Scontrino Elettronico
Scontrino elettronico: semplificazioni per chi paga con bancomat e strumenti elettronici, ma solo dal 2021
di Alberto Falchi pubblicata il 23 Dicembre 2019, alle 12:01 nel canale InnovazioneDal 2020 scatterà l'obbligo di scontrino elettronici per tutti gli esercenti italiani, che dovranno comunicare quotidianamente i corrispettivi all'Agenzia delle Entrate. Recentemente è stata introdotta una semplificazione
91 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl piccolo negoziante non campa se ha un ricarico dell'1% sul prodotto X ma Amazon che vende milioni di pezzi di X sì. A quel punto se fai le commissioni detraibili amazon si troverebbe un tesoretto milionario su tantissimi pezzi mentre il negoziante avendo pochi pezzi avrebbe un vantaggio limitato.
Per fartela breve finirebbe che grazie alle detrazioni i big farebbero prezzi che per il negoziante sarebbero estremamente in perdita molto più di quanto avviene già oggi.
Con la fatturazione elettronica non vedo perché sarebbe ingestibile per lo stato
Per quanto riguarda i big
Visto che anni fa ho avuto esperienza diretta (ma nel frattempo le cose possono essere cambiate...) nelle aziende con contabilità ordinaria le spese bancarie sono già messe in detrazione; e comunque i big hanno un potere contrattuale decisamente più alto del piccolo negoziante ed immagino che alla fine le commissioni siano decisamente più basse (come percentuale). Ed in ogni caso il "tesoretto" sarebbe comunque una voce quasi invisibile, sempre parlando di percentuali, IMHO
Per quanto riguarda i big
Visto che anni fa ho avuto esperienza diretta (ma nel frattempo le cose possono essere cambiate...) nelle aziende con contabilità ordinaria le spese bancarie sono già messe in detrazione; e comunque i big hanno un potere contrattuale decisamente più alto del piccolo negoziante ed immagino che alla fine le commissioni siano decisamente più basse (come percentuale). Ed in ogni caso il "tesoretto" sarebbe comunque una voce quasi invisibile, sempre parlando di percentuali, IMHO
Perché sarebbero cifre troppo grandi... lo stato perderebbe miliardi di € di entrate che dovrebbe compensare altrove e non penso che ci siano i margini per poterlo fare.
Sui big andrebbe approfondito e quantificato avendo un progetto di legge in mano per stabilire realmente grande o piccolo che sia ma in ogni caso rimane il problema iniziale che lo stato come copre tutte quelle detrazioni e miliardi che spariscono?
"il 23 % se ne va all'IRPEF (fino a 15.000€, oltre sale al 27%, poi 38%...)"
si ma il 27% si applica solo alla parte che eccede i 15k non sui 15k precedenti
idem per gli atri scaglioni che incidono sempre a partire dal superamento
del scaglione precedente.
-
in un messaggio precedente indicava l'iva come una tassa pagata del commerciante
ed è un errore concettuale, il commerciante in quel caso è solo un tramite,
l'iva non è mai stata sua e si dice "versamento d'iva" non a caso
-
altro errore che vedo fanno in molti, i contributi INPS non sono una tassa
ma è reddito differito, ovvero reddito personale che, al momento, non entra
nel calcolo della tassazione annuale dato che verrà percepito al momento
dell'accesso alla pensione pagandone, in quel momento, le relative tasse.
un'idea già ce l'avrei, ma voglio tenermi il dubbio ancora un po'.
se io faccio una fattura o uno scontrino per una prestazione di 100€, prestazione, non ri-vendo una cosa acquistata, da quei 100€:
il 23 % se ne va all'IRPEF (fino a 15.000€, oltre sale al 27%, poi 38%...)
il 4% all'IRAP
il 22% se ne va di IVA
e un eventuale 2% a Visa/Mastercard
insomma se ne va il 51% del mio incasso.
adesso, seguendo il tuo fantasioso ragionamento, che l'iva me la paghi tu cliente, allora dato che i 100€ me li hai dati sempre TU CLIENTE mi stai pagando anche l'Irpef e l'Irap e la commissione sulla mastercard.
anzi mi stai pagando anche il mutuo le bollette e gli alimenti perchè TU CLIENTE mi hai dato quei 100€ con cui i ci faccio tutte le mie cose.
No guarda, chi ha molta fantasia sei tu, e mi fa specie perché, essendo un commerciante, dovresti sapere meglio di me come funzionano le cose.
Irpef, Irap e commissioni bancomat sono cose tue che devi pagare tu in base a quanto guadagni ed in base agli accordi che hai con la banca. Pure bollette, alimenti te li paghi tu, con i proventi del tuo lavoro.
Invece l'IVA no, quella la pago io. Quando tu mi chiedi soldi per della merce, mi chiedi ciò che spetta a te, ed a quella cifra aggiungi l'IVA, che io pago in questo modo allo stato. Mai letto una fattura dove c'è il prezzo comprensivo di eventuale manodopera, ed alla fine si aggiunge l'IVA? Ecco, la parte prima della voce IVA è ciò che pago a te, la voce IVA è quella che io, cliente, pago allo stato. Tu devi semplicemente chiedermela, incassarla e girarla allo stato, con tanti auguri a lui da parte mia. Non devi considerarla tua né tantomeno intascarla, altrimenti ruberesti 3 volte: la prima perché ti incassi una tassa che ho versato io allo stato, la seconda perché ciò ti permetterà di dichiarare meno e pagare tu meno tasse, la terza perchè, riducendo il tuo reddito, ottieni agevolazioni di vario tipo dallo stato.
Questo è il motivo per cui anche il TFR non va mai lasciato all'azienda, perché c'è l'abitudine di credere che i soldi che si hanno in mano siano propri e, qualora lì si versi correttamente a chi spettano, sembra si faccia una regalia (o, come nel caso dell'IVA, che siano soldi che uno si toglie dalla tasca), mentre in entrambi i casi si parla di soldi non suoi.
Rompono le scatole con la Tutela della privacy e poi vogliono monitorare tutti i fatti miei...mha...inconcepibile, posso essere favorevole all'imposizione del pagamento anche con carta ma non che poi sia obbligatorio pagare con quella, spero che il buonsenso prevalga.
"il 23 % se ne va all'IRPEF (fino a 15.000€, oltre sale al 27%, poi 38%...)"
si ma il 27% si applica solo alla parte che eccede i 15k non sui 15k precedenti
idem per gli atri scaglioni che incidono sempre a partire dal superamento
del scaglione precedente.
-
in un messaggio precedente indicava l'iva come una tassa pagata del commerciante
ed è un errore concettuale, il commerciante in quel caso è solo un tramite,
l'iva non è mai stata sua e si dice "versamento d'iva" non a caso
-
altro errore che vedo fanno in molti, i contributi INPS non sono una tassa
ma è reddito differito, ovvero reddito personale che, al momento, non entra
nel calcolo della tassazione annuale dato che verrà percepito al momento
dell'accesso alla pensione pagandone, in quel momento, le relative tasse.
Irpef, Irap e commissioni bancomat sono cose tue che devi pagare tu in base a quanto guadagni ed in base agli accordi che hai con la banca. Pure bollette, alimenti te li paghi tu, con i proventi del tuo lavoro.
Invece l'IVA no, quella la pago io. Quando tu mi chiedi soldi per della merce, mi chiedi ciò che spetta a te, ed a quella cifra aggiungi l'IVA, ....
@aqua84
confermo che sei TU quello che ha idee strane e sbagliate. Ti hanno spiegato sopra Marko e Duke perchè.
un'idea già ce l'avrei, ma voglio tenermi il dubbio ancora un po'.
Dici "ci fai o ci sei" ma qui è chiarissimo che in questo caso chi "c'è" sei proprio tu, perché nonostante tu faccia il commerciante non hai la minima idea di quello di cui stai parlando e non hai capito per niente come funziona l'IVA, il che è decisamente grave, vista la tua professione.
E non ci vuole molto, eh, basta anche semplicemente https://it.wikipedia.org/wiki/Imposta_sul_valore_aggiunto_(Italia)"][U]Wikipedia[/U][/URL]:
TU decidi i prezzo dei beni/servizi che vendi e aggiungi l'IVA che lo stato ti dice di aggiungere, e che ti paga l'utente finale: poi tu la giri allo stato.
Chiaro che se vuoi che all'utente finale venga un certo costo dovrai fare il conto al contrario: per il caffè da 1€ il bene/servizio lo venderai a 1/1.22€, ovveroa 0,8196€.
Se l'IVA non ci fosse, ovvero fosse 0%, tu sullo scontrino scriveresti 0,8196 + 0% = 0,8196€: non dovresti "pagare l'IVA" perché l'utente finale non te l'ha pagata.
Informati dal tuo commercialista e smetti di fare il superiore, stai mostrando ripetutamente una grande ignoranza su dei concetti assolutamente basilari.
Innanzitutto smettiamola con questa [B][U]SCUSA[/U][/B] delle commissioni bancarie.
Esistono diversi strumenti che permettono anche al commerciante di non avere alcuna commissione sotto certi importi (vedi Satispay, usata anche dalla PA) o comunque estremamente basse (ben sotto all'1%).
Semplicemente non si vuole incentivare l'uso di strumenti tracciati perchè si ha qualcosa da nascondere (chi ha entrate parallele e chi magari evade).
Le tasse in Italia sono alte? Certo nessuno qui lo ha mai negato e mai lo negherà, ma la soluzione può essere quella di non pagarle in parte o totalmente?
Chi ci rimetterà da un simile atteggiamento? Sicuramente saranno sempre i soliti che già pagano le tasse onestamente (perchè prelevate alla fonte o perchè hanno una coscienza), ma non certo chi invece continua ad ingrassarsi e sfruttare quei servizi che altri sostengono.
Poi ogni 3x2 si invoca la fantomatica privacy.
Di me lo Stato sa TUTTO e francamente dormo tutte le notti molto sereno perchè non ho problemi a far sapere anche fino all'ultimo centesimo che ho speso.
Non ho segreti da nascondere e dubito che qualcuno sia interessato seriamente a sapere quanti caffè prendo ogni giorno, se abbia fatto la spesa in quell'esercizio o se abbia comprato qualcosa online.
Poi vi rendete conto che parliamo di 60 MILIONI di persone (fate 40 se vogliamo toglierne un po').
Avete solo una vaghissima idea della mole di transazioni che andrebbero controllate? E' chiaro che ci sarebbe un algoritmo che intercetterebbe soltanto le anomalie (se dichiari 1000 € al mese e ne spendi 5000 senza un euro sul conto corrente, anche un normale essere umano si farebbe un paio di domande).
Quindi nessuno si metterà a sbirciare nei vostri affari e sicuramente potrete vivere come sempre, a meno di avere strani giri.
Tu lo sai che lo spostamento di denaro ha un costo? No, non lo sai, strano, lo sai che solo il risparmiarsi trasferimento del contante, con i rischi che ne conseguono, vale la spesa? Vai a chiedere a un barista che ha messo sumup se per lui è uguale uscire la sera con 5000 euro in tasca o con 2500? Certo, tu sarai Conan il Barbaro e i rapinatori scappano terrorizzati quando sventoli in aria la tua tastiera, ma per molti altri non è così, chiedigli se per l'1% non accetterebbe di evitarsi il rischio? Lo sai che ogni esercente si ritrova con denaro falso quasi annualmente? Lo sai che quasi quotidianamente ci sono discrepanze di cassa dove c'è un forte volume di transazioni? Vai vai, metti in standby Pleasantville e chiedi in giro...non sapendo niente per te è tutto facile, tutto scontato, costi accessori questi sconosciuti.
Poi mi dicono che gli imprenditori vanno in bancarotta per le tasse...
Signor Pfff sai quant'è la massa totale di denaro in circolazione rispetto al volume di spesa totale? Parli di costo del denaro ma leggendoti sei un leoncino da tastiera. E' il 2% quindi un nulla. Non è la battaglia all'evasione quella che vogliono fare ma è la totale dipendenza dall'elettronico. Se domani tu non gli vai più bene, ti bloccano tutto e finisci sotto i ponti a mangiare ratti. Capisci cosa vogliono? La ricattabilità prima di tutto.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".