NVIDIAAMDLenovoDellHP
A dispetto della crisi dei PC, si vendono sempre più workstation
di Paolo Corsini pubblicata il 14 Settembre 2016, alle 11:51 nel canale Private Cloud
E' un mercato di nicchia quello delle workstation grafiche ma in grado di generare una domanda molto interessante quanto a valore; nel Q2 2016 superata quota 1 milione di pezzi, con Dell e HP a spartirsi le quote maggiori
35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"CONTENUTI" esiste. E' una parola di italiano corrente e usata comunemente. Un occhio al dizionario non guasta.
Se parliamo di dati si parla di CONTENUTI di un PC. "Forme" te lo sei sognato tu di notte.
Perchè "CONTENUTI" è generico e comprende qualsiasi tipo di dati. Dove sta scritto che i dati sono foto, film o disegni tecnici?
E i documenti office? Excel? Word? Access? Qualsiasi altro software che non tratti grafica o video?
Agli americani e ai pubblicitari piace storpiare la lingua. A parecchi italiani invece pare piaccia m olto di più non saperla proprio.
Chi parla di "contenuti di un pc"?? CHI ?
Gli informatici?
I nerd??
I dati sono dati e si devono chiamare dati.
per il resto leggi qui
contenuto2 s. m. [part. pass. di contenere]. – 1. a. Ciò che è contenuto in qualche cosa: il c. d’una cassa, d’un recipiente, di un pacco postale; s’è rotto il fiasco e tutto il c. s’è sparso sul pavimento. Con accezioni partic.: di uno scritto, di una comunicazione in genere, l’argomento, il soggetto, la materia: il c. di un libro, di un articolo, di una lettera, di un messaggio; analizzare, esporre, riassumere il c. di una poesia. In informatica, c. di informazione, la quantità di informazione presente in una memoria, in un file, ecc. che si misura in bit o, più spesso, in byte e loro multipli (kilobit, kilobyte, megabyte, ecc.). In logica, c. di un concetto, la sua comprensione, cioè il complesso delle sue determinazioni. In psicologia, c. della coscienza, l’insieme dei dati che costituiscono uno stato di coscienza. Analisi del c., metodologia di ricerca, sviluppata nel campo delle scienze sociali e della comunicazione, per lo studio dei messaggi che persone o gruppi sociali si scambiano, al fine di interpretare i simboli che ne costituiscono il contenuto (c. latente), in rapporto al contesto sociale entro il quale essi sono prodotti, diffusi e recepiti, e soprattutto per individuarne gli effetti sul pubblico cui sono destinati. b. Nella storia dell’estetica, il termine è stato inteso talora come argomento, materia, soggetto di un’opera d’arte (distinto dalla forma, cioè dal modo in cui tale contenuto viene rappresentato), talaltra come mondo interiore dell’artista, complesso emozionale da cui trae occasione l’opera d’arte. 2. In termologia, c. termico, sinon. improprio di entalpia.
Gli informatici?
I nerd??
I dati sono dati e si devono chiamare dati.
per il resto leggi qui
contenuto2 s. m. [part. pass. di contenere]. – 1. a. Ciò che è contenuto in qualche cosa: il c. d’una cassa, d’un recipiente, di un pacco postale; s’è rotto il fiasco e tutto il c. s’è sparso sul pavimento. Con accezioni partic.: di uno scritto, di una comunicazione in genere, l’argomento, il soggetto, la materia: il c. di un libro, di un articolo, di una lettera, di un messaggio; analizzare, esporre, riassumere il c. di una poesia. In informatica, c. di informazione, la quantità di informazione presente in una memoria, in un file, ecc. che si misura in bit o, più spesso, in byte e loro multipli (kilobit, kilobyte, megabyte, ecc.). In logica, c. di un concetto, la sua comprensione, cioè il complesso delle sue determinazioni. In psicologia, c. della coscienza, l’insieme dei dati che costituiscono uno stato di coscienza. Analisi del c., metodologia di ricerca, sviluppata nel campo delle scienze sociali e della comunicazione, per lo studio dei messaggi che persone o gruppi sociali si scambiano, al fine di interpretare i simboli che ne costituiscono il contenuto (c. latente), in rapporto al contesto sociale entro il quale essi sono prodotti, diffusi e recepiti, e soprattutto per individuarne gli effetti sul pubblico cui sono destinati. b. Nella storia dell’estetica, il termine è stato inteso talora come argomento, materia, soggetto di un’opera d’arte (distinto dalla forma, cioè dal modo in cui tale contenuto viene rappresentato), talaltra come mondo interiore dell’artista, complesso emozionale da cui trae occasione l’opera d’arte. 2. In termologia, c. termico, sinon. improprio di entalpia.
Si parla di "contenuti di comunicazione - informazione" in opposizione ai mezzi di comunicazione.
Sono termini usati da chi opera in ambito comunicativo e marketing.
Chi lavora su un pc produce anche contenuti.
Gli informatici?
I nerd??
I dati sono dati e si devono chiamare dati.
per il resto leggi qui
contenuto2 s. m. [part. pass. di contenere]. – 1. a. Ciò che è contenuto in qualche cosa: il c. d’una cassa, d’un recipiente, di un pacco postale; s’è rotto il fiasco e tutto il c. s’è sparso sul pavimento. Con accezioni partic.: di uno scritto, di una comunicazione in genere, l’argomento, il soggetto, la materia: il c. di un libro, di un articolo, di una lettera, di un messaggio; analizzare, esporre, riassumere il c. di una poesia. In informatica, c. di informazione, la quantità di informazione presente in una memoria, in un file, ecc. che si misura in bit o, più spesso, in byte e loro multipli (kilobit, kilobyte, megabyte, ecc.). In logica, c. di un concetto, la sua comprensione, cioè il complesso delle sue determinazioni. In psicologia, c. della coscienza, l’insieme dei dati che costituiscono uno stato di coscienza. Analisi del c., metodologia di ricerca, sviluppata nel campo delle scienze sociali e della comunicazione, per lo studio dei messaggi che persone o gruppi sociali si scambiano, al fine di interpretare i simboli che ne costituiscono il contenuto (c. latente), in rapporto al contesto sociale entro il quale essi sono prodotti, diffusi e recepiti, e soprattutto per individuarne gli effetti sul pubblico cui sono destinati. b. Nella storia dell’estetica, il termine è stato inteso talora come argomento, materia, soggetto di un’opera d’arte (distinto dalla forma, cioè dal modo in cui tale contenuto viene rappresentato), talaltra come mondo interiore dell’artista, complesso emozionale da cui trae occasione l’opera d’arte. 2. In termologia, c. termico, sinon. improprio di entalpia.
Che pena. Riporti una definizione da vocabolario e neanche la leggi..
I dati di un disco si possono chiamare tranquillamente con il piu generico "contenuti".
Espressione usata regolarmente su libri, riviste e nel linguaggio comune.
Quindi prima te ne fai una ragione prima smetti di renderti ridicolo e magari riesci addirittura a smettere di essere ot con una delle argomentazioni più idiote che il mondo ricordi.
Capisco il tuo disappunto perché apple (prima del famigerato bidoncino) ha sempre prodotto workstation di livello notevole.
Tuttavia non è giusto cazziarli per le loro scelte.. il settore home rendeva molto di piu e quindi si sono concentrati su quello.
Aggiungiamo poi che il settore professionale ha regole e punti di interesse molto diversi da quelli che tirano nel settore home. Ed è innegabile che la filosofia di apple è piu protesa verso i canoni estetici e stilistici tipici del settore home.
Da ultimo, ma non per importanza, le ws di dell e hp non è che sono fatte male o funzionano male.. anzi. E ricordiamo anche tutta la rete di assistenza e supporto che deve essere creata dietro alle ws.
In sintesi.. mettersi a fare ws non è uno scerzo.. bisogna dedicarci un enorme impegno. Perché apple avrebbe dovuto impegolarsi in questo settore quando già viaggiava a gonfie vele in altrove?
Sono termini usati da chi opera in ambito comunicativo e marketing.
Chi lavora su un pc produce anche contenuti.
diciamo che chi si occupa di comunicazione e "marketing" non è proprio la persona adatta come esempio di bell'Italiano
visto che piu cha altro traducono letteralmente l'inglese e via così
mi pare anche che l'uso della parola "contenuti" sia da ricondurre a questa brutta abitudine (tradurre l'inglese senza un po di criterio) e si usi da pochi anni
se poi alcuni vocabolari riportano questo uso... pure loro devono vendere..... oibò
visto che piu cha altro traducono letteralmente l'inglese e via così
Chi si occupa di comunicazione e marketing, conosce molto bene sia l'italiano che il bell'Italiano. Dietro a quelle che per noi sono abberrazioni linguistiche o traduzioni becere, in realtà vi sono studi su come veicolare al meglio un messaggio a seconda del contesto. Se deve veicolare un messaggio a delle persone saccenti, userà un linguaggio forbito per fargli credere che entrambi parlano la stessa lingua. Se invece deve veicolare un messaggio a degli sportivi potrebbe usare termini inglesi per esprimere modernità e dinamicità... etc...
Appurato che FORME non è la parola giusta, quale il termine corretto?
PS
Content e Contenuto derivano entrambi dal latino: contĭnere
In sintesi.. mettersi a fare ws non è uno scerzo.. bisogna dedicarci un enorme impegno. Perché apple avrebbe dovuto impegolarsi in questo settore quando già viaggiava a gonfie vele in altrove?
Ciao demon, grazie. Non è che Apple tutta questa roba doveva inventarsela, ce l'aveva già, ed erano l'eccellenza. OSX è nato per quello, è un SO che era nato in NEXT per andare a coprire il settore delle workstation. Apple tre anni fa ha mollato perchè i margini che spuntava erano bassi rispetto al consumer, ma questo a mio parere è stupidissimo, perchè avere un settore Pro di riferimento, se ben giocato, porta valore a tutto il resto. Con il Pro nuovo hanno sbagliato il progetto, cosa che Apple ha fatto in altre occasioni, ma la cosa purtroppo è molto più profonda. Per come la vedo io si sono dimenticati le loro radici e la loro anima. OSX ha dei casini a livello bassissimo che non stanno più considerando. Personalmente gli posso dare solo altri 6 mesi, poi sposterò tutto sulle Celsius della Siemens. Buona giornata.
In sintesi.. mettersi a fare ws non è uno scerzo.. bisogna dedicarci un enorme impegno. Perché apple avrebbe dovuto impegolarsi in questo settore quando già viaggiava a gonfie vele in altrove?
Ciao demon, grazie. Non è che Apple tutta questa roba doveva inventarsela, ce l'aveva già, ed erano l'eccellenza. OSX è nato per quello, è un SO che era nato in NEXT per andare a coprire il settore delle workstation. Apple tre anni fa ha mollato perchè i margini che spuntava erano bassi rispetto al consumer, ma questo a mio parere è stupidissimo, perchè avere un settore Pro di riferimento, se ben giocato, porta valore a tutto il resto. Con il Pro nuovo hanno sbagliato il progetto, cosa che Apple ha fatto in altre occasioni, ma la cosa purtroppo è molto più profonda. Per come la vedo io si sono dimenticati le loro radici e la loro anima. OSX ha dei casini a livello bassissimo che non stanno più considerando. Personalmente gli posso dare solo altri 6 mesi, poi sposterò tutto sulle Celsius della Siemens. Buona giornata.
Guarda, non conoscendo la reale situazione di Apple (al ivello di introiti ecc) non posso dire se la decisione di mollare il mercato WS è stata una cosa da farsi o che volendo si poteva pure tenere. Bisognerebbe chiederlo ad Apple.
Cert è che avranno valutato attentamente prima di muoversi credo.
Le WS di Apple erano fighissime ma come appunto detto il punto è mantenere in piedi una potente, impegnativa e costosa rete di assistenza continuativa con le aziende che hanno i contratti. Un bel bestione da gestire..
Io penso che Apple si sia disinteressata alle WS per via della ferocissima concorrenza di Dell ed Hp che comunque nel settore comandano di brutto.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".