SUSE non sarà più un'azienda quotata in Borsa: ancora movimento nel mondo Linux

Dopo appena due anni dalla quotazione in Borsa, SUSE si appresta a tornare un'azienda non quotata. Ciò è il risultato del piano dell'azionista di maggioranza, il fondo svedese EQT, che intende fondere SUSE con una realtà lussemburghese che non viene nominata, ma che viene descritta come "non quotata".

SUSE esce dalla Borsa di Francoforte dopo solo due anni

EQT Private Equity ha annunciato l'intenzione di lanciare un'offerta pubblica di acquisto volontario verso gli altri azionisti di SUSE. Il fondo intende pagare 16€ ad azione, contro un prezzo di chiusura di 9,605€ ieri 17 agosto. Il fondo intende altresì elargire un pagamento una tantum di un dividendo a tutti gli azionisti. Tale somma andrebbe poi sottratta dal prezzo di ciascuna azione.

Va notato che il prezzo che EQT intende pagare è comunque poco più della metà rispetto al valore di 30€ per azione alla quotazione di SUSE, nonostante sia comunque significativamente superiore rispetto al valore registrato alla chiusura ieri sera. EQT afferma che non c'è alcun obbligo di vendere le azioni; chi desideri rimanere azionista di SUSE può farlo.

Non è chiaro il motivo dietro questa scelta, ma il CEO di SUSE Dirk-Peter van Leeuwen ha affermato che "credo nell'opportunità strategica di fare un delisting perché ci mette nelle giuste condizioni per far crescere il business e per portare a compimento la nostra strategia con il nostro nuovo team dirigente". È possibile che c'entri il recente lancio di OpenELA e il relativo investimento in una derivata di Red Hat Enterprise Linux.