Colt inaugura i nuovi uffici a Milano e si apre allo smart working

Colt inaugura i nuovi uffici a Milano e si apre allo smart working

Non solo tecnologia e connettività. Colt punta sul fattore umano e in occasione dell'apertura dei nuovi uffici di Milano si apre allo smart working. Il prossimo passo? Raggiungere il 30% di quote rosa entro il 2021

di pubblicata il , alle 14:21 nel canale Market
Colt
 

27 anni di storia per un provider di servizi di rete e voce sono tanti. Colt è nata quasi 30 anni fa come “City of London Telecom” e oggi è diventato un player a livello globale con una forte focalizzazione nell'offrire connettività alle aziende. Da anni presente in Italia, oggi rafforza la sua presenza nel nostro paese con l’apertura dei rinnovati uffici di viale Lancetti a Milano.

Edge9 ha visitato i nuovi uffici e incontrato due persone chiave dell’organigramma di Colt: Paula Cogan, Vice President Global Enterprise Sales e Mimmo Zappi, Country manager per l’Italia e Sales Director Enterprise Southern Europe & US. Sono molte le parole chiave legate a Colt: Connectivity matters, Software Defined Network, 5G, Cloud, Global.

Colt: un provider globale con una forte presenza locale

L’apertura dei rinnovati uffici di Milano, pensata in una logica di smart working, nell'accezione più ampia del termine, ha l’obiettivo di dare ai suoi dipendenti la possibilità di lavorare con maggiore libertà, e dimostra la volontà di Colt di continuare a investire nel nostro paese. Investimenti che continuano anche a livello globale e che si inseriscono in una strategia molto precisa che ha l’obiettivo di garantire alle aziende la migliore connettività possibile, per aprire la strada al cloud e abilitare la trasformazione digitale delle aziende.

Edge9: Colt è molto conosciuta a livello enterprise, quando nasce l’azienda e come si è evoluta?

Paula Cogan: Colt nasce 27 anni fa in Inghilterra e l’acronimo sta per “City of London Telecom”. Siamo cresciuti servendo il settore finanziario in tutta Europa che è tuttora un importante mercato per noi. Negli ultimi 3/4 anni abbiamo rivisto la nostra strategia. Abbiamo effettuato un’importante acquisizione in Asia, KVH in Giappone, che ha portato con sé un’infrastruttura e un parco clienti. Contemporaneamente abbiamo continuato a espandere i nostri asset in Asia, a Hong Kong, Singapore, in Australia, sia a livello di infrastruttura che di organizzazione di vendita.

Colt Paula Cogan

Recentemente abbiamo collegato 38 data center negli USA per supportare la migrazione al cloud delle principali aziende, individuando con molta cura quali data center collegare, per garantire un accesso diretto ai cloud provider Tier 1. In Europa continuiamo a rendere più “densa” la nostra rete, sia nei mercati storici, ad esempio espandendo la capacità a Dublino,e a Berlino, ma anche aprendo nuovi mercati. Solo quest’anno abbiamo completato la connessione di 8 nuovi Paesi dell’Europa dell’est.

Attualmente Colt collega 900 data center a livello mondiale. Il cuore della nostra strategia è supportare il settore enterprise nella digital transformation e un elemento chiave è la migrazione verso il cloud.

Mimmo Zappi: In Italia abbiamo già connesso 55 data center dei principali player, come HP, IBM e Oracle, ma anche di nuove realtà come Data4 e Supernap e continueremo in questa direzione. La nostra rete in Italia si basa su circa 9.000km di fibra ottica, di cui Il 50% è composta dalle “metropolitan area network” che connettono Milano, Torino, Genova e Roma. La rete italiana è connessa a quella europea e a quella globale, che noi chiamiamo Colt IQ Network.

Paula Cogan: Un altro elemento chiave alla base della strategia di Colt è la Software Defined Network, che ci rende il primo carrier sul mercato ad offrire una reale capacità on demand, pensata per scalare con le richieste del cloud. Le aziende possono quindi gestire la connettività come un qualsiasi servizio cloud, in maniera autonoma. Possono aumentare o diminuire la banda a loro disposizione, decidendo di pagare su base oraria, giornaliera o mensile, mantenendo comunque la classica opzione tariffaria a 12 o 24 mesi. Tutte le telecom stanno lavorando per arrivare a questo modello, noi siamo stati i primi sul mercato a offrire questa possibilità.

Edge9: La connettività torna quindi a essere un elemento differenziante?

Paula Cogan: Dietro la trasformazione digitale delle aziende, dietro ogni rete mobile, ogni applicazione 5G c’è un tratto di fibra sotto terra. Il nostro motto è “connectivity matters”. Il vero elemento differenziante per Colt non è però la presenza globale o la disponibilità on-demand, ma l’esperienza utente che offriamo ai nostri clienti. Accanto alla Colt IQ network c’è la Colt IQ experience, che si concretizza nel portale Colt Online, che permette ai nostri clienti di interagire con Colt nello stesso modo con cui interagiscono con Amazon o con il sito internet della propria banca. Non abbiamo l’aspirazione di costruire un nostro cloud o di diventare un system integrator, il nostro focus è offrire connettività, alta velocità e accesso scalabile al cloud.

Mimmo Zappi: In particolare in Italia, le piccole e medie imprese hanno due importanti sfide da affrontare:

  1. Devono crescere all'estero dove incontrano realtà molto differenti in USA, Europa o Asia. Colt sta focalizzando gli investimenti in questa direzione, completando il roll out della rete negli USA due anni fa, con l’acquisizione di KVH in Asia e l’espansione dell’Europa dell’est.
  2. Il mercato dell'hybrid cloud in Italia è oggi stimato in 500 milioni di euro e si prevede una crescita fino a 1 miliardo di euro nel 2022. È per questo motivo e per supportare questa crescita che Colt sta collegando oltre 900 data center, garantendo una connessione diretta ai siti dei principali cloud providers, tra cui Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Cloud e IBM Cloud, nonché connessioni verso il cloud di Oracle, SAP e Alibaba e altri.

Colt vuole essere il partner di riferimento dell’SMB italiano nel percorso di globalizzazione e di digital transformation, garantendo i nostri servizi con le stesse procedure da Milano a Londra, Chicago, Singapore, Tokyo con la stessa infrastruttura, SLA, QoS.

Sempre in Italia, ci sono anche 8.000 aziende con più di 250 dipendenti e su questo tipo di clienti operiamo con una forza vendite diretta, con figure professionali molto specializzate che sono in grado di capire la complessità del business e le dinamiche della digital transformation. Per l’SMB invece utilizziamo il canale indiretto, attraverso agenti e rivenditori. Abbiamo anche un mercato wholesale, in cui concorrenti locali sono anche clienti e fornitori a livello globale.

Edge9: Quanti dipendenti ha Colt in Italia e chi sono i vostri concorrenti? Ritenete che altri player abbiano lo stesso focus sulla connettività di Colt e allo stesso tempo una presenza globale?

Mimmo Zappi: In Italia siamo 130 persone e la risposta è no. Siamo davvero unici, non ci sono altri player che hanno un’infrastruttura a Milano e anche una rete europea. Telco con una presenza capillare in Italia non sono presenti in Europa; e i grandi player globali normalmente non hanno asset locali. Colt è l’unico provider ad avere una dimensione locale e una scala globale.

Colt Mimmo Zappi

Per l’Italia oggi è un giorno importante, con l’apertura dei nostri nuovi uffici, che è parte di un investimento che poi proseguirà con l’assunzione di nuove persone nel nostro team di vendita.

"In Colt il nostro impegno è volto a dare forma al mondo che ci piace immaginare" - afferma Mimmo Zappi, Country Manager e Enterprise Sales Director South Region e US di Colt – "pensiamo che la connettività e la capacità delle persone di essere interconnesse, siano fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo. In un mondo in cui l’innovazione guida le nostre scelte e spesso procedure codificate governano il modus operandi, sono le persone a fare la differenza. È quindi importante avere cura dei dipendenti, in quanto ciò significa che essi avranno ancora più cura dei nostri Clienti: per questo in Colt stiamo migliorando il nostro sistema di welfare aziendale e abbiamo recentemente adottato ulteriori misure a sostegno della maternità e del childcare, programmi di mentoring e di formazione continua, ed attività volte a migliorare la Corporate Social Responsibility". 

L'azienda ha anche affermato di voler aumentare la presenza femminile in azienda, in particolare per quanto riguarda le posizioni manageriali. Entro il 2021 l'obiettivo è di raggiungere il 30% di quote rosa. Maggiori informazioni su Colt sul sito ufficiale della società.

3 Commenti
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CYRANO18 Dicembre 2019, 14:46 #1
Ho sempre preferito le Winchetser ...



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phmk20 Dicembre 2019, 16:01 #2
Io di Colt conosco solo quella di Clint "44 magnum"
Nui_Mg20 Dicembre 2019, 17:08 #3
Io preferisco l'austriaca Glock, senza se e senza ma

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