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Lenovo Meet Your Digital Self: un esperimento sociale per comprendere la dissociazione nella Generazione Z

di pubblicata il , alle 09:21 nel canale Innovazione Lenovo Meet Your Digital Self: un esperimento sociale per comprendere la dissociazione nella Generazione Z

Lenovo ha presentato Meet Your Digital Self, un esperimento sociale che esplora la dissociazione percepita dalla Generazione Z tra identità digitale e interazioni nel mondo reale. Durante l'evento di presentazione dell'iniziativa, Edge9 ha intervistato Pietro Parodi e Massimo Chiriatti di Lenovo

 

Nel contesto del Safer Internet Day, Lenovo ha presentato in Italia il progetto Meet Your Digital Self, un esperimento sociale innovativo che mette in luce un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani: la percezione di una disconnessione tra il proprio io digitale e la propria identità nel mondo reale. Questa iniziativa, che fa parte del programma Work for Humankind, si propone di esplorare il ruolo della tecnologia nella creazione di nuove dinamiche relazionali e nel supporto alla salute mentale delle nuove generazioni.

In occasione dell’evento Edge9 ha intervistato Pietro Parodi, PR & Communication Leader, e Massimo Chiriatti, Chief Technology & Innovation Officer, di Lenovo Italia.

Un fenomeno diffuso nella Generazione Z

Secondo una ricerca condotta da Doxa per Lenovo, il 45% dei giovani italiani tra i 18 e i 28 anni afferma di percepire almeno occasionalmente una frattura tra il proprio io digitale e la propria identità nelle interazioni nel mondo reale. Questa sensazione di disconnessione può portare a sentimenti di solitudine, frustrazione e ansia.

Altri dati significativi emersi dalla ricerca indicano che il 75% dei giovani vorrebbe avere conversazioni più profonde e significative con la propria famiglia, mentre il 49% ritiene che il supporto di un esperto qualificato potrebbe aiutarli a comunicare più apertamente con i propri cari.

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Per affrontare questa problematica, Lenovo ha sviluppato un esperimento sociale basato sull’utilizzo di avatar digitali interattivi in 3D, costruiti a partire dai dati lasciati online dai partecipanti della Generazione Z. Questi avatar, elaborati con il consenso dei protagonisti, sono stati utilizzati per facilitare conversazioni tra giovani e familiari, spesso su temi difficili da affrontare direttamente.

Pietro Parodi, ha spiegato l’obiettivo del progetto: "L’idea è quella di utilizzare la tecnologia per promuovere un cambiamento, per riavvicinare questi giovani ai loro cari e creare un primo passo verso un dialogo più aperto". Secondo Parodi, Lenovo si pone l’obiettivo di mettere le proprie competenze tecnologiche al servizio di un cambiamento positivo, aiutando i giovani a trovare un equilibrio tra le loro diverse espressioni di identità.

Il ruolo della tecnologia: né positiva, né negativa, né neutra

Uno dei punti più significativi dell’evento è stato l’intervento di Massimo Chiriatti, che ha sottolineato un concetto fondamentale: "È un errore pensare che la tecnologia sia sempre positiva o sempre negativa. Non è neanche neutra, perché incorpora i valori con cui viene progettata e utilizzata".

Chiriatti ha poi approfondito il concetto di contenitore e contenuto, riferendosi ai social network: "I social non sono solo il luogo dove ci scambiamo messaggi e contenuti, ma sono strutturati in modo da richiedere una presenza costante, favorire il confronto sociale e, in alcuni casi, creare dipendenza". La sfida, quindi, non è solo nell’uso individuale della tecnologia, ma nella comprensione del modo in cui essa è progettata per influenzare i nostri comportamenti.

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Un altro aspetto centrale del progetto è la collaborazione tra Lenovo e Telefono Amico Italia, un’organizzazione no-profit che offre supporto psicologico anonimo e gratuito ai giovani in difficoltà. Grazie al supporto di Lenovo, Telefono Amico Italia ha potenziato la propria infrastruttura tecnologica e ampliato i propri servizi, rendendoli disponibili sette giorni su sette tramite WhatsApp e mail.

Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico Italia, ha evidenziato come sempre più giovani si trovino a dover affrontare un senso di inadeguatezza e solitudine: "È fondamentale che i giovani non reprimano le proprie emozioni e che trovino il coraggio di chiedere aiuto. Il nostro obiettivo è offrire uno spazio sicuro e non giudicante in cui possano esprimersi liberamente".

Un esperimento dal forte impatto emotivo

L’evento ha mostrato i risultati dell’esperimento attraverso le storie di due giovani, Oscar e Chinatsu, che hanno utilizzato gli avatar digitali per comunicare con i loro familiari su temi complessi legati alla loro identità e alle loro aspirazioni. Il confronto ha permesso alle loro famiglie di comprendere meglio il mondo digitale dei loro figli e di avvicinarsi a loro in modo più autentico.

Come sottolineato da Chiriatti, "L’importante è evitare che un solo dominio – quello digitale o quello del mondo reale – abbia un predominio assoluto sull’altro. La tecnologia deve essere uno strumento che aiuta a creare un’armonia tra le diverse dimensioni della vita dei giovani".

"Meet Your Digital Self" rappresenta un’iniziativa pionieristica nel campo dell’uso consapevole della tecnologia per favorire il benessere mentale e relazionale della Generazione Z. Lenovo dimostra così che la tecnologia può essere uno strumento per il cambiamento positivo, a patto che venga progettata e utilizzata in modo etico e responsabile.

L’esperimento ha aperto nuove prospettive su come il digitale possa diventare un ponte tra le generazioni, promuovendo una maggiore comprensione reciproca e stimolando il dialogo su temi fondamentali per i giovani di oggi e rappresenta un passo importante per ripensare il nostro rapporto con il digitale e il suo impatto sulla nostra identità.

2 Commenti
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Peppe197020 Febbraio 2025, 09:33 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://edge9.hwupgrade.it/news/inn...e-z_135777.html

Lenovo ha presentato Meet Your Digital Self, un esperimento sociale che esplora la dissociazione percepita dalla Generazione Z tra identità digitale e interazioni nel mondo reale. Durante l'evento di presentazione dell'iniziativa, Edge9 ha intervistato Pietro Parodi e Massimo Chiriatti di Lenovo


Io appartengo alla generazione X quindi tutta questa dissociazione non mi tange

PS: il 1970 non corrisponde al mio anno di nascita... tanto per intenderci
h.rorschach20 Febbraio 2025, 19:54 #2
Il brainrot è troppo esteso, non si salvano

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