Il futuro di Intel da qui a 5 anni: enterprise e mobile
di Alessandro Bordin pubblicata il 10 Aprile 2012, alle 15:11 nel canale Private Cloud
Nel corso della presentazione dei nuovi processori Intel Xeon E5, abbiamo avuto la possibilità di sentire il parere di Gerald Grattoni, in merito al futuro della tecnologia dei prossimi 5 anni. Ecco cosa è stato detto.
Lo scenario tecnologico si evolve, con un'attenzione sempre maggiore per quanto riguarda i contenuti multimediali e visuali in genere. Sembrerebbe una questione puramente consumer, da utente finale, ma così non è. In un futuro non troppo lontano saranno circa 15 miliardi i dispositivi connessi alla rete, motivo per cui anche le infratrutture dovranno adeguarsi di conseguenza.
Gerald Grattoni, Enterprise Solution Sales Director EMEA per Intel, ci offre la sua visione per il futuro da qui a 5 anni, raccolta nel corso della presentazione dei processori per il settore enterprise Intel Xeon serie E5. Di seguito proponiamo l'intervista, corredata di traduzione. Buona visione.
"Buongiorno, mi chiamo Gerald Grattoni e sono l'Enterprise Solution Sales Director per Intel della zona EMEA. Come tutti sappiamo, il mercato si evolve con grande slancio, ci sono molti più utenti internet, un gran numero di apparecchi connessi e un incredibile numero di contenuti visuali e interattivi. Tutto questo sta portando a un'attenzione incredibile per tutto ciò che gira intorno al mondo internet. Se immaginiamo il futuro da qui a 5 anni, ci aspettiamo un miliardo di utenti internet in più, raggiungendo quindi quota 3,5 miliardi. A stupire però saranno i 15 miliardi di apparecchi connessi, fatto per le quali sarà necessaria un'infrastruttura più che adeguata.La crescita continua dei visuali è infatti stimata intorno alle centinaia di exabyte. Questo significa problemi, ma anche uno stimolo in grado di creare nuove esperienze e opportunità. Il pubblico da' per sottointeso che la tecnologia si evolva di conseguenza e possa garantire un'esperienza adeguata anche in termini di efficienza energetica, scalabilità e sicurezza.
Da leader nel settore IT, Intel si sta evolvendo proprio in questo senso, diventando in un certo senso altro e trasformandosi ancora una volta. Siamo leader nel settore dei processori, certo, ma lo scopo è di diventare anche una computing solution company. Questo significa poter integrare hardware, software e servizi, tutte rivolte alla migliore fruizione di quello che verrà. Come ho già detto si passa per l'innovazione, con grande attenzione per il consumo energetico, la sicurezza e tutto ciò che ruota intorno alla connettività. Lo scopo è portare tutto questo non solo al business IT in genere, ma anche al pubblico.
Quello di oggi è un giorno importante, poiché presentiamo il nuovo processore Xeon E5, che porta in dote molte delle caratteristiche che staranno alla base del mondo che vedremo. Con esso ribadiamo la leadership a livello di prestazioni, di energy efficiency anche di sicurezza, integrando hardware specifico per questo scopo. Queste caratteristiche rendono i nuovi processori adatti non solo a server e workstation, ma anche a soluzioni storage e di comunicazione".
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoProbabilmente come tu hai scritto, la direzione era obbligatoria. Possiamo comunque dargli atto che hanno sia la struttura che i mezzi economici per fare bene.
intel è una azienda con un attivo impressionante ed un dominio pressochè incontrastato nel suo settore.
è una mossa da pazzi fare investimenti -probabilmente enormi- per cercare di espandere il proprio businnes in modo spropositato senza certezza che la crisi ecomomica di questo e dei prossimi anni non possa creare problemi imprevisti.
alla fin fine se gli utenti finali non ti comprano i prodotti, cpu, barebone, servizi cloud che dir si voglia, vai in perdita e devi licenziare il personale.
ora, perchè mai intel deve correre un rischio simile?
bah, tutti maledettamente alla ricerca del profitto esponenziale...se ne pentiranno..cavoli loro..
benvenuto nel mondo del capitalismo
e come disse un saggio la cosa peggiore per un giocatore d' azzardo non è perdere i propri soldi, ma le proprie pazze speranze
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