Linux

Monaco di Baviera sceglie Linux (di nuovo): perché l'open source è una questione politica

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Innovazione Monaco di Baviera sceglie Linux (di nuovo): perché l'open source è una questione politica

L'amministrazione progressista di Monaco di Baviera sceglie di tornare nuovamente al software open source, dopo che la precedente amministrazione (a guida conservatrice) era tornata da Microsoft. Una battaglia politica con importanti risvolti pratici

 
64 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Cfranco16 Maggio 2020, 17:47 #11
Originariamente inviato da: dirac_sea
Linuz o Winzoz (così non capite per quale dei due tifo) non dovrebbero essere scelti o utilizzati come portabandiera dei propri orientamenti politici. Sarebbe invece compito della politica e degli amministratori ai vari livelli, questo si, decidere (magari dopo aver ascoltato qualche tecnico competente) quale soluzione si adatti meglio alle varie infrastrutture nazionali.

Guarda ...
Quando un politico ascolta uno "competente" si verifica uno dei due casi:
Nel caso migliore appalta a qualche società di consulenza ( Accenture o similari ) alla quale sarà chiesto di produrre uno studio che come risultato indichi come migliore soluzione quella che i politici hanno già deciso di attuare.
Nel caso peggiore appalterà a qualche parente uno studio estremamente costoso da cui non sarà possibile capire assolutamente nulla e poi prenderanno la soluzione in cui possono incassare mazzette più sostanziose


Originariamente inviato da: dirac_sea
Un ente militare magari dovrebbe impiegare Linux, impiegati di una municipalità potrebbero anche usare Windows. Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento.


Gli studi sui costi sono delle barzellette, ci puoi tirare fuori qualsiasi risultato tu voglia, basta lavorarci sopra e i risultati possono cambiare in maniera spettacolare, solitamente i politici quando chiedono uno studio del genere indicano in anticipo quali risultati vogliono ottenere.

Detto questo i costi dovrebbero essere piuttosto in basso nella scala delle priorità, la prima voce dovrebbe essere la sicurezza, e in questo campo Microsoft non può garantire nulla.
andy4516 Maggio 2020, 17:55 #12
Originariamente inviato da: dirac_sea
Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento.


Veramente a Monaco di Baviera veniva usata LiMux, una distribuzione inizialmente basata su debian, che poi passò a ubuntu, venne abbandonata per ritornare a windows perchè i software usati erano stati definiti obsoleti in confronto a quelli proprietari e cmq non aveva mai completamente eliminato la dipendendenza dai software proprietari e dalla microsoft.
Gli aumenti delle spese mi pare furono giustificati dalla pessima gestione e organizzazione della migrazione, che generarono ritardi sia nel completare il passaggio, sia nell'adozione di software più moderni sulla distribuzione.
phmk16 Maggio 2020, 17:56 #13

Li voglio vedere...

Coi drive degli scanner, con la compatibilità di chi usa Office, con i driver delle stampanti multifunzione, con i driver delle schede audio, con i driver di certe schede WiFi etc. etc...
Questi hanno soldi da buttare... Windows, Linux, di nuovo Windows, ora di nuovo Linux...
E poi parlano dell'Italia... qui ci battono 4 a 1 ..
TheDarkAngel16 Maggio 2020, 17:58 #14
Originariamente inviato da: phmk
Coi drive degli scanner, con la compatibilità di chi usa Office, con i driver delle stampanti multifunzione, con i driver delle schede audio, con i driver di certe schede WiFi etc. etc...
Questi hanno soldi da buttare... Windows, Linux, di nuovo Windows, ora di nuovo Linux...
E poi parlano dell'Italia... qui ci battono 4 a 1 ..


Ma hai mai lavorato in vita tua in qualcosa definibile azienda e non negozio?
Nessun dipendente ha mai sentito parlare anche solo di *driver*.

L'aspirapolvere che hanno davanti *va*, se non va si apre ticket, questa è la vita aziendale.
Piedone111316 Maggio 2020, 18:38 #15
Originariamente inviato da: dirac_sea
Linuz o Winzoz (così non capite per quale dei due tifo) non dovrebbero essere scelti o utilizzati come portabandiera dei propri orientamenti politici. Sarebbe invece compito della politica e degli amministratori ai vari livelli, questo si, decidere (magari dopo aver ascoltato qualche tecnico competente) quale soluzione si adatti meglio alle varie infrastrutture nazionali. Un ente militare magari dovrebbe impiegare Linux, impiegati di una municipalità potrebbero anche usare Windows. Mi ricordo di quando a Monaco scelsero Suse Linux e poi tornarono a Windows... uscirono degli articoli dove asserivano che le spese per il mantenimento dell'infrastuttura erano aumentate. Cosa strana, dato che il sistema operativo e gli applicativi in teoria non erano a pagamento.


Sbagliato ( almeno in parte).
Compito del politico è accrescere in primo luogo il benessere dei propri cittadini.
Una distribuzione closed basata su freebsd studiata appositamente per le PA ed una lite per le scuole/università avrebbe costi inizialmente esagerati, ma poi ampiamenti ripagati da:
controllo costante dei codici.
maggior robustezza dell'infrastruttura.
maggior resilienza dei sistemi a parità di costi.
Creazione di posti di lavoro e relativo accrescimento culturale medio.

Se si iniziasse ad obbligare tutte le scuole a dotarsi di una distribuzione europea per la didattica in 10 anni il sistema sarebbe molto più conosciuto e friendly per i cittadini e si potrebbe pensare di abbandonare anche nelle PA software non europeo ( che è la parte più importante).
Guardate cosa è successo a huawei con google, cosa vi assicuri che qualcosa del genere non possa anche accadere in europa ( ed i dazi usa per il settore aereo, automobilistico, alimentare e le varie interferenze sull'industria farmaceutica dicono che sono possibilità tutt'altro che remote).

Settori come l'energia, acciaio, telecomunicazione, farmaceutica, informatica sono primari per una nazione e devono comunque essere direttamente controllabili e indipendenti da scelte politiche/economiche di stati esteri
Erotavlas_turbo16 Maggio 2020, 19:32 #16
Come afferma l'iniziativa della FSFE: Soldi pubblici, codice pubblico.
"In un mondo in cui il software influenza virtualmente ogni singolo aspetto della nostra vita, il software libero è una condizione necessaria per una società libera." Reinhard Müller.

Il piano complessivo per il passaggio al software targato Microsoft prevedeva una spesa di 14 milioni per lo staff, 24 milioni per i consulenti esterni, 23,4 milioni per i servizi IT interni, 3,8 milioni per l’hardware e 29,9 milioni per le licenze di Windows, Office, e i software correlati, e 3,1 milioni per i test e l’addestramento del personale. Il totale sfiorava i 100 milioni di Euro.

Perché gli enti pubblici dovrebbero spendere denaro pubblico per acquistare soluzioni proprietarie sottomettendosi alle decisioni di aziende private?

Le agenzie governative dell'UE e degli USA convergono sulla conclusione: le piattaforme cloud USA non sono conformi al GDPR.
genesi8616 Maggio 2020, 19:44 #17
Originariamente inviato da: demon77
Questi vivono sulle nuvole.

Un conto è avere un server linux based in cui tutto è settato, configurato e mantenuto da gente esperta nello specifico e che funziona lontano dalle mani dell'utente comune.
BEN ALTRO PAIO DI MANICHE è installare una distro linux su ogni singolo terminale in mano a perfetti idioti in materia.
Già con il normale windows è un cinema. Con linux nel giro di pochissimo si scatenerà una tempesta di rogne e problemi legati a qualsiasi genere di cazzata che si tradurranno in uno tsunami di richieste di assistenza e disservizi di ogni sorta.

Risultato: un puttanaio della madonna, disservizi a cannone per il pubblico, valanga di soldi spese per assistneze vaire e continue.
Storia già vista in situazioni del tutto similari in passato.
Arriva il politico rincoglionito che spara la sua cazzata senza avere l'idea di come girano certe cose e poi ne fanno le spese i cittadini.

E' una cosa talmente demente che mi stupisce che non sia avvenuta in Italia.


mha, MUC usa linux da tanti anni ormai e l'amministrazione pubblica funziona, almeno se la paragono alle esperienze italiane. Sicuramente una migliore PA non dipende solo dal software che usa, ma non mi sembra che siano nel panico. Vivo a Monaco.
demon7716 Maggio 2020, 20:09 #18
Originariamente inviato da: Cfranco
Di grazia
Quale sarebbe il motivo per cui una distribuzione Linux dovrebbe dare più rogne di un Winzoz qualunque ?
Perché gli utenti ci installano più puttanate ?
Perché gli utenti si prendono più virus ?
Perché gli aggiornamenti fanno quel che vogliono loro e scassano l' installazione ?

Forse conosci poco il mondo dei client aziendali, non sono pc casalinghi, gli utenti non possono installare assolutamente nulla e neppure collegare periferiche a caso.
Per questo tipo di utenza una distribuzione Linux non solo funziona altrettanto bene di un Winzoz qualsiasi, ma anzi è decisamente più robusta e facile da configurare e controllare in quanto è un sistema che nasce multiutente dall' inizio.
L'unico problema è la gestione ed eventuale migrazione dei documenti da uno standard chiuso


Eppure qui da noi in Puglia il buon Vendola ebbe tempo addietro la stessa brillante idea.
In Puglia la pubblica amministrazione migrò in massa su Linux.

Fu un bagno di sangue.
Milioni spesi per assistenze continue e disservizi a pioggia.
Dopo pochi mesi e ulteriori soldi spesi tornarono di corsa su win.
Fatti documentati.

Qualche idea sul motivo?
vraptus16 Maggio 2020, 20:31 #19
Originariamente inviato da: demon77
Qualche idea sul motivo?


Sì. Una PA è un'organizzazione talmente complessa che occorre affidarsi ad aziende tipo IBM/Red Hat o Canonical che hanno le conoscenze necessarie per affrontare una cosa del genere. Questo Vendola non l'ha fatto.

Ad ogni modo affidare la struttura informatica della PA a software proprietario (oltretutto extracomunitario!) è semplicemente da folli, in caso di crisi non avere il controllo totale sull'infrastruttura informatica (almeno lato software) del paese è gravissimo.
boboviz16 Maggio 2020, 20:35 #20
Prima Windows e poi Linux e poi ancora Windows e poi ancora Linux.
E poi ci lamentiamo dell'isteria dei nostri politici.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^