Per Veeam il numero delle aziende che non riescono a proteggere i dati è in aumento
di Raffaello Rusconi pubblicata il 12 Aprile 2022, alle 13:41 nel canale SecuritySecondo il Data Protection Trends Report 2022 le imprese tanno affrontando una grave emergenza per quanto riguarda la protezione dati. Le aziende per cautelarsi stanno aumentando i budget IT: sarà sufficiente?
L'aumento esponenziale dei volumi di dati ha avuto un effetto anche sulla loro protezione, così come sulle piattaforme utilizzate per renderli sicuri. Mentre la spesa IT continua ad aumentare, le aziende cominciano a domandarsi se i budget messi a disposizione sono sufficienti per progettere adeguatamente i loro dati.
Il 48% delle organizzazioni EMEA ha segnalato la cancellazione accidentale, la sovrascrittura o la corruzione dei dati come cause principali delle interruzioni IT
Il Data Protection Trends Report 2022 di Veeam prova a dare una risposta a questa e ad altre domande. Lo studio di Veeam, infatti, mostra come le aziende stanno affrontando l'emergenza protezione dati ed evidenzia come gli stessi leader IT si aspettino che il budget messo a loro disposizione cresca fino al 6%. Per la società Gartner la previsione di crescita dei budget si aggira attorno al 5% dal 2021 al 2022, citando altre aspettative per la prosperità del mercato digitale.
La crescita della protezione dati continua a cavalcare in modo simbiotico l'onda della digitalizzazione di massa e dell'accelerazione del cloud: se uno dei due fenomeni cresce, anche l’altro deve farlo. Anche se il 6% può sembrare poco, un punto percentuale equivale a miliardi di dollari in termini reali. Secondo la ricerca, l'86% delle aziende EMEA ha un "gap di protezione" tra la quantità di dati che possono permettersi di perdere dopo un'interruzione e la frequenza con cui viene effettuato il loro backup.
Stanno cambiando anche le piattaforme su cui i business immagazzinano e usano i dati e con loro anche le soluzioni necessarie per la protezione, i protocolli e le competenze richieste. E soprattutto si sta andando velocemente verso datacenter suddivisi 50/50 tra server on-premises e server cloud-hosted. All'interno del cloud, poi, tende a prevelare un mix di infrastrutture ospitate sia iper-scalate sia da managed service provider (MSP). Inoltre, le strategie di protezione dati devono adattarsi alle opzioni fisiche, virtuali e multiple ospitate nel cloud, così come ai sempre più popolari ambienti Kubernetes. Ad accelerare il cloud è la tendenza delle organizzazioni a utilizzare app come servizi. L'utilizzo del Software as a Service (SaaS) cambia la dinamica di come le organizzazioni proteggono i dati. Il 48% delle organizzazioni EMEA ha segnalato la cancellazione accidentale, la sovrascrittura o la corruzione dei dati come cause principali delle interruzioni IT: proteggere i dati SaaS diventa fondamentale. E il passaggio al SaaS sta avendo un impatto anche sulle strategie adottate dalle aziende che stanno registrando negli ultimi 12 mesi un aumento (+14%) per quanto riguarda il gap nella protezione dati. Le organizzazioni, infatti, hanno sempre più bisogno di soluzioni di protezione dati scalabili (basate sul cloud) che forniscano la capacità di tenere il passo con i crescenti volumi.
Due terzi delle aziende EMEA utilizzano attualmente i servizi cloud come parte della loro strategia di protezione dati: questa percentuale è destinata ad aumentare nei prossimi 12 mesi. Inoltre, la capacità di proteggere i carichi di lavoro ospitati nel cloud è considerato il fattore di acquisto più importante per la protezione dei dati aziendali nel 2022 dai leader IT. Le organizzazioni si stanno affidando sempre di più al cloud e puntano a implementare misure di protezione dati come Backup as a Service (BaaS) e Disaster Recovery as a Service (DRaaS).
Le aziende cercano gradualmente di colmare il divario tra quanti dati possono permettersi di perdere e quanti possono proteggerne adeguatamente: spendere di più non è l'unica soluzione al problema, come è possibile evincere dallo studio di Veeam.
2 Commenti
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invece...
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