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LinkedIn analizza il mercato del lavoro in Italia
di Alberto Falchi pubblicata il 04 Marzo 2019, alle 15:41 nel canale Market
Quali sono le tendenze del mercato del lavoro italiano? Secondo i risultati del LinkedIn Recruiter Sentiment Italia 2019 aumentano le assunzioni ma ancora scarseggiano le competenze digitali degli italiani.
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosi e no, c'e' manodopera specializzata richiestissima con buoni/ottimi stipendi
forse e' anche un bene se i risultati sono questi
... se invece si inscrivessero a queste scuole https://www.lastampa.it/2016/06/13/...cfL/pagina.html
Puoi fare un esempio concreto? Che competenze sono richieste e cosa intendi per ottimo stipendio?
... se invece si inscrivessero a queste scuole https://www.lastampa.it/2016/06/13/...cfL/pagina.html
Penso che stiamo parlando di due problemi molto diversi. Da una parte c'è la fuga di cervelli, mentre dall'altra parte c'è il fallimento della scuola dell'obbligo nel preparare gli studenti al mondo del lavoro. E non è un caso: https://www.ilsole24ore.com/art/not...io-190050.shtml
Di conseguenza paragonare gli itis agli omologhi tedeschi ha veramente poco senso, manca proprio la serietà.
Parliamone
Perché se diciamo che in Italia si spende poco per l' istruzione è un conto, ma se diciamo che la scuola prepara male è un altro.
Se gli studenti fossero preparati male non si capirebbe come possano trovare lavoro all' estero, invece i nostri laureati sono richiesti e pagati.
Non è la scuola a preparare male, il problema è che il mondo del lavoro in Italia non cerca gente preparata, quindi chi può fugge all' estero dove le competenze vengono premiate.
Il problema numero uno della scuola in Italia è che il mondo del lavoro in Italia non cerca, non vuole e non è interessato alle competenze, non investe in ricerca, non premia chi ha studiato, non è assolutamente meritocratico e non incentiva al miglioramento, quindi la gente non studia perché è una spesa inutile, il pezzo di carta non serve assolutamente a niente, tanto chi fa carriera la fa per conoscenza delle persone non per conoscenza del lavoro.
Il fallimento non è della scuola ma del sistema produttivo che non ha nulla da offrire a chi ha le competenze e cerca solo gente a basso costo, ma poi si lamenta sui giornali che non trova personale "preparato", che non ci sono laureati, che quelli che escono dalla scuola non sanno lavorare, quando in realtà il problema è quasi interamente dovuto a un tessuto industriale che non spende nulla in R&D, che non sa che farsene dei laureati e che non è assolutamente disposto a pagare per avere gente competente.
Perché se diciamo che in Italia si spende poco per l' istruzione è un conto, ma se diciamo che la scuola prepara male è un altro.
Se gli studenti fossero preparati male non si capirebbe come possano trovare lavoro all' estero, invece i nostri laureati sono richiesti e pagati.
Non è la scuola a preparare male, il problema è che il mondo del lavoro in Italia non cerca gente preparata, quindi chi può fugge all' estero dove le competenze vengono premiate.
Il problema numero uno della scuola in Italia è che il mondo del lavoro in Italia non cerca, non vuole e non è interessato alle competenze, non investe in ricerca, non premia chi ha studiato, non è assolutamente meritocratico e non incentiva al miglioramento, quindi la gente non studia perché è una spesa inutile, il pezzo di carta non serve assolutamente a niente, tanto chi fa carriera la fa per conoscenza delle persone non per conoscenza del lavoro.
Il fallimento non è della scuola ma del sistema produttivo che non ha nulla da offrire a chi ha le competenze e cerca solo gente a basso costo, ma poi si lamenta sui giornali che non trova personale "preparato", che non ci sono laureati, che quelli che escono dalla scuola non sanno lavorare, quando in realtà il problema è quasi interamente dovuto a un tessuto industriale che non spende nulla in R&D, che non sa che farsene dei laureati e che non è assolutamente disposto a pagare per avere gente competente.
Guarda che sfondi una porta aperta, quando ho parlato di scuola ho specificato quella dell'obbligo, proprio perché il sistema universitario funziona diversamente. Soprattutto funziona
È innegabile però che la scuola fino alle superiori sia di scarsa qualità in generale.
Ovviamente non è realistico pensare che tutti debbano essere laureati, quindi da un certo punto di vista capisco quello che intende san80d. Si potrebbe investire di più anche nelle scuole professionali per renderle più credibili.
Ma questo a mio avviso è il problema minore (ormai 3/4 del PIL sono costituito dal terziario), come hai sottolineato giustamente ci sono cose ben più gravi.
googolando un po' tra fresatore cnc o saldatore escono fuori notizie interessanti, non e' difficile arrivare a stipendi di 2.500/3000 euro
saranno anche diversi ma sempre problemi sono
dipende, c'e' un enorme problema di mismatching nel settore manufatturiero, aziende che cercano personale qualificato che purtroppo non trovano ... quello a cui ti riferisci tu magari puo' valure piu' per il classico esempio del ricercatore che (giustamente) scappa all'estero
Perché se diciamo che in Italia si spende poco per l' istruzione è un conto, ma se diciamo che la scuola prepara male è un altro.
Se gli studenti fossero preparati male non si capirebbe come possano trovare lavoro all' estero, invece i nostri laureati sono richiesti e pagati.
Non è la scuola a preparare male, il problema è che il mondo del lavoro in Italia non cerca gente preparata, quindi chi può fugge all' estero dove le competenze vengono premiate.
Il problema numero uno della scuola in Italia è che il mondo del lavoro in Italia non cerca, non vuole e non è interessato alle competenze, non investe in ricerca, non premia chi ha studiato, non è assolutamente meritocratico e non incentiva al miglioramento, quindi la gente non studia perché è una spesa inutile, il pezzo di carta non serve assolutamente a niente, tanto chi fa carriera la fa per conoscenza delle persone non per conoscenza del lavoro.
Il fallimento non è della scuola ma del sistema produttivo che non ha nulla da offrire a chi ha le competenze e cerca solo gente a basso costo, ma poi si lamenta sui giornali che non trova personale "preparato", che non ci sono laureati, che quelli che escono dalla scuola non sanno lavorare, quando in realtà il problema è quasi interamente dovuto a un tessuto industriale che non spende nulla in R&D, che non sa che farsene dei laureati e che non è assolutamente disposto a pagare per avere gente competente.
Asteriscone grande come un palazzo [SIZE="7"]*[/SIZE]
Perché se diciamo che in Italia si spende poco per l' istruzione è un conto, ma se diciamo che la scuola prepara male è un altro.
Se gli studenti fossero preparati male non si capirebbe come possano trovare lavoro all' estero, invece i nostri laureati sono richiesti e pagati.
Non è la scuola a preparare male, il problema è che il mondo del lavoro in Italia non cerca gente preparata, quindi chi può fugge all' estero dove le competenze vengono premiate.
Il problema numero uno della scuola in Italia è che il mondo del lavoro in Italia non cerca, non vuole e non è interessato alle competenze, non investe in ricerca, non premia chi ha studiato, non è assolutamente meritocratico e non incentiva al miglioramento, quindi la gente non studia perché è una spesa inutile, il pezzo di carta non serve assolutamente a niente, tanto chi fa carriera la fa per conoscenza delle persone non per conoscenza del lavoro.
Il fallimento non è della scuola ma del sistema produttivo che non ha nulla da offrire a chi ha le competenze e cerca solo gente a basso costo, ma poi si lamenta sui giornali che non trova personale "preparato", che non ci sono laureati, che quelli che escono dalla scuola non sanno lavorare, quando in realtà il problema è quasi interamente dovuto a un tessuto industriale che non spende nulla in R&D, che non sa che farsene dei laureati e che non è assolutamente disposto a pagare per avere gente competente.
quoto ogni singola virgola, bravo
Poi chiedi a tutti i laureati che conosci e che lavorano (ci sono anche i disoccupati) e prendono 12/18.000 all'anno. Lol
io, qui a Dublino dopo anni all'estero, senza laurea quest'anno faccio 97k annui (con bonus annuale sono sui 107k)
Pero', a differenza dello stivale italico, al di fuori la professionalita'.... la si paga
Dove il semplice diplomato diventa scienziato aereospaziale con 85 lauree e 150 master.
Tutti così su quel social... incredibile.
tipica mentis italiana.
Basta sapere con chi fare networking.
Io sono sempre state cercato li da tutti i datori avuti fin'ora (e non cose piccole ma societa' come Vodafone, Intel, McAfee e ora Salesforce, che ad ora fa 40k dipendenti in tutto il mondo).
Se poi non lo sai usare, ci sta denigrarlo.
Detto cio'.... molta gente lo usa come facebook v2, purtroppo
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