Le abitudini di pagamento degli italiani cambiano: si fatica a sbarcare il lunario e c'è la paura di perdere il contante
di Riccardo Robecchi pubblicata il 02 Settembre 2024, alle 17:31 nel canale MarketÈ un quadro a tratti preoccupante quello tracciato da un'indagine di Skrill, operatore nel mondo dei pagamenti che ha condotto un'indagine a livello globale e ha pubblicato anche alcuni dati relativi all'Italia
Una nuova ricerca di Skrill, marchio di pagamenti parte di PaySafe, getta luce sulle abitudini degli italiani in materia di forme di pagamento. La ricerca mostra come nell'ultimo anno quasi metà degli italiani (45%) abbia cambiato le proprie abitudini di spesa e faccia attenzione ai metodi di pagamento, in particolare online, mantenendo però una preferenza per il contante.
Tra contante e IA, le abitudini di pagamento degli italiani
Si sa che gli italiani preferiscono il contante, per quanto l'uso delle carte (siano esse prepagate, di debito o di credito) sia in aumento. Questo attaccamento si vede in un dato peculiare: il 57% degli intervistati ha affermato di essere preoccupato di non poter più impiegare i contanti come forma di pagamento in futuro. Skrill afferma che ciò avvenga perché "i negozi adottano sempre più spesso politiche senza contanti": un'affermazione che sembra scontrarsi con la realtà italiana, dove le aziende che non accettano contanti sono una strettissima minoranza (oltre ad andare contro le normative). Un aspetto da considerare analizzando questi risultati dello studio di Skrill è che questo, essendo stato condotto in tutto il mondo, era composto di domande standard e quest'analisi sembra derivare da assunti maggiormente legati ad altri mercati (come quello britannico), in cui effettivamente i contanti non sono più accettati in molte situazioni.
Tornando all'Italia e ai risultati, il 36% del campione ha affermato di voler essere in grado di acquistare online pagando poi in contanti in un negozio fisico. Curiosamente, nonostante questi dati paiano far emergere una netta preferenza per il contante, i dati italiani parlano di tutti i metodi di pagamento al di fuori di esso: al primo posto nell'uso ci sarebbero le carte di debito (42%), seguite da carte di credito e prepagate (37%), bonifici bancari (33%) e portafogli digitali (29%). Va notato che le percentuali indicano quanta parte del campione abbia usato un dato metodo di pagamento e il loro totale va dunque oltre il 100%, visto che è possibile usare più metodi.
Visto l'attaccamento ai contanti e ai negozi fisici, è significativo il dato secondo cui il 47% ha effettuato acquisti online tramite i social media (il 33% più volte l'anno) e che il 29% sfrutta uno smartwatch o un altro dispositivo indossabile per i propri pagamenti. Quest'ultimo dato è perfettamente sovrapponibile, peraltro, a quello legato all'uso dei portafogli digitali, il che fa sorgere la domanda: dato che è possibile pagare con uno smartwatch solo usando un portafoglio digitale, e visto che la percentuale di chi paga con uno smartwatch è identica a quella di chi ha un portafogli digitale, ciò significa che tutti i possessori di un portafogli digitale fanno pagamenti con uno smartwatch? Lo studio non lo chiarisce, ma vista la connessione logica il dato risulta difficile da credere.
Nuove tecnologie, tra diffidenza e dati poco chiari
Parlando di uso delle tecnologie, il comunicato diffuso dall'azienda afferma che il 21% degli intervistati tra 18 e 43 anni (Millennial e Generazione Z, dunque) non ha problemi all'idea che l'IA venga usata per gestire i pagamenti e garantirne una migliore sicurezza, mentre il 26% delle persone sopra i 60 anni non se ne fida affatto. Andando dunque nuovamente per deduzione, appare che il 79% dei giovani non si fidi dell'IA e che il 74% degli anziani lo faccia: un dato, di nuovo, difficile da credere, ma più probabilmente malposto.
Un dato interessante è, invece, quello riguardo le sfide che i cittadini devono affrontare: nel 62% dei casi, gli intervistati italiani affermano di guadagnare appena il necessario per affrontare le spese mensili, mentre il 28% afferma di non arrivare nemmeno a tale soglia. I più giovani sono i più colpiti, con la Generazione Z (gli adulti fino ai 27 anni) che nel 37% dei casi non riesce a coprire le spese mensili. C'è un certo ottimismo, con il 56% che ritiene (o, per meglio dire, spera) che lo stipendio aumenti del 10% nel corso dei prossimi 5-10 anni, mentre il 28% non si aspetta alcun aumento.
Ci sono dunque ampi margini di miglioramento in tutti i sensi, come conferma questo studio. Se la crescita nell'uso delle carte di pagamento è un dato positivo, perché va a colpire l'annoso problema dell'evasione fiscale, dall'altro lato le regole dell'Unione Europea sono rassicuranti perché impongono che il contante debba essere sempre accettato. In ogni caso, com'è ben noto, raramente due studi dipingono un ritratto simile della situazione, per cui è bene prendere i dati con delle pinze ben lunghe.
241 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl contante, in Italia, muove un'economia parallela, non tracciata, basta leggere un pò di articoli economici, che parlano delle dichiarazioni dei redditi degli scorsi anni, un es. grazie alle spese di ristrutturazioni tracciate, lo scorso anni, gli elettricisti e idraulici, hanno dichiarato, mediamente, più di avvocati, dentisti e altre categorie importanti...
Giusto per avere un quadro più generale a livello europeo, vi giro un link sul contante:
https://www.openpolis.it/il-tetto-a...unione-europea/
A me i "Sig." di PaySafe dopo anni che usavo il loro metodo di pagamento da un giorno a l'altro, accampando la scusa di spese o mantenimento costi (Non ricordo bene la motivazione) mi hanno svuotato il credito da alcune ricevute per una somma superiore ai 100.00 euro, cosa mai successa in molti anni precedenti.
Ovviamente mai più comprato una loro prepagata, il contante è libertà non evasione, gli evasori usano altri metodi e chi deve controllare sa chi evade e chi no, la gente normale che non paga l'IVA dell'"idraulico", o chi per lui, fa molto meno danni di chi esporta denaro nascosto nei cessi (Scusate il francesismo) e moltissimi sanno di chi sono quei cessi.
Non mi stupisco di certi nomi "noti" in questo 3d , decisamente "tonti"...
Fuori dal mondo!
Il contante, in Italia, muove un'economia parallela, non tracciata, basta leggere un pò di articoli economici, che parlano delle dichiarazioni dei redditi degli scorsi anni, un es. grazie alle spese di ristrutturazioni tracciate, lo scorso anni, gli elettricisti e idraulici, hanno dichiarato, mediamente, più di avvocati, dentisti e altre categorie importanti...
Quoto. L'Italia è un paese con alta presenza di evasori ma anche di corrotti e mafiosi per cui non c'è da stupirsi che il contante sia ancora così usato.
Ovviamente non tutti coloro che pagano in contanti sono evasori/corrotti/mafiosi ma tutti gli evasori/corrotti/mafiosi pagano in contanti perché non sono tracciabili. Poi è ovvio che evasione/corruzione/mafia si possono fare anche in altri modi senza contante ma è indubbio che il contante li aiuta parecchio.
Il limite per il pagamento in contanti nella furbetta Italia dovrebbe essere di 500 euro per acquisto come in Grecia e non di 5000!
Per spese non di lusso un limite di 500 basta e avanza. Se invece puoi permetterti un paio di scarpe da 2000 euro, un iphone da 1500 (non a rate), un orologio da 5000, una vacanza da una settimana a 700 euro a notte allora devi avere un ottimo reddito e in questo caso non avrai problemi ad ottenere anche una carta Amex o una Visa con plafond elevato. Al giorno d'oggi perché andare in giro con 5000 euro in contanti con il rischio di perderli o di essere derubato quando posso usare bancomat e carta di credito e posso pure fare un bonifico istantaneo da smartphone? Ovvio: perché con i contanti molti proventi di evasione/corruzione/mafia diventano invisibili e molto più difficili da scoprire.
E non è vero che solo i pagamenti digitali hanno costi di commissione mentre i contanti no. Infatti anche i contanti hanno costi di utilizzo nascosti come il costo di gestione, di trasporto via furgoni blindati, costi dovuti a furti di portafogli, nelle case, in negozi o poste o assalti ai furgoni blindati, costi dovuti a banconote false. Magari sono più bassi dei pagamenti digitali ma non sono zero. A cui poi si devono aggiungere i costi di evasione/corruzione/mafie. Quindi è falso dire che "se faccio girare 1 euro di moneta resterà tale anche dopo 1 miliardo di transazioni".
Ricordo che in Italia l'evasione è di 100 miliardi l'anno e la corruzione è di 230 miliardi l'anno. Le mafie non so ma sicuramente è dello stesso ordine di grandezza.
Altro che menate varie sulla libertà e riservatezza!
Non mi stupisco di certi nomi "noti" in questo 3d , decisamente "tonti"...
perché il contante non ha costi? fare assicurazioni per l'incasso, dover pagare un porta valori oppure dover andare più volte in banca a versare l'incasso e a prendere i cambi, pagare l'indennità di cassa non ha un costo? per non parlare di eventuali ammanchi! è che spesso non viene pagata l'indennità di cassa e a versare si mandano direttori e vice a proprie spese. tolto il negozietto le realtà più grandi vorrebbero solo pagamenti elettronici, sono più i vantaggi degli svantaggi. anche il contante ha dei costi che paghi quando compri merce e servizi ma non te ne rendi conto. soliti discorsi banali e sempliciotti.....
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