The Game Changers - una giornata con VEM all'insegna di automazione, AI e trasformazione digitale
di Alberto Falchi pubblicata il 15 Ottobre 2019, alle 19:01 nel canale InnovazioneDurante l'evento "VEMFWD2020 - The Game Changers" VEM Sistemi ha presentato a clienti e prospect la sua visione sulle tecnologie che accelerano la trasformazione digitale delle imprese, facendo toccare con mano i risultati della sua sperimentazione
Vem Sistemi è un'azienda che da 33 anni fornisce soluzioni ICT (Information and Communication Technology) ad imprese di ogni dimensione, dalla PMI all'enterprise. È una realtà commerciale che sta vivendo un periodo particolarmente positivo, merito anche della scelta di non dividere gli utili agli azionisti ma di reinvestirli in ricerca e sviluppo. Un approccio coraggioso che sta dando i frutti sperati.
Dal 2017 VEM ha messo in piedi il progetto PLAN-BUILD-RUN, degli incontri dove l'azienda ha potuto condividere le sue riflessioni sulla tecnologia e sul futuro, mostrando contestualmente le soluzioni che ha sviluppato internamente. Edge9 ha partecipato al terzo, e per ora ultimo, capitolo di questa trilogia, chiamato The Game Changers.
The Game Changers: non solo ingegneri sul palco
Il format scelto da VEM per l'incontro si discosta dalle classiche conferenze stampa alle quali siamo soliti assistere. Non si è trattato di un incontro tecnico, ma di uno spunto di riflessione su dove sta andando la tecnologia e come le aziende possono cogliere le sfide che essa pone, innovandosi e diventando sempre più competitive.
Sul palco non si sono alternati ingegneri, ma personalità che difficilmente ci saremmo aspettati in un simile incontro, a partire da Beatrice Venezi, giovanissima Direttore d'orchestra che ha incantato il pubblico dirigendo un quartetto d'archi e stimolando un'interessante discussione sul concetto di intelligenza artificiale, sul ruolo che avranno le macchine nel "dirigere" e dare il tempo ai macchinari che controllano. Una discussione poi approfondita con gli spunti più tecnici portati da Rita Cucchiara, Direttore Laboratorio Nazionale CINI AIIS “Artificial Intelligence and Intelligent Systems”. Il discorso si è poi allargato alle implicazioni etiche dell'intelligenza artificiale, indagando anche il significato profondo di cosa sia una AI, grazie all'intervento di Roberto Mordacci, Preside della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
La presenza di un direttore d'orchestra e di un filosofo può stupire in un simile contesto ma la discussione è stata avvincente e ha portato una serie di fondamentali spunti umanistici senza i quali non ci si può approcciare al concetto di automazione o intelligenza artificiale. Un approccio molto caro a Stefano Bossi, Amministratore Delegato di VEM Sistemi, fermamente convinto dell'importanza di una visione più ampia, non limitata alle questioni tecniche.
Tanto che sul palco è intervenuta anche la giovanissima Valeria Cagnina, 19 anni e un'enorme passione per la robotica scoccata in tenera età, grazie ad Arduino. A dispetto dell'età, Valeria ha le idee estremamente chiare e grazie alla sua passione ha fondato OFpassiON, azienda di robotica educativa.
"VEMFWD è un evento in cui VEM esprime la propria visione del mondo in cui viviamo e ci troviamo ad operare, un modo in cui la tecnologia ha un impatto sempre più importante" - ha dichiarato Stefano - "Pensiamo per esempio a come l’Intelligenza artificiale stia cambiando le regole del gioco nelle aziende e permetta di aumentare le capacità umane, in primis la creatività; ma se l’intelligenza artificiale viene utilizzata in modo sbagliato può avere un impatto malevolo, basti pensare all'hacking. Oggi la tecnologia anima e rivoluziona tutti gli ambiti del nostro vivere e del modo di lavorare, ecco perché in ambito business è giusto riflettere anche sul piano etico e sugli scenari possibili nello sviluppo del rapporto tra uomo e Intelligenza Artificiale“.
Una catena di produzione fatta di Lego
Considerata la presenza di numerosi clienti, partner e prospect, VEM non si è limitata alle discussioni e ha allestito un'area dove ha esposto alcune delle sue soluzioni tecnologiche, nello specifico quelle dedicate alla Digital Industry e ai Digital Building.
Per quanto concerne l'automazione industriale, l'azienda ha voluto mostrare la semplicità con cui è in grado di rendere "smart" una catena di produzione basata su hardware legacy, non concepita per "dialogare" con altri software o hardware. Ha quindi allestito una piccola catena di produzione realizzata con mattoncini, trenini e motori Lego, e l'ha collegata ai suoi sistemi di controllo industriale utilizzando dei comuni sensori IoT e consentendo di tenere controllo ogni passo tramite un computer, che verificava costantemente l'efficienza e il corretto funzionamento delle varie componenti.
Molto innovative anche le nuove soluzioni dedicate agli smart building - realizzata in partnership con la divisione di Philips che si occupa di illuminazione industriale - appoggiandosi ai prodotti PowerBalance. Definirle delle semplici lampade stile Hue sarebbe riduttivo, dato che si tratta di apparecchi molto evoluti, alimentati tramite PoE (Power over Ethernet), che tramite lo stesso cavo fa transitare la corrente di alimentazione e i dati.
Nello scenario dipinto da Vem, queste luci sono più che lampade controllate a distanza e diventano a tutti gli effetti dei dispositivi intelligenti: possono verificare la presenza delle persone all'interno di una stanza, spegnendosi se nessuno è presente, ma anche funzionando come sistema di navigazione per interni. Potrebbe sembrare un semplice sfizio ma l'implementazione di Vem permette di semplificare la vita agli amministratori di rete, soprattutto all'interno degli sterminati data center. Chi deve operare sui server non sarà più costretto a camminare fra file di rack cercando quello su cui deve lavorare: una scia luminosa li guiderà direttamente verso l'armadietto giusto, velocizzando gli interventi di manutenzione e riducendo il rischio di errori.
Integrate in un sistema più complesso, queste lampade possono diventare uno strumento per comprendere come l'edificio viene vissuto dai dipendenti, quali aree sono usate e quali "abbandonate" a se stesse, dando quindi preziose informazioni ai responsabili, che potranno usarle per ottimizzare l'uso degli spazi e ridurre gli sprechi energetici.
The Game Changers è stata una presentazione atipica ma decisamente interessante, durante la quale VEM ha voluto mettere in luce la sua capacità di guardare avanti, di sapere interpretare i cambiamenti tecnologici anche da un punto di vista umanistico. Un aspetto da non trascurare per una società che supporta le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale.
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