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Il data center del futuro? Secondo Vertiv sarà prefabbricato e modulare

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Innovazione Il data center del futuro? Secondo Vertiv sarà prefabbricato e modulare

Il mercato dei data center PFM (prefabbricati modulari) si sta espandendo al tasso di crescita annuale cumulativo (CAGR) del 14,4%. Secondo Cristina Rebolini di Vertiv, questa sarà la soluzione predefinita per gli operatori dei data center

 

I data center PFM sono dei data center prefabbricati e modulari e la loro adozione è in continua crescita, secondo 451 Research. Il loro vantaggio è che possono essere consegnati e installati molto più rapidamente, e si prestano soprattutto per le implementazioni a basso rischio e ad alto valore aggiunto. 

Data center PFM: ideali per l'edge

La crescita dell'edge computing sta portando a nuove esigenze, una delle quali è la necessità di un numero elevato di data center di dimensioni medio/piccole, per gestire i workload tipici degli scenari IoT: pensiamo quindi non a enormi stanze piene di rack, ma a singoli rack posizionati sui tetti, nei pressi delle antenne 5G. "I metodi tradizionali si sono rivelati in molti casi inefficienti in quanto non sono in grado di rispondere ai requisiti di sviluppo accelerato delle organizzazioni più dinamiche e spesso non prevedono una adeguata crescita" - spiega Cristina Rebolini, Commercial, Industrial and Enterprise Sales Director, per Vertiv Italia - "Metodi prefabbricati e/o modulari sono sempre più la scelta degli operatori dei data center per un approccio integrato e scalabile. La progettazione, la configurazione e l’integrazione delle varie componentistiche direttamente in fabbrica creano un’integrazione più stretta tra i sistemi, migliorandone la gestione e rendendo più lineari i processi".

Cristina Rebolini

Secondo la Rebolini, questi data center hanno il vantaggio di poter essere realizzati a misura delle esigenze del cliente, garantendo sia una rapida messa in atto, sia la scalabilità, potendosi adattare a nuove esigenze col tempo. "Un data center PFM è progettato su misura per adattarsi al clima, al profilo tecnologico, alle applicazioni IT e agli obiettivi di business di un progetto, sfruttando al tempo stesso la velocità e l’economia della progettazione modulare e della prefabbricazione. Le tecniche di integrazione modulare combinate con il processo di prefabbricazione off-site si traducono in una struttura allo stato dell’arte, strettamente integrata, installata più velocemente e ad un costo complessivo inferiore rispetto ad una struttura simile che utilizza le pratiche costruttive tradizionali", prosegue la manager.

Vertiv SmartMod, data center plug & play

Smartmod vertiv

La gamma di data center Vertiv SmartMod è composta da modelli di modeste dimensioni (se confrontati agli enormi data center costruite all'interno degli edifici) pensati per aggiungere spazio a data center esistenti. Il loro vantaggio è che possono essere messi in funzione in pochi giorni, contro le settimane, o mesi, delle strutture standard. Tutti i componenti sono pre testati e pre integrati, così da avere la certezza di poterli integrare senza intoppi dove è necessario. Compagno ideale degli SmartMod è il Power Module.

"L’involucro del Vertiv Power Module, facilmente trasportabile e resistente alle intemperie, protegge i componenti interni tra cui l’UPS ad alte prestazioni  Liebert EXL S1  e le batterie. Inoltre, il sistema di Thermal Management  Liebert PDX , specificatamente indicato per Power Module, garantisce che l’apparecchiatura mantenga condizioni operative ottimali, prolungandone la durata. Come per l’unità SmartMod, Power Module viene fornito con un  condensatore per esterni a microcanali Liebert MC pre-integrato. In questo modo si evita l’esigenza di dover installare sistemi di raffreddamento esterni in loco e si riducono i tempi dalla consegna all’avviamento dei sistemi", specifica Cristina Rebolini. 

Un esempio pratico della sua applicazione arriva da T-System, che ha ordinato un sistema costituito da 38 moduli integrati, realizzato da Vertiv in Croazia e poi trasferito negli stabilimenti dell'azienda a Barcellona. 

"Mentre in fabbrica venivano costruiti i container, il sito veniva preparato con le opere civili per accogliere l'installazione finale. Quindi sono stati consegnati i moduli integrati secondo una precisa tabella di marcia, assemblati e collegati a tutti gli impianti elettrici, meccanici e idraulici. Al termine, la struttura appariva come un edificio tradizionale, sia dall'esterno che dall'interno, comprese ad esempio sale riunioni, corridoi e passaggi sopraelevati per accedere a tutte le aree dell'infrastruttura", sottolinea la Rebolini.

1 Commenti
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frank808514 Luglio 2020, 13:08 #1
"plug & play" parole grosse... serve comunque un lavorone sulla preparazione lato sw dei server, che non può avvenire in fabbrica.
il problema di questi moduli, anche in futuro dove con 10 rack puoi avere enormi potenze di calcolo (da top500) resta la sicurezza fisica. questi container non li puoi lasciare nel parcheggio dell'azienda o in magazzino dove entrano ed escono camion...
nel momento in cui trovi un posizionamento sicuro, scopri che la tua soluzione potrebbe non essere più così portatile

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