IBM: due aziende su tre mettono gli ESG al centro. Meno della metà ha raggiunto gli obiettivi prefissati
di Alberto Falchi pubblicata il 17 Aprile 2023, alle 18:31 nel canale InnovazioneNonostante la stragrande maggioranza delle imprese metta la sostenibilità al centro, meno della metà dichiara di aver fatto reali progressi. Evidente anche la differenza di visione: il 61% dei dirigenti ritiene di offrire informazioni sufficienti sugli ESG, opinione condivisa solo dal 41% dei consumatori
Si fa presto a dire "sostenibilità" e a mettere gli obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance) al primo posto. Più difficile, però, concretizzare queste ambizioni. Secondo la ricerca The ESG ultimatum: Profit or perish condotta da IBM, basata su interviste a 2.500 dirigenti d'azienda e 20.000 utenti finali, la maggioranza delle imprese sta cercando di migliorare la propria impronta ecologica, abbattendo le emissioni. Nonostante gli sforzi e gli investimenti, però, solamente il 41% ha fatto concreti progressi.
Un problema anche per i consumatori: sempre più persone basano gli acquisti anche in base alla sostenibilità dei prodotti, ma in tanti lamentano scarsa trasparenza da parte dei produttori. Il problema, secondo i dirigenti, è dovuto all'inadeguatezza dei dati.
ESG: per i dirigenti i dati sono la chiave
Il principale ostacolo al raggiungimento degli obiettivi ESG è l'inadeguatezza dei dati. Lo dichiara il 41% dei dirigenti intervistati per lo studio, che sostiene come senza la possibilità di accedere, analizzare e comprendere i dati ESG, le imprese incontrano difficoltà a fornire una maggiore trasparenza e a soddisfare le aspettative del pubblico.
Il risultato è che negli ultimi due anni si è visto un significativo calo di fiducia sulle affermazioni delle imprese relative alla sostenibilità delle loro attività.
Non è l'unico scoglio: il 39% dei dirigenti segnala anche le barriere normative, il 37% lamenta standard poco coerenti mentre il 36% la carenza di competenze adeguate.
Ma lo studio di IBM evidenzia anche un altro aspetto: la distanza di visione fra i dirigenti e gli utenti finali. Il 64% dei manager, infatti, sostiene che gli utenti siano in grado di comprendere le prestazioni ESG delle imprese, ma solamente il 41% degli acquirenti sostiene di avere dati sufficienti sulla sostenibilità per prendere decisioni di acquisto.
Al di là della distanza di visione, però, sono molti i dirigenti che ammettono che le imprese non hanno compiuto significativi passi in avanti per quanto riguarda la sostenibilità. Sebbene il 95% abbia infatti messo in piedi iniziative per ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività, meno della metà (41%) dichiara di aver fatto reali progressi. Tre dirigenti su quattro (73%), affermano che le loro aziende hanno difficoltà con un sovraccarico nella gestione dei dati manuali. 7 su 10, invece, sostengono di avere difficoltà a consolidare o analizzare i dati.
La soluzione? A quanto emerge dal rapporto di Big Blue si deve puntare sulll’automazione dei processi ESG e delle capacità di reporting per mantenere i dati aggiornati. Ma anche fare leva sull'intelligenza artificiale per migliorare le prestazioni, l’analisi previsionale e lo sviluppo di scenari. Infine, è fondamentale allinearsi con i partner dell’ecosistema sulle definizioni e gli standard delle metriche ESG.
“I dati sono la linfa vitale dell’ESG. Ora è il momento per le aziende di agire. Con l’operatività dei piani ESG, le organizzazioni mettono le informazioni nelle mani dei propri operatori che possono prendere decisioni informate per migliorare il loro impatto ESG su base giornaliera”, ha dichiarato Jonathan Wright, Global Managing Partner Sustainability Services and Global Business Transformation di IBM Consulting. “Le organizzazioni che desiderano aumentare il sostegno degli stakeholder e soddisfare i requisiti di rendicontazione ESG dovrebbero implementare una roadmap di sostenibilità che comprenda tecnologie, servizi e partner dell’ecosistema in grado di posizionarle per un maggiore successo e aiutarle ad affrontare la conformità normativa”.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa società ne beneficerebbe molto più che delle emissioni minori, con tutte le truffe associate tipo i carbon offsets con gli stessi alberi piantati rivenduti più e più volte.
Peraltro le emissioni minori sarebbero probabilmente comunque una conseguenza, perchè l'energia costa, quindi c'è l'incentivo a minimizzarne l'utilizzo.
Ma purtroppo siamo sotto fiat standard e il credito più facile a tassi inferiori conviene di più.
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