendicontazione è furba, a fronte di una spesa messa a bilancio tra i fondi destinati agli sviluppatori, nel veicolare le app e i servizi legati al suo ecosistema, Huawei dà visibilità anche al suo marchio stesso, visibilità che avrebbe dovuto in qualche modo pagare.
La terza modalità sarà la distribuzione gratuita di smartphone Huawei Nova 5T e P30 Lite agli sviluppatori, da utilizzare come basi per lo sviluppo e per le fasi di debug. In questo caso la voce a bilancio degli investimenti sarà il mancato introito della vendita dei terminali, maggiore probabilmente del costo vivo degli stessi sulle casse del colosso cinese.
La quarta modalità sarà rappresentata dai programmi di training e supporto dedicati agli sviluppatori, con la possibilità di ricevere, anche direttamente in azienda, supporto diretto da parte dei programmatori Huawei per la creazione dei servizi e delle applicazioni. Verrannno creati team appositi e per sostenere questo sforzo Huawei aprirà diverse posizioni lavorative per inglobare le risorse umane necessarie.
A livello globale è poi grande lo sforzo da parte di Huawei per creare kit di sviluppo e API, con 55 servizi e 997 API messe a disposizione degli sviluppatori, mattoni pronti da integrare in app e servizi. Tra essi troviamo pezzi di codice molto interessanti, come quelli che permettono di abilitare l'accesso alle risorse di basso livello dei terminali. Alcuni servizi permetteranno di sfruttare direttamente l'intelligenza artificiale dei processori neurali NPU a bordo dei dispositivi, mettendo a disposizione degli sviluppatori, in modo semplice senza richiedere competenze dirette sul tema, servizi come il riconoscimento facciale e degli oggetti da parte della fotocamera, le traduzioni in tempo reale. Similmente ci saranno API per accedere ai servizi di intelligenza artificiale nel cloud, minimizzando quindi i tempi di sviluppo, con i developer che non dovranno preoccuparsi di sviluppare algoritmi complessi di machine learning, ma potranno direttamente utilizzare quelli già codificati dai programmatori Huawei.
Il fine ultimo va ben al di là dei semplici terminali. E qui l'autogol statunitense potrebbe farsi ancora più grande. Lo smartphone rappresenterà sempre più solo un mattone dell'esperienza digitale delle persone: smart TV e assistenti vocali casalinghi avranno un impatto sempre maggiore, andando a intercettare quel tempo di vita che le persone passano a casa e che tutti vogliono rendere proficuo al massimo. Gli HMS vogliono entrare anche in questo settore, come ci sono riusciti i vari servizi made in USA (vedi Amazon con Alexa, Apple con Siri e la stessa Google con Assistant). Vista su scala globale e declinata anche sugli enormi mercati asiatici, l'iniziativa Huawei potrebbe davvero cambiare il paradigma globale e aprire uno spazio importante alle soluzioni cinesi, in un settore in cui gli Stati Uniti avevano un monopolio che sembrava difficilmente attaccabile.
6 Commenti
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Yep.
Riguardo la giornata in se: mi aspettavo che la mattina fosse più markettara rispetto al pomeriggio, ma è stata praticamente solo questo e un po' dovevo aspettarmelo visto che l'apertura è stata con il CFO di Huawei Italia, invece che una figura tecnica (per un "Developer Day"
Infatti la prima parte è stata tutta su quanto sono cresciuti, il market share ecc
E questi almeno erano interventi relativi a Huawei, altri invece erano solo propaganda (onestamente dopo un po' ho tirato fuori il PC e mi sono messo a rispondere alle email...)
Il pomeriggio invece era dedicato a 4 track più tecniche sui servizi di HMS (Huawei Media Services - il rimpiazzo di Huawei a GMS, Google Mobile Services), su in-app purchase, mappe+geolocalizzazione, Huawei ID e advertising kit. Praticamente erano 4 stanze in cui 4 speaker ripetevano la stessa sessione 4 volte in modo che tutti potessero seguirle tutte con l'ordine che preferivano. Gli speaker erano molto preparati e disponibili, nessun problema da questo punto di vista, il pomeriggio è stato molto proficuo.
Riguardo a HMS: sappiamo tutti che Huawei è stata un po' costretta a fare ciò a causa dei ban, e da quel che ho visto sta venendo su decentemente (alcune cose si potevano fare meglio, soprattutto lato Huawei ID), i servizi base sono disponibili e a quanto pare hanno in roadmap di pareggiare l'API surface di GMS entro un paio di mesi, almeno sui servizi principali.
Io ero lì fondamentalmente per capire se aveva senso per la mia azienda (a livello di effort/ROI) di investire tempo e risorse per portare la nostra app su AppGallery (lo store Huawei) e la risposta sarebbe stata affermativa se non fosse saltato fuori un dettaglio importante: l'SDK supporta solo Android e solo Java/Kotlin, e soprattutto non c'è ancora l'intenzione esplicita di supportare altro. L'impressione che ho anche avuto con gli speaker è che loro sanno di questo deficit e che provano a spingere la cosa, ma hanno difficoltà a far capire il valore di business di ciò alle alte sfere.
In pratica: perché investire per aggiungere il supporto al login su Huawei ID se posso usarlo solo su telefoni Huawei? E se la mia applicazione permette l'uso dello stesso account anche via web/PC/iOS? L'utente si attacca? Non è accettabile
Perché devo investire nello sviluppare e mantenere i miei wrapper per usare l'SDK di HMS tramite Flutter, React Native o Xamarin quando dovrebbe essere Huawei a farlo? Mantenere una cosa del genere può diventare più impegnativo che mantenere l'app, a questo punto sono costretto a ragionare se ha più senso imbarcarsi in quest'impresa o semplicemente rinunciare al mercato dei device Huawei post-ban (o offrire loro un'esperienza castrata). A quanto ho capito la cosa potrebbe essergli già costata l'app di un grosso player italiano.
Riguardo al topic, come dice l'articolo i 10 mln saranno divisi in vari aspetti e tutto sommato il programma mi pare solido. Non so dire se 10 milioni saranno pochi, abbastanza o abbondanti però. L'unico paragone che potrei fare è con il lavoro che ha fatto MS per spingere Windows Phone tra il 2010 e il 2014, ma non sarebbe un paragone equo perché WP aveva una situazione di partenza diversa (era un OS totalmente diverso) ed era un mercato totalmente diverso da quello di oggi, oltre al fatto che io ho vissuto quel programma da un angolo opposto.
Ammetto di non aver capito bene i requisiti per il programma di seeding (sono dovuto uscire per rispondere al telefono), ma mi pare di aver capito che non sarà come WP in cui ti bastava fare 3 app stupidissime per avere un top di gamma. E per fortuna aggiungerei, aggiungerebbe più valore alla cosa.
Al momento non mi viene in mente altro, se avete qualche curiosità più specifica scrivete pure
[SIZE="1"]Riguardo alla questione SDK, nel caso lo sviluppo di un wrapper community fosse coperto dal seeding, potrei anche pensare di lavorarci a tempo perso
Io sono solo un curioso ma ho letto con interesse il tuo post, vediamo se ci sono altri esperti che ti rispondono.
Riguardo la giornata in se: mi aspettavo che la mattina fosse più markettara rispetto al pomeriggio, ma è stata praticamente solo questo e un po' dovevo aspettarmelo visto che l'apertura è stata con il CFO di Huawei Italia, invece che una figura tecnica (per un "Developer Day"
Infatti la prima parte è stata tutta su quanto sono cresciuti, il market share ecc
E questi almeno erano interventi relativi a Huawei, altri invece erano solo propaganda (onestamente dopo un po' ho tirato fuori il PC e mi sono messo a rispondere alle email...)
Il pomeriggio invece era dedicato a 4 track più tecniche sui servizi di HMS (Huawei Media Services - il rimpiazzo di Huawei a GMS, Google Mobile Services), su in-app purchase, mappe+geolocalizzazione, Huawei ID e advertising kit. Praticamente erano 4 stanze in cui 4 speaker ripetevano la stessa sessione 4 volte in modo che tutti potessero seguirle tutte con l'ordine che preferivano. Gli speaker erano molto preparati e disponibili, nessun problema da questo punto di vista, il pomeriggio è stato molto proficuo.
Riguardo a HMS: sappiamo tutti che Huawei è stata un po' costretta a fare ciò a causa dei ban, e da quel che ho visto sta venendo su decentemente (alcune cose si potevano fare meglio, soprattutto lato Huawei ID), i servizi base sono disponibili e a quanto pare hanno in roadmap di pareggiare l'API surface di GMS entro un paio di mesi, almeno sui servizi principali.
Io ero lì fondamentalmente per capire se aveva senso per la mia azienda (a livello di effort/ROI) di investire tempo e risorse per portare la nostra app su AppGallery (lo store Huawei) e la risposta sarebbe stata affermativa se non fosse saltato fuori un dettaglio importante: l'SDK supporta solo Android e solo Java/Kotlin, e soprattutto non c'è ancora l'intenzione esplicita di supportare altro. L'impressione che ho anche avuto con gli speaker è che loro sanno di questo deficit e che provano a spingere la cosa, ma hanno difficoltà a far capire il valore di business di ciò alle alte sfere.
In pratica: perché investire per aggiungere il supporto al login su Huawei ID se posso usarlo solo su telefoni Huawei? E se la mia applicazione permette l'uso dello stesso account anche via web/PC/iOS? L'utente si attacca? Non è accettabile
Perché devo investire nello sviluppare e mantenere i miei wrapper per usare l'SDK di HMS tramite Flutter, React Native o Xamarin quando dovrebbe essere Huawei a farlo? Mantenere una cosa del genere può diventare più impegnativo che mantenere l'app, a questo punto sono costretto a ragionare se ha più senso imbarcarsi in quest'impresa o semplicemente rinunciare al mercato dei device Huawei post-ban (o offrire loro un'esperienza castrata). A quanto ho capito la cosa potrebbe essergli già costata l'app di un grosso player italiano.
Riguardo al topic, come dice l'articolo i 10 mln saranno divisi in vari aspetti e tutto sommato il programma mi pare solido. Non so dire se 10 milioni saranno pochi, abbastanza o abbondanti però. L'unico paragone che potrei fare è con il lavoro che ha fatto MS per spingere Windows Phone tra il 2010 e il 2014, ma non sarebbe un paragone equo perché WP aveva una situazione di partenza diversa (era un OS totalmente diverso) ed era un mercato totalmente diverso da quello di oggi, oltre al fatto che io ho vissuto quel programma da un angolo opposto.
Ammetto di non aver capito bene i requisiti per il programma di seeding (sono dovuto uscire per rispondere al telefono), ma mi pare di aver capito che non sarà come WP in cui ti bastava fare 3 app stupidissime per avere un top di gamma. E per fortuna aggiungerei, aggiungerebbe più valore alla cosa.
Al momento non mi viene in mente altro, se avete qualche curiosità più specifica scrivete pure
[SIZE="1"]Riguardo alla questione SDK, nel caso lo sviluppo di un wrapper community fosse coperto dal seeding, potrei anche pensare di lavorarci a tempo perso
cacchio...questo si che è articolo...thanks.
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