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Le piattaforme? Obsolete: per WSO2 bisogna puntare a un approccio platformless

di pubblicata il , alle 14:24 nel canale Innovazione Le piattaforme? Obsolete: per WSO2 bisogna puntare a un approccio platformless

La piattaforma WSO2 è stata potenziata con nuove funzionalità basate sull'intelligenza artificiale. Arrivano nuove versioni di WSO2 Identity Server, Asgardeo IDaaS e Private Identity Cloud. Aggiornato WSO2 API Manager

 

100 milioni di dollari di profitti. Il tutto con soluzioni open source. Sono i risultati di WSO2, azienda fondata da Sanjiva Weerawarana e attiva da 20 anni nell’ambito della trasformazione digitale. Tre le aree in cui opera: la gestione IAM (accessi e idendità), le API e il Platform as a Service. Per scoprire cosa fa l’azienda e quali sono le novità più recenti siamo volati a Barcellona al WSO2CON 2025, evento annuale dove l’azienda incontra i propri partner e clienti e dove annuncia le novità di prodotto. 

Platformless modernization: la trasformazione digitale resa semplice

Le piattaforme tradizionali? Sono indispensabili, ma spesso complicano ulteriormente lo sviluppo, aggiungendo un ulteriore strato. Per implementarle è infatti necessario mettere in piedi e gestire vari sistemi (server per email, per le chat, per l’autenticazione, per la condivisione file) e allo stesso tempo garantirne la sicurezza.

wso2 2025

La visione di WSO2 è invece differente: farne a meno. O, più correttamente, nasconderne la complessità, così che gli utenti di ogni livello possano concentrarsi sul proprio lavoro e sul modernizzare il business invece che investire tempo sugli aspetti più meramente tecnologici. “L’approccio platformless si focalizza sull’astrazione del business, creando uno strato che rimuove la complessità della tecnologia sottostante”, spiega Sanjiva Weerawarana, CEO di WSO2 durante il keynote iniziale.

Per meglio spiegare il concetto, il CEO fa un paragone con la collaborazione in ambito enterprise, che è a tutti gli effetti un esempio di approccio platformless: Google Workspace e Microsoft 365. Usando queste soluzioni, non sarà necessario gestire svariate tecnologie e infrastrutture complesse. Agli amministratori IT, per integrarle nel flusso di lavoro quotidiano, basta aggiungere uno o più record DNS (cosa che spesso può venire automatizzata) e i singoli utenti. 

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E proprio questo è quello che sta cercando di fare WSO2 con le sue soluzioni, riducendo il più possibile la complessità e permettendo ai clienti di concentrare gli sforzi sulla modernizzazione del business. Quest’ultima, sottolinea Weerawarana, “non significa migrare da soluzioni legacy ad altre più moderne, ma continuare a evolvere, adattarsi, ad alzare l’asticella di cosa è possibile fare”. La soluzione per arrivare a tali livelli di semplificazione è inevitabilmente l’intelligenza artificiale perché, afferma Rania Khalaf, Chief AI Officer di WSO2, “le applicazione moderne integrano nativamente l’IA”, e di conseguenza gli utenti ormai si aspettano che qualsiasi applicazione sia personalizzabile e fruibile in maniera semplice grazie all’IA stessa. L’intelligenza artificiale, dice Khalaf, sta cambiando l’approccio allo sviluppo software e già ora gli sviluppatori possono creare servizi e applicazioni facendosi dare supporto proprio dall’IA di WSO2, per esempio spiegando in linguaggio naturale che porzione di codice serve e facendola scrivere automaticamente dalle macchine. Un copilota per la programmazione, insomma, che oltre a scrivere il codice, si occuperà anche di generare la relativa documentazione. Sincronizzando automaticamente la scrittura del codice con il materiale di supporto.

Grazie alla piattaforma di WSO2, gli sviluppatori potranno integrare facilmente modelli di IA e applicazioni di RAG (Retrieval-Augmented Generation), nonché creare e distribuire agenti di IA in maniera semplice. Va detto che sono tante le piattaforme che consentono di fare le stesse cose: perché qualcuno dovrebbe scegliere quella di WSO2? Perché integrare l’IA non è facile, tutt’altro. “Solo il 25% delle aziende che ha sperimentato con l’IA l’ha poi portata in produzione”, afferma Khalaf, sottolineando che il problema è proprio vincere la complessità. “Quello che fa WOS2 è aiutare le aziende a integrare l'IA nelle proprie applicazioni” in maniera facile. E senza il rischio del lock in dato che, come detto, l’approccio dell’azienda è open source.

Le novità per la gestione degli accessi annunciate al WSO2CON 2025

Sotto il profilo della gestione delle identità, sono state rese disponibili nuove versioni di WSO2 Identity Server, Asgardeo IDaaS e Private Identity Cloud. La novità è relativa all’introduzione di nuove funzionalità di IA che consentono di automatizzare i processi relativi allo IAM, l’Identity Access & Management.

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Saranno insomma gli agenti di IA a occuparsi di configurare le credenziali di accesso sicuro, gestire i permessi e verificare che tutto sia stato impostato correttamente, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. L’IA supporterà anche chi si troverà a realizzare il flusso di registrazione, che potrà essere descritto in linguaggio naturale, lasciando alle macchine il compito poi di realizzare il relativo codice, facendo in modo che il processo sia il più intuitivo possibile. L’IA, inoltre, si occuperà anche del branding dei portali di accesso, scegliendo sia i colori dell’interfaccia sia loghi e nomi corretti, evitando di dover importare a mano tutti i file e lasciando all’IA il compito di analizzare le caratteristiche dell’identità aziendale così da creare portali di accesso coerenti anche dal punto di vista grafico.

Migliorata anche la sicurezza, grazie al supporto integrato per la crittografia sicura post-quantistica. L'integrazione con OnFido fornisce funzionalità avanzate di verifica dell'identità (IDV). L'integrazione con Sift consente di prendere decisioni per fronteggiare le frodi basate sull'intelligenza artificiale. Infine, un proxy di identità sovrano del partner InCountry offre la possibilità di isolare i dati di identità in altri paesi per soddisfare i requisiti normativi.

WSO2: così lo utilizza la Pubblica Amministrazione croata

All’evento di Barcellona abbiamo incontrato Nikola Gaic, ICT Specialist che collabora con il governo croato, che ha adottato la piattaforma WSO2. Uno dei motivi per cui la scelta è ricaduta su questa soluzione è che è open source, e una direttiva UE impone ai governi di puntare, ove possibile, su soluzioni aperte. L’idea è quella di creare quello che Gaic definisce un “government service bus”, una sorta di contenitore virtuale che connette tutte le API e tutti i servizi al cittadino, così da semplificare il rapporto fra le persone e le istituzioni. “Avevamo un problema”, spiega Gaic. “Per passarsi dati, le varie istituzioni governative dovevano siglare degli accordi, e questo processo richiedeva troppo tempo, anche mesi. Abbiamo quindi deciso di introdurre delle API per accelerare queste procedure”. L’implementazione di questo progetto è stata avviata nel 2019, e il prossimo obiettivo è quello di connettere ogni singolo servizio digitale al cittadino tramite le API. Non solo: il Governo croato intende anche creare un’app mobile che consenta ai cittadini di avere sempre a portata di mano i propri dati, senza dover contattare fisicamente le istituzioni per ottenere documenti o certificati. Insomma, l’equivalente croato della nostra App IO.

Come spiega Gaic, l’IA integrata nella piattaforma WSO2 sta contribuendo molto allo sviluppo, accelerandolo grazie al fatto che riduce la necessità di scrivere manualmente il codice di ogni singola API. “L’IA ci sta rendendo molto più produttivi”, afferma Gaic, ma sottolinea anche che non è la panacea di ogni male. Certo, dà una grossa mano, “ma può anche portarti fuori pista”. A tal proposito, cita come in un’occasione si fosse affidato all’IA nelle fasi iniziali dello sviluppo di un progetto, e l’IA aveva suggerito una soluzione che inizialmente sembrava efficace, ma che poi è stata scartata. “Ho perso un intero giorno di programmazione, che per uno sviluppatore è tantissimo tempo”, dice.

Passando alle regolamentazioni europee sull’IA, Gaic le trova estremamente importanti. “Ne abbiamo bisogno. Anzi, ne avevano già bisogno ieri”, afferma, sottolineando che l’UE a suo avviso si sta muovendo nella giusta direzione, anche se forse si è mossa con un po’ di ritardo. Ed è ora anche di accelerare lo sviluppo dell’IA in Europa, dato che “dipendiamo troppo dalle tecnologie degli USA”.

Le novità per la gestione delle API

Un ambito in cui WSO2 è molto utilizzata dalle grandi aziende è quello della gestione delle API. Anche in questo caso, l’azienda ha potenziato sia WSO2 API Manager sia la soluzione SaaS Bijira con funzionalità di IA. Fra le principali innovazioni l’introduzione di AI Gateway (precedentemente noto come Egress API Management), che fornisce visibilità e controllo sulle API di terze parti per i servizi di IA e per i Large Language Model. Con la nuova versione della piattaforma, WSO2 è oggi una delle primissime soluzioni che consente un instradamento dinamico e senza interruzioni delle richieste API AI tra i modelli OpenAI, Microsoft Azure OpenAI e Mistral. Le API possono selezionare in modo intelligente il miglior modello di intelligenza artificiale in base a costi, disponibilità o prestazioni, ottimizzando i tempi di risposta e riducendo le spese.

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È stato introdotto un nuovo pannello di controllo unificato per le API, WSO2 ACP, che fornisce un'unica interfaccia per la visibilità dell'intero ciclo di vita delle API, su tutti i gateway dell'ecosistema. Il vantaggio? Secondo WSO2 si garantiscono migliori governance, sicurezza e capacità di gestione complessiva delle API in tutto l'ecosistema.

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Grazie a WSO2 Copilot, un assistente integrato in WSO2 API Manager e Bijira, gli sviluppatori potranno ora farsi assistere dall’IA nella creazione di API, ponendo domande in linguaggio naturale. Come spiega Christopher Davey, Vice President e General Manager – API management di WSO2, "le aziende stanno modernizzando sempre più i loro ecosistemi API digitali per innovare più rapidamente nuove classi di applicazioni e servizi intelligenti, rafforzando al contempo le best practice. Con la nostra versione riprogettata e open-source di WSO2 API Manager e il nuovo SaaS di gestione delle API AI di Bijira, stiamo aiutando gli sviluppatori di software aziendali a soddisfare le loro esigenze in continua evoluzione utilizzando la gestione delle API assistita dall'intelligenza artificiale, garantendo al contempo sicurezza, scalabilità e governance".

WSO2: obiettivo semplificazione

Con le nuove funzionalità di intelligenza artificiale, WSO2 mira a semplificare ulteriormente l’utilizzo della sua piattaforma, così da permettere ai clienti di concentrarsi sul business, non sulla tecnologia. I piani per il futuro vanno nella stessa direzione: maggiore integrazione dell’IA, l’introduzione di strumenti per la creazione e la gestione degli agenti, nuove funzioni dedicate a settori verticali, come per esempio la sanità. Ma, come sottolinea il CEO Weerawarana, senza correre troppo. Al momento la strategia di WSO2 è quella di migliorarsi internamente acquisendo nuove competenze, ma non si prevede l’acquisizione di altre aziende, in particolare startup che operano nel settore dell’IA: in questo periodo, infatti, secondo il manager queste realtà sono tutte “sovraprezzate”.

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