Gli USA ridefiniscono la banda larga a 25/3Mbps: il dato che fa vergognare l'Italia
di Nino Grasso pubblicata il 30 Gennaio 2015, alle 13:31 nel canale TLC e Mobile
La Federal Communications Commission (FCC) ha ridefinito i criteri per la banda larga, non più da 4/1 Mbps rispettivamente in download e upload, ma da 25/3 Mbps. E in Italia?
"Con l'80% degli americani che possono avere accesso a velocità di 25/3Mbps, tali cifre sono divenute uno standard", sono le parole di Tom Wheeler, Commissario della FCC, che ci fanno sentire piccoli in termini di progresso. Un progresso che i "nostri politici" millantano da secoli fra le pagine dei loro grossi programmi, ma che noi italiani fatichiamo a vedere. Quei numeri nel Belpaese sono raggiungibili solamente da una schiera molto ridotta della popolazione.
"Poiché i clienti adottano e richiedono sempre di più da piattaforme e servizi, la necessità della banda larga è destinata ad aumentare, richiedendo la distribuzione di reti robuste che riescano a tenere il passo", ha aggiunto Mignon Clyburn, altro Commissario dell'organizzazione americana. "Quello che a me è decisamente chiaro è che le velocità della banda larga di un tempo sono del tutto inadeguate oggi, e lo saranno ancor di più in futuro". Del tutto inadeguate.
In sostanza, la FCC ha ridefinito gli standard per gli Stati Uniti per poter considerare una connessione ad internet a banda larga, un termine estremamente diffuso ma spesso utilizzato in maniera vuota. In precedenza, gli USA consideravano banda larga qualsiasi connessione che superasse 4Mbps in download e 1Mbps in upload, condizione raggiunta ormai dal 93,7% delle case americane. È chiaro che, visti i numeri, i vecchi standard fossero assolutamente anacronistici.
Con la nuova definizione, il 17% della popolazione americana non ha e non può avere attualmente accesso alla banda larga, fra cui l'8% di questi si trovano in aree urbane, mentre ben il 53% in zone rurali. Le nuove definizioni della FCC hanno l'obiettivo di aiutare a meglio percepire e raggiungere l'innovazione: "Possiamo fare grandi cose se ci diamo grandi obiettivi", ha dichiarato Jessica Rosenworcel, che aveva addirittura richiesto i 100Mbps in download come requisito per entrare nel mondo della banda larga.
Non sono mancate le critiche: i 25Mbps in download sarebbero troppi secondo il commissario Michael O'Rielly perché stabiliti in base alla capacità di riprodurre contenuti alla risoluzione 4K. Si tratta di una tecnologia agli albori e non ancora diffusa, così come avrà bisogno di parecchi anni per entrare nella maggior parte delle case americane. Tuttavia, come scrivevamo sopra, porsi grandi obiettivi può aiutare - o costringere - gli operatori a migliorare la qualità delle proprie reti e offrire servizi migliori.
Un dato che ci dovrebbe fare vergognare: lo scorso anno scrivevamo i risultati della qualità delle connessioni ad internet in base al rapporto di Akamai. In Italia la media della velocità di connessione è di 5,2Mbps al secondo in download, con solo l'1,6% dei contratti stipulati che riesce a raggiungere i 15Mbps. Eravamo i quarantasettesimi in tutto il mondo, e non crediamo che la situazione sia drasticamente cambiata da allora. Insomma, in base alle nuove definizioni americane, la banda larga in Italia sarebbe un bene di lusso, per pochi, pochissimi eletti.
191 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn un secondo momento, magari quando i valori di riferimento saranno 10 volte più alti, si passerà alla FTTH
Quoto, in questo modo si avrebbe una reale concorrenza ed un miglioramento dei servizi.
Loro hanno il problema delle grandi distanza, zone dove non c'è nulla per centinaia di chilometri.
Noi abbiamo una densità maggiore ma abbiamo tantissime zone montuose che richiedono lavori molto costosi per portare connettività.
mah.... uno scavo per stendere una dorsale non è così complicato come fare un'autostrada o far passare un oleodotto...
poi se mi dici che per fare uno scavo devi chiedere mille permessi e avere l'autorizzazione anche delle 8000 onlus italiane allora sono d'accordo
ma se come hanno fatto per decenni,non cambi una vite, allora non ti lamentare se sei dietro al deserto del sahara come connettività !
Loro hanno il problema delle grandi distanza, zone dove non c'è nulla per centinaia di chilometri.
Noi abbiamo una densità maggiore ma abbiamo tantissime zone montuose che richiedono lavori molto costosi per portare connettività.
Il Giappone ha una conformazione simile, con colline e montagne e un territorio lungo e stretto, ma da loro la rete ha una copertura quasi totale e una velocità media di circa 50 megabit
Loro hanno il problema delle grandi distanza, zone dove non c'è nulla per centinaia di chilometri.
Noi abbiamo una densità maggiore ma abbiamo tantissime zone montuose che richiedono lavori molto costosi per portare connettività.
Mah.. Non sono molto convinto che un agestione statale sarebbe il massimo.
Secondo me andrebbe bene anche una società privata (od un consorzio) purché del tutto separata dagli operatori.
A quel punto avrebbe comunque necessità di investire sull'infrastruttura se vuole incrementare gli introiti.
Ma la popolazione come è distribuita? In Italia ci sono un'infinità di paesini sparpagniati per cui raggiungerli tutti è un lavoro costoso e con poco ritorno, ci sono tantissimi altri paesi con conformazioni altrettanto difficili, ma se la popolazione si concentra maggiormente nei centri abitati maggiori/città è chiaramente più semplice coprire un apercentuale maggiore di popolazione.
Non so proprio come sia il caso del Giappone.
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