MicrosoftIntelligenza Artificiale
Ricerca Microsoft: l'Italia è il paese più ottimista nei confronti dell'intelligenza artificiale
di Alberto Falchi pubblicata il 12 Aprile 2019, alle 19:21 nel canale MarketLa ricerca "Business leaders in the age of AI" pubblicata a gennaio da Microsoft esiste una stretta correlazione tra l’adozione dell'intelligenza artificiale, la crescita del business e l’atteggiamento dei leader nei verso l’AI.
34 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoParli di stabilità monetaria ed è vero, ma fine a se stessa visto che questo paese ha un'economia estinta, un mercato del lavoro disastrato, ed un sistema di tassazione che è il peggiore al mondo.
Ora tu dirai che questi sono problemi derivanti dal fatto che l'Italia è da almeno 30 anni che ha governi allucinanti, e che l'Europa non è direttamente responsabile. ED E' QUESTO IL PUNTO. Questa Europa non serve a nulla. Non è mai riuscita a tramutarsi in un organo politico\governativo in grado di risolvere le voragini strutturali e sociali dei paesi membri. L'Italia e la Grecia sono due esempi plastici.
Gli Stati Uniti d'Europa, unico vero percorso costruttivo e plausibile quando si parla di Europa Unita, non sono mai stati posti in essere, non si è mai neanche cominciato. E il tracollo di questa pseudo-UE ne è la diretta conseguenza.
Non dimenticarti poi che, laddove ci sono stati dei benefici economici(Se comunque vedi i dati di crescita dei paesi membri degli ultimi 15 anni, tanti benefici non ci sono), ci sono stati dei disastri politici. L'esempio più recente e drammatico è stata la (non)gestione dell'emergenza immigrazione, il suo pararsi il culo dietro al Trattato di Dublino, e di conseguenza, per ovvie ragioni che spero siano chiare a tutti(aldilà dei deliri buonisti), l'aver spianato la strada ai sovranismi e a deliranti movimenti politici che erano morti da 100 anni.
Non è un bel curriculum, e se pensi che è anche dalle (non)politiche UE che Salvini ha trovato "benzina" elettorale per arrivare al 35%, capisci bene che di positivo c'è ben poco.
Posto che le aree di interscambio commerciale non possono generare svantaggi, al massimo ti possono avvantaggiare meno di altri membri, ma vantaggi ne generano comunque, altrimenti si tratta di una forza che si autoesclude.
I problemi cronici e strutturali andavano risolti dai paesi membri stessi, nel disegno originale I paesi riformisti avrebbero dovuto indicare la via si politici dei paesi periferici, il problema è che è stata sovrastimata la serieta e capacità dei politici di questi paesi, più che altro sottostimando ignoranza e stupidità dei cittadini dei paesi stessi e la loro vulnerabilità a populismo e demagogie varie (e alla fine non sarebbero stati paesi periferici)
Il vero problema nel tuo ragionamento è che la responsabilità della mancata integrazione sta negli stessi governi che ne avrebbero ottenuto maggiori vantaggi, la posizione politica interna dava posizioni di rendita tali da rendere individualmente (per i politici stessi) svantaggioso una cessione di sovranità. Ma o l'Europa invadeva i paesi con le armi oppure di più certo non poteva fare, non poteva certo forzare rinunce di sovranità. Sarebbero stati i cittadini a doverlo chiedere, certo se non ci fosse stati questi continui e immeritati attacchi all'Europa forse avremmo avuto qualche possibilità in più.
Sul tema immigrazione la responsabilità è dei governi nazionali più che dell'Europa, per quanto effettivamente le conseguenze erano prevedibili.
Sulla crescita i benefici ci sono, ci sono stati e ci saranno. A parte lo stock di benefici statici, che comporterebbero una perdita del 20-30% del PIL in caso di uscita (e secondo me in termini reali ben di più. I problemi di crescita italiana sono endemici, le svalutazioni o l'utilizzo creativo della politica monetaria avrebbero portato alla compressione del benessere dei cittadini e/o all'iperinflazione, si vedano i sudamericani, che hanno seguito le medesime teorie delle svalutazioni competitive che oggi i bagnai e altri peracottai vanno raccontando, fintanto che sputtanando la moneta hanno dovuto peggare senza unione doganale (con risultati disastrosi).
Dare la colpa all'europa della mancata crescita italiana è sbagliato. PUNTO. Non è neanche discutibile. Non è colpa dell'europa se l'istruzione fa schifo, se abbiamo posizioni di rendita corrosive che hanno distorto tutto il sistema degli incentivi, un sistema fiscale da ridere (è sbagliato TUTTO), un mercato del lavoro ingessato e la popolazione attiva del Namibia.
Al massimo stai parlando dell'Unione fiscale, che si spera arrivi prima o poi.
Considerano la.scellerata gestione fiscale italiana degli ultimi beh... Direi... 150 anni.
Non vedo l'ora personalmente.
Pensare di poter conservare qualche tipo di rilevanza nello scacchiere internazionale come Italia fa solo sorridere, ogni tipo di scenario che non veda un europa unita equivale al diventare assolutamente irrilevanti e subire le dinamiche internazionali.
Se vogliamo salvare qualcosa della European way-of-life ci conviene mettere da parte divergenze ridicole e premere l'acceleratore sull'integrazione
L'italia non ha fatto la fine dell'argentina grazie all'europa.
La lista degli enormi e incalcolabili benefici che l'europa ha portato a questo paese è sterminata. Senza neanche scomodare i benefici della CEE in termini di interscambio, proprio a livello normativo, la stabilità monetaria, le authority e i benefici per i consumatori. TUTTI i progressi (minimi) che abbiamo fatto a livello di regolamentazione sono stati fatti perchè imposti dall'europa, il vero dramma è stato che il suo potere è limitato (perchè il nostro modello di chrony capitalism non può rinunciare alla fonte dei suoi privilegi).
Grazie a dio che in europa c'`e la tecnocrazia perchè il populismo nazionale sta facendo solo DISASTRI.
I problemi cronici e strutturali andavano risolti dai paesi membri stessi, nel disegno originale I paesi riformisti avrebbero dovuto indicare la via si politici dei paesi periferici, il problema è che è stata sovrastimata la serieta e capacità dei politici di questi paesi, più che altro sottostimando ignoranza e stupidità dei cittadini dei paesi stessi e la loro vulnerabilità a populismo e demagogie varie (e alla fine non sarebbero stati paesi periferici)
Il vero problema nel tuo ragionamento è che la responsabilità della mancata integrazione sta negli stessi governi che ne avrebbero ottenuto maggiori vantaggi, la posizione politica interna dava posizioni di rendita tali da rendere individualmente (per i politici stessi) svantaggioso una cessione di sovranità. Ma o l'Europa invadeva i paesi con le armi oppure di più certo non poteva fare, non poteva certo forzare rinunce di sovranità. Sarebbero stati i cittadini a doverlo chiedere, certo se non ci fosse stati questi continui e immeritati attacchi all'Europa forse avremmo avuto qualche possibilità in più.
Sul tema immigrazione la responsabilità è dei governi nazionali più che dell'Europa, per quanto effettivamente le conseguenze erano prevedibili.
Sulla crescita i benefici ci sono, ci sono stati e ci saranno. A parte lo stock di benefici statici, che comporterebbero una perdita del 20-30% del PIL in caso di uscita (e secondo me in termini reali ben di più. I problemi di crescita italiana sono endemici, le svalutazioni o l'utilizzo creativo della politica monetaria avrebbero portato alla compressione del benessere dei cittadini e/o all'iperinflazione, si vedano i sudamericani, che hanno seguito le medesime teorie delle svalutazioni competitive che oggi i bagnai e altri peracottai vanno raccontando, fintanto che sputtanando la moneta hanno dovuto peggare senza unione doganale (con risultati disastrosi).
Dare la colpa all'europa della mancata crescita italiana è sbagliato. PUNTO. Non è neanche discutibile. Non è colpa dell'europa se l'istruzione fa schifo, se abbiamo posizioni di rendita corrosive che hanno distorto tutto il sistema degli incentivi, un sistema fiscale da ridere (è sbagliato TUTTO), un mercato del lavoro ingessato e la popolazione attiva del Namibia.
Considerano la.scellerata gestione fiscale italiana degli ultimi beh... Direi... 150 anni.
Non vedo l'ora personalmente.
Concordo su tutta la linea. Aggiungo un link per i detrattori dell'euro, che spiega un po' di cose: I primi 20 anni dell'euro: le cose non dette
Da notare l'esempio del Belgio, che aveva un debito pubblico enorme, e che grazie ai vantaggi dell'euro è riuscito a ridurlo notevolmente.
Considerano la.scellerata gestione fiscale italiana degli ultimi beh... Direi... 150 anni.
Non vedo l'ora personalmente.
No, non sto parlando di unione fiscale ma proprio di unione bancaria, tanto auspicata non solo da Draghi ma anche da Enria.
https://www.bankingsupervision.euro...l/index.it.html
Ci sono stati una dozzina di interventi da inizio anno:
https://www.bankingsupervision.euro...l/index.en.html
E così come chi controlla la moneta, controlla le redini di un paese (o di un'area), così la supervisione un po' alla volta realizza la strada verso l'unione bancaria.
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