SanDisk ULLtraDIMM, SSD su banchi memoria per ridurre le latenze
di Alessandro Bordin pubblicata il 24 Gennaio 2014, alle 15:16 nel canale Private Cloud
Innovativa soluzione proposta da SanDisk, in collaborazione con Diablo Technologies: ULLtraDIMM è una soluzione di archiviazione SSD che sfrutta i banchi memoria come interfaccia di collegamento, per avere latenze minime verso la CPU
SanDisk, in collaborazione don Diablo Technologies, mette a disposizione dell'utenza enterprise una soluzione di archiviazione molto performante che va sotto il nome di ULLtraDIMM. I presupposti da cui sono partite le due aziende riguardano le latenze ancora elevate delle soluzioni storage tradizionali, limitanti in determinati utilizzi professionali. Anche prendendo a riferimento SSD da 2,5 pollici e soluzioni PCIe, vi sono scenari di utilizzo che risentono dei limiti di interfaccia.
Per venire incontro a queste esigenze nascono le soluzioni SanDisk ULLtraDIMM: ospitate nei normali banchi memoria già presenti sulle schede madri, grazie al form factor DIMM, queste possono comunicare con la CPU saltando tutta la circuiteria a monte dell'I/O Hub. SSD SATA, SAS o PCIe possono raggiungere valori di transfer rate veramente molto elevati, ma a livello di latenze pagano un dazio molto elevato nelle operazioni di I/O.
Una limitazione fortemente ridimensionata passando invece per gli slot DIMM, che con la CPU comunicano direttamente, a tutto vantaggio delle operazioni fortemente dipendenti dalla latenza. SanDisk ULLtraDIMM vanta nella propria serie due modelli, 200GB e 400GB, realizzati sfruttando chip NAND Flash MLC con processo produttivo a 19nm. Le SSD SanDisk ULLtraDIMM saranno utilizzate da IBM con il brand eXFlash DIMM per i propri server System x3850 e x3950 X6, configurabili fono a capienze totali di 12,8TB (quindi 12 moduli da 400GB). Di seguito un video messo a disposizione da SanDisk.
Le latenze raggiunte in scrittura di aggirano intorno ai 5-10 microsecondi, ovvero circa 1000 volte inferiori rispetto a quelle degli SSD tradizionali. Mancano i prezzi indicativi per queste nuove soluzioni, come accade quasi sempre con dispositivi per il mondo enterprise, mentre un PDF con ulteriori informazioni è consultabile qui.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMi sa che c'è un errore. Forse si parla di 5-10 ns?
edit
Ok anche nel video si parla di 5 microsecondi. Non credevo fossero così alte...
Mi sa che c'è un errore. Forse si parla di 5-10 ns?
edit
Ok anche nel video si parla di 5 microsecondi. Non credevo fossero così alte...
Evidentemente non hai idea delle latenze degli SSD attuali, che si aggirano attorno ai 2-15ms
Non scherziamo, non è neanche detto che arrivino sul mercato consumer
Peccato che vengano utilizzate come fossero delle RAM con latenze 1000 volte superiori...
Per come è scritta la news, la soluzione appare peggiore del danno.
Le RAM perdono tutto il proprio contenuto una volta interrotto il flusso di corrente.
Inoltre voglio vedere dove si trovano moduli RAM da 400 GB!
E secondo il tuo ragionamento anche la RAM non è altro che una cache con latenze estremamente superiori rispetto a quelle che si trovano nella CPU!
Questa è una tecnologia che al momento attuale ha limitate ripercussioni nell'ambiente consumer, ma per qualsiasi applicazione con un elevato scambio di dati tra memoria secondaria e primaria può essere una soluzione efficace.
15 ms è una latenza da normale hdd meccanico, i velociraptor stavano intorno a 10 ms, il mio raid 0 di normalissimi hdd da 500gb arriva a 6-8ms nella parte più veloce del disco: gli SSD stanno intorno a 0,1 ms, è anche (soprattutto) per questo che le performance aumentano in maniera così consistente.
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