Supercomputer: abbattuta la barriera di 1 PetaFLOP
di Andrea Bai pubblicata il 26 Giugno 2006, alle 08:29 nel canale Private CloudUn istituto di ricerca giapponese avrà a disposizione il più potente supercomputer al mondo per ricerca scientifica nel campo della dinamica molecolare
91 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoc'è un bellissimo libro...
Roger Penrose, "La mente nuova dell' imperatore", edizione BURin cui il nostro amico scienziato analizza il problema e - a quanto ho capito - conclude che non sia possibile rappresentare il cervello come un computer sofisticatissimo basato su algoritmi, un “sistema” computabile e riproducibile, che sarebbe l' intento dei cosiddetti sostenitori dell' IA forte.
ma nel libro si trovano anche moltissimi spunti di riflessione sulla sicenza, i suoi fondamenti e il suo rapporti nell società, il tutto condito da grandi citazioni e interessanti digressioni per spiegare ogni punto di vista.
lo consiglio a tutti coloro che abbiano una buona dose di coraggio (624 pagine), cultura scientifica solida (non si risparmiano diagrammi ed equazioni) e, ovviamente, voglia di imparare ;-)
ogni miliardo di operazioni una scorreggia
sai che botti?...
Quello degli scacchi è solo l'esempio piu famoso ma il funzionamento è più o meno simile per tutti i giochi cambia naturalmente la complessità.
L'uomo cmq mantiene sempre il vantaggio dell'intuizione che gli permette di valutare le mosse più vantaggiose in maniera efficente quando la complessità del gioco aumenta, il computer spesso deve calcolare tutte le mosse possibili perdendo tempo anche con quelle che un uomo neache considererebbe.
non so se è vero ma ho letto che il numeto di partite differenti giocabili a scacchi è superiore a quello delle particelle visibili
ogni miliardo di operazioni una scorreggia
sai che botti?...
Che battutona!
Vogliamo trattare la notizia con la serietà che merita o tacere, grazie.
Infatti, bisogna ancora lavorare molto sul software, in modo che semplici azioni diventino semplici da calcolare come succede con il cervello umano. Possiamo a grandi linee dire che il cervello "gira" con il "software" più ottimizzato che esista, che gli permette di esegurie un'operazione con il minore dispendio di risorse possibli.
Riguardo a chi dice che il cervello umano ha i suoi limiti ovvero ha i suoi pro e contro rispetto ai computer, possiamo dire che il cervello umano (prendendo in considerazione i computer attuali) è:
flessibile
ottimizzato per svolgere compiti con il minor dispendi di energie possibili
è poco adatto invece a fare interminabili sequenze di calcoli come succede per esempio in ambito scientifico.
Se il cervello umano non avesse limiti chi si sarebbe mai messo ad inventare i computer?
Mi sa di si..
Quello degli scacchi è solo l'esempio piu famoso ma il funzionamento è più o meno simile per tutti i giochi cambia naturalmente la complessità.
L'uomo cmq mantiene sempre il vantaggio dell'intuizione che gli permette di valutare le mosse più vantaggiose in maniera efficente quando la complessità del gioco aumenta, il computer spesso deve calcolare tutte le mosse possibili perdendo tempo anche con quelle che un uomo neache considererebbe.
non so se è vero ma ho letto che il numeto di partite differenti giocabili a scacchi è superiore a quello delle particelle visibili
Ok fino a che deve affrotare un umano in una disciplina dove vince chi è il più bravo nei calcoli logici non c'è storia, ma se non è così ricordiamo che un computer non può liberamente fare un bluff (ovvero fare azioni che cercano di confondere o sviare l'avversario), inoltre non è capace di fare mosse apparentemente illogiche, ma che un giocatore umano fa proprio per tendere un trabocchetto all'avversario (o almeno può fare queste furbate solo nella quantità limitata per cui è stato programmato).
Per farti un esempio prendiamo un campo di battaglia medioevale......il generale umano finge di ritirarsi anche se ha ancora tutte le possibilità per vincere, allora il generale computer fa la mossa più logica, ovvero lancia la cavalleria per dare insegure gli avversari e dargli il colpo di grazia.
Il generale umano ha fatto una mossa illogica, poteva combattere contro l'avversario ed aveva la possibilità di batterlo a viso aperto, ma si è ritirato per tendere un'imboscata alle truppe avversarie che si lanciano all'inseguimento scoprendosi le spalle sempre di più.
Con un tranello del genere il generale umano può vincere la battaglia ancora più pesantemente che in campo aperto e con meno vittime grazie all'effetto sorpresa.
Per far un altro esempio in un videogioco di macchine il computer può essere reso imbattibile perchè le capacità di calcolo di un computer gli permettono di segure sempre traiettorie perfette sulla pista e calcolare perfettamente e senza errori le accelerazioni, le frenate ecc...., in un FPS essere invece l'avversario può essere anche bravissimo a combattere, ma io posso sempre batterlo con l'astuzia, ovvero muovendomi sulla mappa in maniera illogica, prenderlo alle spalle e fraggarlo ancora prima che lui possa mettere in atto la sua mira infallibile.
1) Contatto con il mondo che lo circonda (un supercomputer NON HA assolutamente nessun senso del mondo che lo circonda). Con la tecnologia attuale credo che gli stimoli sensoriali che potrebbero essergli fornito sono a malapena la vista, l'udito e in modo limitato il tatto.
2) Comprensione del mondo esterno. Anche se dotato dei sensi elencati al punto uno, il supercomputer non avrebbe il vantaggio evolutivo di ogni specie biologica. Noi partiamo con un vantaggio che forse trascuriamo molto spesso. Il nostro cervello ha già precaricati tutti i software che ci permettono di trasformare le informazioni che ci arrivano dai 5 sensi in informazioni facilmente elaborati. Es. se i nostri occhi vedessero il mondo con un diverso spettro ... che ne so infrarosso o peggio ancora ... ma mantenesse lo stesso software di elaborazione delle immagine credete che riuscirebbe ad adattarsi tanto facilmente ? Forse tra qualche generazione ..... Sempre restando in tema credo esistano alcuni software validi per alcuni dei nostri programmi sensoriali quali il riconoscimento vocale, il riconoscimento di oggetti nello spazio e alcuni per il riconoscimento del linguaggio. Purtroppo credo siano una minima parte dei sottoprogrammi necessari perchè un computer sia a contatto con il mondo reale forse quando saranno completati tutti questi software ......
Penso che per unità di tempo intenda un battito di clock e non un secondo.
Una macchina specifica per un determinato ruolo e superveloce in tal senso resta cmq una macchina incapace di paragonarsi alla complessità emozionale e umana di un cervello, cerchiamo di distinguere tra patate e cipolle!
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