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L'eccellenza della ricerca italiana all'Ericsson R&D Day

di pubblicata il , alle 17:41 nel canale Innovazione L'eccellenza della ricerca italiana all'Ericsson R&D Day

La presenza di Ericsson nel nostro Paese ha portato a numerosi sviluppi nelle tecnologie che usiamo tutti i giorni. Un breve sguardo ad alcuni progetti a cui l'azienda svedese ha lavorato nei tre centri di ricerca presenti sul nostro territorio

 

L'Italia si riconferma uno dei Paesi cardine per la ricerca di Ericsson, che in vent'anni di storia nella penisola ha registrato 750 brevetti, ovvero circa uno ogni dieci giorni. Per l'azienda svedese l'Italia continua a essere un riferimento, con tre centri di eccellenza dove si sviluppano le tecnologie alla base delle reti del futuro. L'azienda ha presentato alcuni dei progetti su cui ha lavorato all'Ericsson R&D Day, alla sua decima edizione.

La ricerca di Ericsson in Italia: un fiore all'occhiello che si conferma tale

Sono tre i centri di ricerca di Ericsson in Italia: a Genova, a Pisa e a Pagani, in provincia di Salerno. Proprio in quest'ultimo centro si trova l'AXE Lab recentemente inaugurato e pensato per fare ricerca sulla tecnologia AXE usata per la commutazione automatica delle chiamate. Questi tre centri sono il risultati di un'evoluzione partita nel 1978, data in cui Ericsson apre il primo polo di ricerca nel nostro Paese. Da allota l'Italia ha contribuito significativamente allo sviluppo della tecnologia 5G e continua ancora oggi a fare da apripista in numerosi ambiti.

Nei centri italiani di Ericsson, infatti, si lavora all'integrazione del grafene nei circuiti fotonici in vista di evoluzioni future delle reti, come ad esempio il 6G. In tutti e tre i centri di ricerca di Ericsson sono presenti i cosiddetti "innovation garage", ovvero laboratori in cui Ericsson sperimenta in maniera aperta e collaborativa con realtà del territorio come aziende, startup e università.

Sono molti i progetti a cui i ricercatori di Ericsson in Italia hanno lavorato. Tra questi ci sono dei droni per il monitoraggio delle infrastrutture stradali che, grazie alla connessione dati 5G, raccolgono informazioni che vengono poi elaborate dall'IA per costruire un quadro aggiornato dello stato delle infrastrutture.

Il progetto 5G-TOURS, acronimo (invero piuttosto fantasioso) di "SmarT mObility, media and e-health for toURists and citizenS", è nato dall'Unione Europea come mezzo per sperimentare l'uso delle reti 5G per facilitare il turismo a distanza e la fruizione di beni e opere culturali. Ericsson ha contribuito alla realizzazione del primo concerto itinerante su rete 5G, avvenuto a Torino tra Palazzo Madama e Piazza Castello.

Storytellers ("raccontastorie") è invece un progetto che unisce bambini e relative famiglie con volontari che leggono loro storie. All'interno del progetto, il bambino prende in prestito una "storybell" ("campana delle storie") che può suonare quando vuole ascoltare una storia; a quel punto il sistema contatta i volontari, fino a che uno non risponde e inizia a leggere in tempo reale una storia al bambino, che la può ascoltare tramite la campana. Ericsson ha partecipato al progetto intervenendo sull'architettura hardware e software che consente alla campana di collegarsi ai volontari.

Infine, l'azienda supporta le attività di Tam Tam Basketball, associazione di Castel Volturno senza fini di lucro e formata da figli di persone immigrate nati in Italia, ma privi di cittadinanza; il suo scopo è quello di generare un impatto positivo sulla vita dei ragazzi e delle ragazze che partecipano alle sue attività, in particolare con l'inclusione sociale. Ericsson partecipa al progetto fornendo competenze relative all'analisi dei dati e alla loro trasmissione, così da poter analizzare i principali parametri fisiologici dei giocatori, i loro movimenti, la postura e i tiri a canestro tramite videocamere HD e sensori appositi inseriti nelle pettorine. La trasmissione avviene tramite 5G, quindi elaborati e visualizzati in un cruscotto che consente, così, ai giocatori di migliorare le proprie prestazioni sportive.

Alessandro Pane, direttore della ricerca e dello sviluppo di Ericsson Italia che avevamo intervistato all'inizio dell'anno, commenta così: "Ricerca e innovazione devono tornare al centro del dibattito strategico sulle sfide e priorità dell’Italia, in quanto leve fondamentali per guidare la ripresa post-COVID, accelerare la transizione ecologica e colmare il ritardo digitale presente in alcune aree del Paese. Servono politiche pubbliche mirate a favorire lo sviluppo di settori ad alta tecnologia e la nascita di ecosistemi di livello internazionale, capaci di attrarre e far crescere talenti e di competere con le migliori realtà straniere. I centri di Genova, Pagani e Pisa sono esempi tangibili di quello che abbiamo realizzato nel corso del tempo, facendo evolvere le nostre competenze attraverso un approccio orientato all’apertura e all’inclusione verso università, imprese e altri enti di ricerca."

Non potremmo essere più d'accordo: più attenzione alla ricerca e alla formazione in aree tecnico-scientifiche, nonché allo sviluppo di un ecosistema tecnologico avanzato, devono tornare a essere obiettivi primari per il nostro Paese. Le possibilità ci sono, si tratta di trasformarle in realtà e, come dimostra Ericsson, è possibile.

2 Commenti
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Marco7104 Dicembre 2021, 09:39 #1

A margine noto che...

...è tutta una presenza di multinazionali straniere che per "gentili concessioni" vengono sul territorio italiano.
Di realmente italiano quanto c'è in Italia ?

Marco71.
io78bis04 Dicembre 2021, 13:06 #2
Originariamente inviato da: Marco71
...è tutta una presenza di multinazionali straniere che per "gentili concessioni" vengono sul territorio italiano.
Di realmente italiano quanto c'è in Italia ?
Marco71.


Non è che non esistano realtà italiane ma sicuramente fanno meno clamore di grosse multinazionali. Poi magari indagando si scopre che i progetti Ericsson sono realizzati da subappaltatori/startup da incubatori universitari

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