Il fallimento dei click day: una questione culturale, non tecnologica

di pubblicata il , alle 14:36 nel canale Innovazione Il fallimento dei click day: una questione culturale, non tecnologica

I click day di quest'anno sono falliti per lo stesso motivo. Che, contrariamente a quanto si possa pensare, non è tecnologico. È culturale. Un riflesso diretto dell'immobilità del Paese, che sembra refrattario a ogni cambiamento

 
57 Commenti
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zappy06 Novembre 2020, 21:14 #21
Originariamente inviato da: Naveg
Il problema è che uno stato non può e non deve creare bonus di massa ad esaurimento. Cos'è una lotteria?

Si specificano i criteri per accedervi, si stima quanti soldi servono, e si stanziano in eccesso coprendo tutti i quali vi partecipano e che rispettano i requisiti.


perchè non può essere una lotteria?
nessuna risorsa è illimitata, e non si può certo stanziare risorse infinite e illimitate per questo o quel bonus.
zappy06 Novembre 2020, 21:18 #22
Originariamente inviato da: BVS
Il click day favorisce automaticamente chi ha il pc più performante e la connessione più veloce,


di quando in qua trasferire una paginetta html semplicissima e praticamente priva di immagini dipende dalla potenza del pc o dalla connessione.
è stato un problema di DDoS, al 100% lato server e 0% lato client.

Originariamente inviato da: Tasslehoff
I problemi di indisponibilità del sito sono cominciati ben prima che si manifestassero problemi con gli IDP SPID, questo è stato riportato da più fonti.

fonti totalmente [U]false[/U]. il sito NON ha avuto [U]nessun[/U] genere di problema, è stato completamente un problema di autenticazione tramite spid.
Opteranium06 Novembre 2020, 21:21 #23
Mi trovo del tutto d'accordo con l'articolo. Senza entrare nel merito, dato che non ne ho le competenze, mi limito a constatare come la parte informatica da noi faccia sempre pena.
Non so se sia correlato ma lunedì, quando ho chiamato il medico di famiglia, mi ha risposto che non funzionava la ricetta elettronica, non funzionava il sito dei tamponi e non funzionava la mail aziendale. Un blackout totale, insomma. Tutto il giorno! Coincidenza?
E non è un caso ma la regola, ogni volta c'è un problema o un malfunzionamento "e mi scusi la ricetta la stampo rossa sennò non se ne esce.."
Poi guardo i soliti google, facebook e amazon, guardo i vari mmorpg, guardo i siti porno (impagabile il tweet di pornhub per quando collassò il sito dell'inps a inizio anno) .. e mi chiedo come facciano a non avere questi problemi (e quando li hanno, a risolverli in fretta)
Takuya06 Novembre 2020, 21:22 #24
Originariamente inviato da: zappy
di quando in qua trasferire una paginetta html semplicissima e praticamente priva di immagini dipende dalla potenza del pc o dalla connessione.
è stato un problema di DDoS, al 100% lato server e 0% lato client.


fonti totalmente [U]false[/U]. il sito NON ha avuto [U]nessun[/U] genere di problema, è stato completamente un problema di autenticazione tramite spid.


In realtà il sito un problema ce l'aveva: se tentavi di raggiungerlo da http://www.buonomobilita.it o www.buonomobilita.it ti restituiva un bel connection timed out e credevi che fosse andato giù.

Solo digitando https://www.buonomobilita.it si riusciva a raggiungerlo.
zappy06 Novembre 2020, 21:26 #25
Originariamente inviato da: Takuya
In realtà il sito un problema ce l'aveva: se tentavi di raggiungerlo da http://www.buonomobilita.it o www.buonomobilita.it ti restituiva un bel connection timed out e credevi che fosse andato giù.

Solo digitando https://www.buonomobilita.it si riusciva a raggiungerlo.

oddio, non lo definirei un "problema del sito" così grave.... e cmq risolvibile accendendo il cervello (un sito dove devi inserire dati personali in http? suvvia...)... se qualcuno ha avuto problemi per quello, è BENE che non ottenga bonus...
Tasslehoff06 Novembre 2020, 21:32 #26
Originariamente inviato da: Slater91
Noto con molto dispiacere che l'unico ad aver capito l'articolo sia stato cronos1990. Non mi infastidisce chi dice che il pezzo è una sequela di luoghi comuni: dopotutto sono le stesse persone che sostengono che il modello usato vada bene così. Purtroppo i commenti non fanno che confermare che quanto ho scritto è corretto, ed è abbastanza sconfortante.
Ho criticato il concetto stesso di "click day" affermando che servano altri modelli, come ad esempio quello adottato in Francia che prevede la creazione di un codice da parte del venditore all'atto della vendita, ma la risposta di praticamente tutti quelli che hanno commentato è che il sito è andato bene ed è colpa di SPID se il "click day" è stato un fallimento. Mi sembra il classico caso di chi guarda il dito anziché la Luna.
A Tasslehoff rispondo che c'è scritto chiaro e tondo che il modello non è sostenibile per limitazioni tecniche e per il fatto che chiede ai cittadini di mettersi in coda con modalità assolutamente assurde, anziché sfruttare il fatto che si sta operando nel dominio digitale, ma capisco anche che faccia più comodo dire che è l'articolista che non argomenta. La responsabilità, tanto, è sempre degli altri.
Scusa (permettimi il tu) ma dominio digitale sa tanto di quei luoghi comuni che appunto alla stampa, ai politici e ai manager piacciono tanto.
E' proprio uno di quelle espressioni che servono per menare il can per l'aia, per rifugiarsi in un limbo di detto/non detto che giustifica tutto e il contrario di tutto.

Probabilmente non mi sono spiegato bene io, chiaro che non ti vada bene che i cittadini si mettano in coda, ma perchè?
Perchè dal pdv organizzativo è un modello che Google o Amazon non applicano? Ma non ha alcun senso che lo facciano, non devono esaurire una risorsa disponibile una tantum e in quantità limitata.
O meglio, non sempre lo fanno... Se Amazon provasse a mettere in vendita uno stock di RTX 3070 introvabili a prezzo scontato, facendo una campagna pubblicitaria mondiale per qualche settimana, beh forse non finirebbe affondata dalle richieste http ma stai pur certo che nonostante le mostruose risorse di cui gode un picco anomalo su una console qualcuno lo vedrebbe e correrebbe ai ripari...

Ma a prescindere dal modello organizzativo anche loro gestiscono costantemente code, esattamente come lo fa qualsiasi altro servizio web, semplicemente hanno appunto una mostruosa quantità di risorse e hanno passato una mostruosa quantità di tempo a progettare e affinare i propri servizi e sistemi per ridurre al minimo quella coda, e l'hanno fatto così bene da darti l'impressione che non esista.

In conclusione, ciascuno può essere d'accordo o meno con questo modello, ma per ragioni ben più elevate che non la compatibilità o meno con qualche idealistica visione del digitale, è una questione politica ed etica che esula totalmente da qualsiasi aspetto tecnologico.
Il "mondo digitale" non si comporta in modo diverso rispetto al resto (mondo reale? mondo analogico? mondo vattelapesca?) è solo un modo diverso e più veloce di veicolare le informazioni, c'è una differenza quantitativa ma non qualitativa.
Apozeme06 Novembre 2020, 21:42 #27
Il problema è l'effetto buffet gratis che si crea quando si regalano le cose invece di costringere la gente a guadagnarsele. Inutile poi meravigliarsi se il risultato è indecoroso. Chi vuole la bici, il monopattino, l'auto elettrica o il cappotto sul palazzo se li paghi, così intanto comprerà solo quello gli serve e non cose inutili, e lo Stato potrà spendere dove serve davvero, es. sanità, trasporti pubblici ecc.
Tasslehoff06 Novembre 2020, 21:46 #28
Originariamente inviato da: zappy
fonti totalmente [U]false[/U]. il sito NON ha avuto [U]nessun[/U] genere di problema, è stato completamente un problema di autenticazione tramite spid.
Falso, alle 9:03 si sono registrati i primi down, proseguiti poi a raffica per tutto il giorno.
Alle 9:13 è andato offline anche https://www.minambiente.it/.

Le prime notizie in merito ai problemi degli IDP SPID sono arrivate attorno alle ore 12:00, 3h dopo i primi disservizi e irraggiungibilità del sito (praticamente iniziati fin dall'apertura alle ore 9:00).
Tasslehoff06 Novembre 2020, 21:49 #29
Originariamente inviato da: Apozeme
Il problema è l'effetto buffet gratis che si crea quando si regalano le cose invece di costringere la gente a guadagnarsele. Inutile poi meravigliarsi se il risultato è indecoroso. Chi vuole la bici, il monopattino, l'auto elettrica o il cappotto sul palazzo se li paghi, così intanto comprerà solo quello gli serve e non cose inutili, e lo Stato potrà spendere dove serve davvero, es. sanità, trasporti pubblici ecc.
Quoto.
Nayr06 Novembre 2020, 22:34 #30
solo per nominarne due, c'è la restituzione sul conto corrente a seguito della presentazione della dichiarazione dei redditi, o l'applicazione di sconti da parte dei rivenditori che ricevono successivamente un rimborso


due ottimi esempi che non tengono conto del fatto che i fondi sono limitati e quindi si torna al problema di partenza del "chi prima arriva meglio alloggia"

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