I trend del 2023 secondo Equinix, fra IA, digital twin, sostenibilità e inonvazione
di Alberto Falchi pubblicata il 03 Luglio 2023, alle 12:31 nel canale InnovazioneIl rapporto sulle tendenze tecnologiche di Equinix prende in esame 29 mercati, incluso quello italiano, che per certi versi si rivela più "innovativo" rispetto alla media EMEA. La carenza di talenti e gli alti costi legati alle iniziative di decarbonizzazione sono i principali ostacoli allo sviluppo
Come sarà il 2023 dal punto di vista tecnologico? A dare una risposta ci prova Equinix con uno studio dove analizza come le aziende stanno reagendo alle sfide e come sfruttano la tecnologia per mantenere il passo con la concorrenza. I temi chiave? Intelligenza artificiale e sostenibilità in primis, ma anche carenza di talenti e competenze, digital divide e nuove tecnologie, come i digital twin.
Il 2023 secondo Equinix
La ricerca di Equinix è basata su un campione di 2.900 decisori IT in 29 mercati, Italia compresa. Quello che ne emerge è che il mondo è sempre più digitale, e le impese a livello globale stanno adattando le loro strategie con investimenti mirati in ambito IT. Investimenti sull'innovazione, in particolare su intelligenza artificiale e digital twin, e sulla sostenibilità ambientale. E che devono essere a prova di futuro: nei prossimi anni bisognerà fare i conti con leggi sempre più stringenti per quanto riguarda la sovranità dei dati e, soprattutto, bisognerà fare i conti con una sempre maggiore difficoltà nel reperire talenti dotati di competenze specifiche. E, in mancanza di questi, far sì che l'IA affianchi i lavoratori.
Adozione dell'IA: l'Italia sopra la media
L'IA è indubbiamente la tecnologia più dirompente degli ultimi anni, e sta portando una rivoluzione simile a quella derivata dalla diffusione di Internet. La maggior parte degli intervistati afferma di aver già introdotto l'IA all'interno dei propri processi, o di avere intenzione di farlo a breve. Gli ambiti di utilizzo sono diversi, e quello dove viene più utilizzata è quello delle IT Operation, seguito da customer experience e cybersecurity.
Interessante notare come sotto il profilo dell'adozione di questa tecnologia, l'Italia si difenda molto bene: se gli Stati Uniti sono fra i principali utilizzatori, il Bel Paese mostra un tasso di adozione leggermente superiore alla media EMEA, un risultato non scontato.
C'è però un problema: la mancanza di conoscenze interne. "In Italia il 48% degli intervistati non è molto soddisfatto della capacità del proprio team di implementare l'IA", afferma Emmanuel Becker, managing director di Equinix Italia. "Questo segue un sentimento generale con il 49% dei leader IT in EMEA che dubita della capacità della propria infrastruttura di soddisfare le esigenze dell'IA, rispetto ai leader dell'Asia-Pacifico (44%) e delle Americhe (32%). Il 44% dei leader IT dell'area EMEA ha inoltre indicato la mancanza di conoscenze interne come principale deterrente".
I freni all'innovazione
Lo studio di Equinix non si è focalizzato solo sulle tecnologie più usate, ma anche sui deterrenti alla loro adozione, che non sono pochi. Il principale, a livello globale, è l'aumento dei costi operativi (46%), seguito dalla mancanza di competenze interne (42%), dalla lentezza delle implementazioni (37%) e dall'aumento delle emissioni di Ambito 1-2 (24%) e 3 (23%).
In Italia, invece, la situazione è leggermente differente, con la carenza di competenze che è il problema principale (44%), seguito dalla lentezza delle implementazioni (38%), dai costi Opex crescenti (34%).
Continua la diffusione dei Digital Twin
Oltre all'IA, anche i digital twin stanno avendo un impatto molto importante su vari settori. I gemelli digitali sono delle copie digitali di prodotti fisici - singoli macchinari o intere fabbriche. Permettono di simulare e studiare il comportamento di un macchinario o un impianto produttivo ancora prima che sia stato realizzato e, una volta costruito, permettono di confrontare in tempo reale i valori attesi con quelli realmente acquisiti dai sistemi, "così da verificare eventuali scostamenti, in ottica di manutenzione predittiva.
A livello globale i digital twin sono utilizzati prevalentemente per ottimizzare le prestazioni degli impianti (47%), ottimizzare il controllo qualità (47%), per la pianificazione (44%), per lo sviluppo di nuovi prodotti (38%) o per la manutenzione predittiva (36%)
Le priorità per essere a prova di futuro
"Cybersecurity, compliance e customer experience rimangono le priorità tecnologiche strategiche indicate rispettivamente dall’82%, 81% e nuovamente 81% dei nostri intervistati italiani, in sostanziale linea con lo scenario mondiale, mentre le paure maggiori convergono sui cyber attack (73%) e su una mancanza di talenti reclutabili in ambito IT (65%), ambito in cui la velocità di evoluzione delle skill richieste viene identificata come la maggiore sfida (46%) degli intervistati" spiega Becker.
Il report di Equinix analizza anche le sfide da affronare. Laprincipale preoccupazione a livello globale, Italia inclusa, è la rapidità con la quale si sta trasformando l'industria (45% per l'Italia, 46% a livello globale), seguita dalla carenza di talenti (39% Italia, 36% media globale), dalla capacità di trattenerli (37% vs 36%) e dalle mutate aspettative dei lavoratori (38% in Italia contro il 33% della media globale). Trovare e trattenere i talenti, insomma, si rivelano fra le principali difficoltà delle imprese a livello globale. Non solo infatti è difficile trovare le persone dotate delle giuste competenze, ma è anche molto difficile trattenerle, considerato che oggi i lavoratori sono diventati più esigenti e non esitano a cambiare occupazione se non trovano le condizioni che desiderano in azienda.
Conformità normativa e sostenibilità
Ci sono due temi che stanno spingendo le imprese a rivedere e in certi casi ripensare le loro strategie. Il primo è quello della conformità normativa: gli intervistati lamentano la carenza di competenze interne (57% globale, contro il 63% dell'Italia), di infrastrutture (56% globale, Italia 64%), la necessità di spostare le operazioni su infrastrutture edge. E, soprattutto i costi. Spostare dati da cloud provider a un altro non è economico, e le spese per garantire la conformità normativa non sono trascurabili.
Così come non sono trascurabili i costi per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, un problema che preoccupa il 64% delle imprese a livello globale e il 73% di quelle del Bel Paese. In particolare, in Italia le aziende lamentano i costi crescenti per gestire le norme ambientali, il numero troppo elevato di norme cui sottostare e anche il fatto che queste cambino molto rapidamente.
Connessioni, colocation e digital divide
"In questo scenario estremamente complesso, colpisce come alcune dei prerequisiti basilari del business digitale siano gli stessi identificati dagli IT leader per risolvere il digital divide. Nel caso Italiano, 5G (53%), fibra (51%) e connessione a banda larga (34%) vengono indicate come priorità assolute, sottolineando l’attualità e l’importanza di un nodo infrastrutturale evidentemente non ancora risolto", sottolinea Becker. "L’attenzione all’interconnessione sembra beneficiarne di conseguenza, con un riconoscimento dei benefit in crescita in diversi campi e un cambio di spesa incrementale previsto dal 52% degli intervistati italiani. Un trend simile si rivela nella spesa generale in carrier neutral colocation. Oltre la metà dei responsabili delle decisioni IT globali dichiara che la propria organizzazione prevede di aumentare la spesa per la colocazione carrier-neutral nel 2023, con un aumento di cinque punti percentuali rispetto al 2022".
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