EricssonCradlepointVonage

Ericsson 'mette a terra il 5G'. Con Vonage e Cradlepoint la monetizzazione del 5G è già realtà

di pubblicata il , alle 09:15 nel canale TLC e Mobile Ericsson 'mette a terra il 5G'. Con Vonage e Cradlepoint la monetizzazione del 5G è già realtà

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Andrea Missori, Amministratore Delegato per Ericsson Italia, che ci ha confermato come uno dei temi più importanti dell'edizione 2023 del MWC fosse quello della monetizzazione del 5G. Alcuni esempi dalle recenti acquisizioni dell'azienda svedese

 

Al Mobile World Congress di Barcellona la visita allo stand Ericsson è una tappa obbligata e anche una bella tradizione: spesso nell'enorme booth della compagnia svedese abbiamo assistito ad alcune delle dimostrazioni più interessanti sullo sviluppo delle tecnologie wireless (come quella volta in cui ho guidato un'auto a 50 km di distanza grazie al 5G).

Quest'anno la visita è stata un po' diversa dal solito: meno futuristica, ma molto più orientata allo stato attuale dell'industria e dello sviluppo del 5G. Ho avuto il piacere (a sorpresa, inizialmente l'incontro non era in agenda) di scambiare quattro chiacchiere con Andrea Missori, Amministratore Delegato per Ericsson Italia, il quale mi ha confermato come uno dei temi più importanti dell'edizione 2023 del MWC fosse quello della monetizzazione del 5G.

Ericsson Booth Mobile World Congress 2023 - MWC23

"Siamo oggi in una fase diversa dello sviluppo del 5G" - queste in sintesi le parole dell'AD di Ericsson Italia - "Dopo anni in cui abbiamo visto scenari e casi d'uso futuristici, in questa edizione del Mobile World Congress finalmente mettiamo in mostra utilizzi reali delle tecnologia 5G, già sul campo e già in grado di generare ricavi per gli operatori. Vediamo grande interesse da parte dei clienti nel mettere a terra tutti gli investimenti relativi al 5G e a iniziare a monetizzare". Effettivamente la sensazione è stata quella di non sentire più parlare di un futuro in là di qualche anno, ma di vedere applicazioni integrabili già oggi nelle reti degli operatori e in grado di abilitare fin da subito nuovi servizi.

"In un certo senso" - e queste sono parole testuali di Andrea Missori - "in questa edizione del MWC abbiamo il compito di 'liberarci dei fantasmi dei Mobile World Congress passati'", alludendo alla sensazione, cresciuta in questi anni, che il 5G facesse molte promesse, senza però riuscire a rendere reali tutti quei casi d'uso futuristici che tanto avevano colpito l'immaginario collettivo.

Il 5G coi piedi per terra

Sono molti gli indizi che sia davvero venuto il momento di mettere a terra i progetti e di iniziare a monetizzare le innovazione che le tecnologie 5G mettono a disposizione, tra essi troviamo anche alcune delle recenti acquisizioni di Ericsson, focalizzate nel creare servizi ad elevato valore aggiunto.

Vonage

Ho incontrato Joy Corso (Chief Marketing Officer) e Savinay Berry, Vice President Esecutivo di Vonage, azienda che dal luglio 2022 è interamente controllata da Ericsson e che dai primi anni 2000 si occupa di servizi VoIP e che oggi continua a operare nel mondo delle unified communications.

Vonage MWC23

"Oggi finalmente possiamo costruire servizi che facciano leva sulle specificità del 5G" - mi ha detto Savinay Berry - "Da un lato la rete di accesso 5G comincia ad avere una copertura non indifferente, dall'altro le reti core da anni sono state costruite con in mente il 5G. È un momento molto interessante; dal nostro punto di vista si tratta di esporre le funzioni delle reti core verso le API e con esse permettere agli sviluppatori di creare servizi innovativi. Vediamo possibilità interessanti in alcuni segmenti specifici, dalle comunicazioni aziendali al gaming, settori in cui servizi di qualità possono creare ricavi fin da subito".

Nello specifico parliamo delle API QoD, in cui il secondo acronimo sta per "Quality of Service On Demand". Si tratta di una serie di API definite, sviluppate e documentate dal progetto open source CAMARA, guidato dalla Linux Foundation assieme alla GSMA. Si tratta di API aperte e implementabili da tutti gli operatori per creare una base comune sfruttabile dagli sviluppatori di applicazioni per accedere a varie funzionalità della rete. Diverse delle funzioni sono già utilizzabili anche sulle reti 4G e 5G Non-Standalone, ma con il passaggio alle reti 5G Standalone potranno esprimere tutte le loro potenzialità.

Nel caso di Vonage è possibile, ad esempio, mettere a disposizione dei clienti, attraverso tecnologie come lo slicing di rete e l'esposizione di funzioni specifiche della rete core, connessioni più solide, affidabili, veloci e a bassa latenza per comunicazioni critiche e che necessitano di questo tipo di caratteristiche. Durante la chiacchierata è emerso un caso che potrebbe applicarsi anche al mio lavoro quotidiano, che effettivamente risulta esplicativo. "Se tu fossi un mio cliente" - mi ha chiesto Savinay Berry - "e dovessi fare un'importante intervista via Zoom, Teams o Meet e ti servisse avere bassa latenza per una comunicazione efficace, elevata banda per avere una qualità audio/video di tipo broadcast e la sicurezza di non avere interruzioni o degradazioni del segnale, tu non saresti disposto a pagare, per quel servizio, qualche euro in più? E tutto questo senza dover avere un servizio premium che paghi anche quando non usi, ma in modalità on demand, potendolo accendere in modo semplice solo quando ti serve".

Blacknut Mobile Gaming QoD API

Similmente il servizio di cloud gaming Blacknut fa leva su concetti simili per mettere a disposizione una connessione a bassa latenza e alta velocità, con perdita di pacchetti praticamente nulla, offrendo così, accanto ai contenuti, anche un servizio monetizzabile indirizzato ai gamer più esigenti.

Cradlepoint: 5G in mobilità, ma non solo

Anche un'altra delle recenti acquisizioni di Ericsson fa leva sulle reti wireless per offrire servizi di connettività a enti e aziende. Sono molti i settori in cui opera questa azienda, che Ericsson ha acquisito nel 2020. In particolare Cradlepoint offre un vasto catalogo di router e adattatori 4G LTE e 5G gestiti dal cloud per fornire servizi Wireless WAN (WWAN) sia per realtà fisse, sia per flotte di veicoli.

Lorenzo Ruggiero, Area Director Italia e Sud Europa, mi ha mostrato alcuni casi d'uso in cui già oggi il 5G risulta fondamentale per i clienti. Un caso interessante è quello di Itabus, che sfrutta router 4G LTE e 5G multi-SIM per connettere i propri bus a lunga percorrenza: non solo la connettività è utile per la gestione della flotta, ma permette all'operatore di servizi di trasporto di mettere a disposizione connettività a bordo per i viaggiatori, in modo che tutti si possano intrattenere, anche se magari non hanno un piano dati sul proprio smartphone adatto allo streaming di ore di video (pensiamo anche, ad esempio, ai turisti o a chi viaggia in roaming).

Cradlepoint R2100 Serie 5G Ruggerized

Una delle ultime soluzioni del marchio era presente in fiera: R2100 Serie 5G Ruggerized, nuovo router LTE e 5G molto particolare, progettato per essere montato sul tetto dei veicoli così da garantire prestazioni migliori in settori come i trasporti, ma anche per le forze dell'ordine e di sicurezza. Il router è di tipo rugged, quindi resistente a polvere, acqua e temperature estreme e può anche essere montato all'interno di un cabinet, per esempio in scenari di Industrial IoT.

In diversi casi si tratta anche di servizi mission critical (soccorsi, ambulanze, forze dell'ordine) che si appoggiano su più operatori con la ridondanza necessaria per assicurare la continuità della connettività e oltre all'hardware sono fondamentali gli strumenti di gestione cloud. Anche in questo caso si tratta già di servizi ad elevato valore aggiunto che possono rappresentare un'interessante fonte di ricavi per gli operatori.

QoD e Net Neutrality

Alla luce del tema delle API QoD, parlando con Andrea Missori, è emerso un tema delicato, quello del rapporto tra "Quality of Service On Demand" e Net Neutrality, ossia il principio per il quale una rete a banda larga deve essere priva di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e sul modo in cui essi operano, così da trattare in modo paritario i pacchetti IP che l'attraversano.

Fulcro della questione è poter assicurare a tutti l'accesso alla banda larga, con la possibilità, però, per gli operatori di assicurare particolari garanzie ai servizi a valore aggiunto. Il tempo a disposizione per entrare in dettaglio sulla questione è stato poco, per cui sarà interessante prossimamente tornare sul tema. Altro tema che abbiamo toccato solo di striscio nella chiacchierata con Andrea Missori è stato quello delle reti private 5G in un paese come l'Italia che ha deciso di non destinare in modo esclusivo parte dello spettro alle reti industriali. Anche in questo caso speriamo di poter tornare sull'argomento con maggiore tempo a disposizione.

1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
alexfri07 Marzo 2023, 15:58 #1
che caxxo vuol dire “mette a terra il 5G”? che razza di espressione é?

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
^