Darktrace porta esempi concreti di come opera l'intelligenza artificiale nella cybersecurity

Darktrace porta esempi concreti di come opera l'intelligenza artificiale nella cybersecurity

Dartktrace spinge da tempo sull'utilizzo dell'IA nelle sue soluzioni di sicurezza. Per dimostrare la validità della sua soluzione Antigena, l'azienda ha portato alcuni esempi di attacchi sventati in brevissimo tempo proprio grazie all'IA

di pubblicata il , alle 14:41 nel canale Security
Darktraceintelligenza artificiale
 

Il termine "Intelligenza Artificiale" è oggettivamente abusato, infilato spesso senza senso in ogni contesto solo per attirare l'attenzione su prodotti e servizi, anche quando non vengono impiegati algoritmi di machine learning. Siamo abituati a sentirle la parola "AI" usata così tanto a sproposito da non fare troppo caso a quelle aziende che invece hanno seriamente indirizzato la ricerca e sviluppo nella direzione del machine learning, come Darktrace, che applica questo approccio alla sua soluzione di sicurezza Antigena.

Antigena: l'AI applicata alla sicurezza informatica

"In un momento in cui gli attacchi informatici automatizzati agiscono a rapidità crescente, il loro semplice rilevamento non è più sufficiente per fermarli prima che causino danni reali" - ha affermato Justin Fier, Director of Cyber Intelligence & Analytics di Darktrace"Secondo uno studio del Ponemon Institute, le aziende statunitensi impiegano in media 206 giorni per identificare una violazione dei dati. E anche quando i team di sicurezza scoprono una potenziale compromissione ancora all'esordio, le persone non sono in grado di tenere testa al codice malevolo in grado di crittografare o causare la fuoriuscita dei dati in meno di un minuto. In questa era di minacce ad azione rapida, l'unica soluzione consiste nel combattere il codice con il codice, mettere in azione un algoritmo contro un algoritmo e contrastare gli attacchi rapidi con difese autonome, altrettanto veloci."

Inevitabilmente, quando Fier parla di soluzioni veloci e autonome fa riferimento a quelle realizzate da Darktrace, nello specifico Antigena, ma preferisce non limitarsi a snocciolare numeri o dati statistici, sostituendoli con degli esempi concreti.

Come Antigena ha bloccato un ransomware in 9 secondi

Alle 19:05 di un qualsiasi venerdì, quando il personale di sicurezza aveva già finito il turno, un dipendente di una importante società di telecomunicazioni ha fatto il danno: consultando la sua mail personale dallo smartphone, ha scaricato inavvertitamente un ransomware che ha cercato immediatamente di diffondersi alla rete aziedale. L’intelligenza artificiale di Darktrace per rispondere ha impiegato solo nove secondi dall'inizio della crittografia, inviando un alert prioritario che richiedeva un'azione immediata. Poiché il comportamento persisteva, nei pochi secondi successivi Darktrace ha attivato la propria risposta autonoma abilitata dall’IA che ha interrotto tutti i tentativi di crittografia prima che il ransomware si diffondesse attraverso la rete di telecomunicazioni. 

Uno smart locker pericoloso

L'Internet of Things sta rivoluzionando le nostre vite ma dal punto di vista della cybersecurity è un inferno: molti degli oggetti "smart" che usiamo quotidianamente non sono concepiti pensando alla sicurezza. Questo rappresenta una manna per i truffatori che possono sfruttare questi oggetti come punto d'ingresso nelle reti aziendali. È quello che è successo in un parco di divertimenti negli USA, dove degli hacker sono riusciti a sfruttare la vulnerabilità di uno smart locker per sottrarre dati sensibili e inviare svariati GB di dati verso un sito esterno. 

A causa della gravità della minaccia, l'IA di Darktrace ha stabilito che fosse necessaria una risposta autonoma e in pochi secondi ha bloccato tutte le connessioni in uscita dall'armadietto compromesso, bloccando quasi immediatamente la diffusione di informazioni e permettendo ai responsabili della cybersecurity di intervenire. 

Maggiori informazioni su Dartktrace Antigena sono disponibili a questo indirizzo

1 Commenti
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supertigrotto13 Agosto 2019, 20:20 #1

eccola la!

L'internet delle cose!
Il famoso 5g,la rete globale!
Da un certo punto di vista,troppa tecnologia secondo me,abbassa la sicurezza anche personale.
Un esempietto:auto connessa in 5g con sistema di sicurezza elettronico,tempo di smontare o hackerare il sistema elettronico 5 secondi,il ladro entra in auto e parte,la gente intorno manco se ne è accorta che stavano facendo un furto.
Auto con un bel sistema meccanico tipo bullock,su volante,pedali e cambio,sistema fatto di acciaio duro da 20/30 mm di spessore,ladro con flessibile a batteria,cerca di tagliare il bullock,tempo 3 minuti,casino infernale,la gente intorno si avvicina a vedere cosa succede,il ladro non sa dare spiegazioni il perchè sta in una auto con un flessibile in mano a cercare di tagliare un antifurto,il ladro scappa o arriva addirittura la volante.
Ho sentito anche che sono capitati furti di bici nonostante i "sicurissimi" lucchetti "smart" wireless e manco hanno usato la trancia.
Morale della favola?
Alle volte troppa tecnologia non serve o comunque ,non è pensata per essere sicura,come fa notare darktrace.

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