RCHScontrino Elettronico
Scontrino elettronico: le soluzioni di RCH basate su Android
di Alberto Falchi pubblicata il 02 Gennaio 2020, alle 12:41 nel canale InnovazioneChi non si è ancora dotato di registratore di cassa telematico non deve disperare. Le sanzioni scatteranno solamente a partire da luglio. Chi si deve ancora adeguare potrebbe trovare interessanti le soluzioni RCH, basate sul sistema operativo Android
45 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCi sono una serie di atteggiamenti considerati "normali" da parte di persone evidentemente ripiegate su loro stesse e non più capaci di mettersi al servizio degli altri. Probabilmente non è tutta responsabilità loro, ma di una società intontita, che di fronte all'incertezza non ha un'idea di futuro e che quindi propone modelli discutibili di successo, dà spazio all'ignoranza, al pettegolezzo e alla cattiveria anziché dare spazio alla bellezza perché non sa più riconoscerla. L'individualismo è il frutto di una società che si è arresa e non è più capace di sognare collettivamente.
Questo per dire che ci siamo dentro tutti, inutile puntare il dito.
Di fronte a questo dramma, i politici attuali non hanno risposte, perché loro sono esattamente lo specchio della società.
Tutto questo per concludere: l'evasione la combatti se fai passare il messaggio che conviene pagare le tasse, non solo perché giustamente punisci chi non lo fa, ma anche facendo vedere che quei soldi sono ben spesi.
Totalmente d'accordo soprattutto sulla parte quotata in neretto.
Ciò non toglie che le tasse non sono una libera scelta, ma un'imposizione che a tutti le latitudini del globo vengono usate per fornire servizi alla collettività (a prescindere dalla disponibilità economica del singolo).
Poi che da noi non si ha spesso un riscontro concreto e valido, siamo penso tutti sullo stesso piano di pensiero, ma non si può usare come giustificazione.
quelle sono AZIENDE che vogliono e devono guadagnare.
o vai in mano alle banche o vai in mano a quelle aziende, belle opzioni!!
e NO, le commissioni non sono una scusa come non si rigira nessuna frittata.
ma non devi obbligare l'uso di un pagamento che prevede delle commissioni senza dare una vera alternativa al contante.
poi tu, STATO, non ti stupire se tra un pagamento a ZERO commissioni (contante) e un pagamento che mi costa, scelgo quello piu conveniente.
e questo senza escludere che lo scontrino viene fatto SEMPRE e COMUNQUE.
Ma perchè fammi capire le banche sono istituti di beneficienza?
L'evasione che abbiamo in Italia è frutto ANCHE del contante che rende possibili certe pratiche illecite.
Per me tu puoi scegliere il pagamento che ritieni più conveniente finanche il baratto se preferisci, ma ciò non toglie che io PRETENDO che tu emetta una ricevuta in tutti i casi e non che stranamente sia presente sempre quando ci sta una forma tracciata (bancomat, assegno, bonifico, carta di credito) e qualche volta (o spesso) quando invece si usa il contante.
Finchè esisterà questa difformità (e non lo dico io, sono i dati che lo confermano da qualche decennio... anche prima dei colossi del web), sarà lecito imporre qualsiasi metodo che OBBLIGHI coattivamente all'emissione di un documento fiscale.
Poi se tu vuoi farmi pagare un extra (che comunque dovrai giustificare e su cui pagarci le tasse), ne hai tutta la facoltà di farlo a mio avviso.
In ogni caso ciò non toglie che le tasse le devi pagare fino all'ultimo centesimo senza alcuna giustificazione così come fanno tutti i dipendenti/pensionati ogni mese e senza neanche alcuna possibilità di rimostranza.
L'evasione che abbiamo in Italia è frutto ANCHE del contante che rende possibili certe pratiche illecite.
Per me tu puoi scegliere il pagamento che ritieni più conveniente finanche il baratto se preferisci, ma ciò non toglie che io PRETENDO che tu emetta una ricevuta in tutti i casi e non che stranamente sia presente sempre quando ci sta una forma tracciata (bancomat, assegno, bonifico, carta di credito) e qualche volta (o spesso) quando invece si usa il contante.
Finchè esisterà questa difformità (e non lo dico io, sono i dati che lo confermano da qualche decennio... anche prima dei colossi del web), sarà lecito imporre qualsiasi metodo che OBBLIGHI coattivamente all'emissione di un documento fiscale.
Poi se tu vuoi farmi pagare un extra (che comunque dovrai giustificare e su cui pagarci le tasse), ne hai tutta la facoltà di farlo a mio avviso.
In ogni caso ciò non toglie che le tasse le devi pagare fino all'ultimo centesimo senza alcuna giustificazione così come fanno tutti i dipendenti/pensionati ogni mese e senza neanche alcuna possibilità di rimostranza.
premesso che sono d'accordo che bisogna pagare TUTTO, se vogliamo mettere sullo stesso piano dipendente e imprenditore bisogna farlo su tutta la linea. quindi i contributi pagateli da solo, le ferie pagate scordatele, la malattia sognatela che vai a lavorare anche con 40 di febbre. perchè è facile mettersi su un piedistallo guardando solo al proprio orticello
e poi, magari, unifichiamo anche la quantità di tasse da pagare, perchè il negoziante è sempre il lupo cattivo e il male del paese, ma un'attività commerciale è sottoposta ad una quantità immane di tasse che un dipendente non può neanche immaginare (come il bollino verde sul registratore di cassa, ovvero una tassa su uno strumento che serve a pagare le tasse. è normale? no. il dipendente lo sa? credo proprio di no)
e poi, magari, unifichiamo anche la quantità di tasse da pagare, perchè il negoziante è sempre il lupo cattivo e il male del paese, ma un'attività commerciale è sottoposta ad una quantità immane di tasse che un dipendente non può neanche immaginare (come il bollino verde sul registratore di cassa, ovvero una tassa su uno strumento che serve a pagare le tasse. è normale? no. il dipendente lo sa? credo proprio di no)
Ma guarda che il lavoratore dipendente le tasse può pagarle da solo, è sufficiente che venga pagato al lordo invece che al netto.
Per quanto riguarda malattia e welfare, il dipendente già ora se li paga da solo, stiamo parlando di una forma assicurativa che il dipendente paga (ottenendo meno di quanto versa).
Ed infine le ferie fanno parte del contratto, si stabilisce la paga e si stabilisce che 3 giorni al mese ha diritto alle ferie, anche la PI va'in ferie, ovvio che non guadagna in quel periodo, visto che la modalità di guadagno di un privato è diverso da quello di un dipendente.
e poi, magari, unifichiamo anche la quantità di tasse da pagare, perchè il negoziante è sempre il lupo cattivo e il male del paese, ma un'attività commerciale è sottoposta ad una quantità immane di tasse che un dipendente non può neanche immaginare (come il bollino verde sul registratore di cassa, ovvero una tassa su uno strumento che serve a pagare le tasse. è normale? no. il dipendente lo sa? credo proprio di no)
Scusami, ma il tuo discorso non ha senso.
Vorrei farti notare un piccolissimo particolare, il dipendente è un SUBORDINATO quindi già di per sè si trova in una condizione di "inferiorità" sancita dalle leggi.
L'imprenditore può variare il proprio stipendio in funzione della propria capacità, il dipendente tipicamente ha sempre lo stesso introito ogni mese (sia in tempo di vacche magre che in tempo di vacche grasse).
Poi se hai dei dipendenti sai benissimo quanto è il lordo e quanto il netto.
Quindi direi che anche noi sfigati ne paghiamo un bel po' tra tasse, contributi e balzelli vari.
A me farebbe estremamente avere tutto il lordo e poi decidere o meno se versare i contributi piuttosto che pagare le tasse, ma guarda caso non ho questa possibilità e quindi vedo un buon 50% del mio lordo andarsene per altri lidi diversi dalle mie tasche.
Per quanto riguarda ferie a me sta bene non averle, se quella cifra che di fatto compensa venga spostata in busta paga.
Per la malattia ti faccio notare che nel commercio (visto che parliamo soprattutto di commercianti) non sempre tutto è totalmente a carico del datore di lavoro e varia anche a seconda del numero di eventi e della loro durata.
Inoltre tu ce lo vorresti un dipendente ammalato (seriamente e non un semplice raffreddore o una febbre di qualche grado) a lavoro che oltre a renderti poco rischia anche di infettare tutti i suoi colleghi?
Ed infine le ferie fanno parte del contratto, si stabilisce la paga e si stabilisce che 3 giorni al mese ha diritto alle ferie, anche la PI va'in ferie, ovvio che non guadagna in quel periodo, visto che la modalità di guadagno di un privato è diverso da quello di un dipendente.
Esatto.
Prendendo ad esempio il contratto del commercio (che conosco abbastanza bene ).
Si hanno 14 mensilità + 23 giorni di ferie pagate.
Se questo non piace per una scelta ideologica o di principio, si potrebbe (se fosse permesso), sommare tutti gli stipendi comprensivi del periodo di ferie e dividere l'intero importo per 11.
In questo modo avresti sempre un lavoratore che viene pagato per i giorni effettivi di presenza.
Ovviamente il suo netto sarebbe notevolmente superiore e ti troveresti comunque una persona che non lavora l'intero anno.
Questo perchè a differenza di altre nazioni, da noi lo stipendio viene suddiviso in tante voci.
Prendendo ad esempio il contratto del commercio (che conosco abbastanza bene ).
Si hanno 14 mensilità + 23 giorni di ferie pagate.
Se questo non piace per una scelta ideologica o di principio, si potrebbe (se fosse permesso), sommare tutti gli stipendi comprensivi del periodo di ferie e dividere l'intero importo per 11.
In questo modo avresti sempre un lavoratore che viene
Questo perchè a differenza di altre nazioni, da noi lo stipendio viene suddiviso in tante voci.
Infatti, e le ferie fanno parte della retribuzione indiretta.
Il problema però è un altro.
Lo scontrino fiscale va fatto a prescindere se il cliente te lo chiede o se gli serve per la garanzia.
Qui come al solito si rigira la frittata.
Tu commerciante hai o no l'obbligo di dare un documento fiscale al tuo cliente?
Se hai il dovere di farlo, non vedo come si possa dire che la responsabilità sia di chi ti paga quel bene o servizio.
E' un po' come dire che un ladro esiste perchè qualcuno decide di non essere povero.
forse non hai compreso:
Tutti i clienti che acquistano un bene ( non alimentare) ormai pretendono ( giustamente) scontrino o fattura per far valere il proprio diritto di garanzia, e che il nero di prodotti in vendita è molto inferiore a quello che l'immaginario collettivo crede.
Ma invece che fare le pulci ad una sola categoria perchè semplicemente lo stato, attraverso la sua controllata BancoPosta non istituisce un servizio di pos a zero commissioni e zero canone per i commercianti e piccoli artigiani?
Se tu stato hai necessità di controllare il flusso di denaro e contemporaneamente hai modo di istituire un servizio gratuito per le imprese ( che gia ti strapagano tasse e balzelli vari) senza riversare poi il costo sul cliente finale ( perchè tale costo si riverserà sul cliente) non fai una cosa intelligente che cerca di ridurre l'evasione e contemporaneamente favorisce l'economia circolare?
Io per pagamento contante applico un 2% di sconto al cliente perchè preferisco che con quei 10€ che le banche [B][I][U]ci[/U][/I][/B] sottraggono indebidamente ( con la complicità di una classe politica a parlarne bene di incapaci) ci si mangi il gelato TUO figlio (figlio del cliente) piuttosto che il caviale il cda di una banca.
Dal mio punto di vista il mio comportamento è Etico, mentre i vostri pregiudizi e preconcetti sono simili agli inquisitori della caccia alle streghe del medioevo.
e poi, magari, unifichiamo anche la quantità di tasse da pagare, perchè il negoziante è sempre il lupo cattivo e il male del paese, ma un'attività commerciale è sottoposta ad una quantità immane di tasse che un dipendente non può neanche immaginare (come il bollino verde sul registratore di cassa, ovvero una tassa su uno strumento che serve a pagare le tasse. è normale? no. il dipendente lo sa? credo proprio di no)
Il bollino verde non è una tassa, si rilasciava quando si revisionava il misuratore fiscale. E per legge, la revisione andava fatta una volta l'anno.
Tutti i clienti che acquistano un bene ( non alimentare) ormai pretendono ( giustamente) scontrino o fattura per far valere il proprio diritto di garanzia, e che il nero di prodotti in vendita è molto inferiore a quello che l'immaginario collettivo crede.
Ma invece che fare le pulci ad una sola categoria perchè semplicemente lo stato, attraverso la sua controllata BancoPosta non istituisce un servizio di pos a zero commissioni e zero canone per i commercianti e piccoli artigiani?
Se tu stato hai necessità di controllare il flusso di denaro e contemporaneamente hai modo di istituire un servizio gratuito per le imprese ( che gia ti strapagano tasse e balzelli vari) senza riversare poi il costo sul cliente finale ( perchè tale costo si riverserà sul cliente) non fai una cosa intelligente che cerca di ridurre l'evasione e contemporaneamente favorisce l'economia circolare?
Io per pagamento contante applico un 2% di sconto al cliente perchè preferisco che con quei 10€ che le banche [B][I][U]ci[/U][/I][/B] sottraggono indebidamente ( con la complicità di una classe politica a parlarne bene di incapaci) ci si mangi il gelato TUO figlio (figlio del cliente) piuttosto che il caviale il cda di una banca.
Dal mio punto di vista il mio comportamento è Etico, mentre i vostri pregiudizi e preconcetti sono simili agli inquisitori della caccia alle streghe del medioevo.
Lo Stato pur detenendo tramite il MEF e CDP buona parte di Poste Italiane non credo possa in alcun modo dare il pos gratuitamente perchè il servizio ha comunque dei costi (quindi sarebbe solo una spesa) e rischierebbe qualche verifica dalla UE per concorrenza sleale.
Per quanto riguarda il discorso del 2% è una buona idea, ma facilmente potrebbe essere usata come maggiorazione camuffata o falso sconto.
Il sistema sarebbe semplice... aumento del 2% il prezzo del prodotto e applico lo sconto quando si paga in contanti. Sulla carta il cliente vede il risparmio, ma in pratica il venditore ottiene il prezzo che avrebbe avuto in origine. Se paga con il bancomat, la relativa commissione diventa un onere per il cliente che ovviamente pensa solo di aver pagato il prezzo normale.
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