L'Europa rischia di rimanere indietro sul 5G
di Riccardo Robecchi pubblicata il 04 Marzo 2025, alle 17:31 nel canale TLC e Mobile
La mancanza di un mercato unico per le telecomunicazioni fa sì che il 5G stenti a decollare in Europa, raggiungendo una diffusione media nel continente del 30% nell'utilizzo delle nuove reti
L'Europa rischia di rimanere indietro nella copertura 5G: questo è l'allarme lanciato al Mobile World Congress 2025 a Barcellona, dove gli operatori di telefonia mobile hanno chiesto soluzioni all'Unione Europea, in particolare riguardo la possibilità di arrivare a un maggiore consolidamento del mercato.
Il 5G è lento in Europa, nella diffusione e nelle prestazioni
La GSMA, l'associazione globale degli operatori, ha diffuso gli ultimi dati relativi alla diffusione del 5G nel mondo. In Europa circa il 30% delle connessioni avviene tramite 5G: un dato superiore alla media globale del 24%, ma ben inferiore rispetto al 60% del Nord America o al 50% e più di molti Paesi asiatici.
La differenza non riguarda solo la diffusione delle connessioni 5G (che molti operatori mantengono comunque esclusiva dei pacchetti più costosi, riducendo così artificialmente il numero di connessioni possibili), ma anche la velocità di trasferimento a disposizione, come fa notare Dario Betti, direttore del Mobile Ecosistem Forum: "in Corea del Sud, la velocità media del 5G è di circa 400 megabit al secondo, mentre in Europa è circa la metà."
La diffusione varia comunque tra i vari Paesi, con alcuni che sono più virtuosi: la Danimarca arriva al 40%, la Germania al 50%. In Italia, secondo i dati pubblicati a metà novembre 2024 nell'indice DESI, le connessioni 5G sono ferme al 17% nonostante una copertura del 99,5% delle zone abitate.
La GSMA si attende che entro l'anno prossimo si arrivi a oltre il 50% di connessioni effettuate tramite il 5G, mentre nel 2030 si dovrebbe arrivare all'80%. Non è però chiaro quale sarà lo sviluppo delle reti cosiddette "standalone", ovvero indipendenti da un punto di vista infrastrutturale da quelle di vecchia generazione.
Stando a quanto dicono gli operatori, come riporta Euractiv, il problema starebbe sia negli investimenti massicci necessari per la messa in opera delle nuove reti, sia nella difficoltà di recuperare tali investimenti per via della forte frammentazione del mercato. Secondo John Giusti, capo dell'ufficio per la regolamentazione della GSMA, sarà necessario "completare il Mercato Unico Digitale per consentire al settore della telefonia mobile di svilupparsi e di offrire servizi transfrontalieri o su tutta l'UE." Marc Murtra, amministratore delegato della spagnola Telefonica, ha affermato che "è tempo che sia consentito alle grandi telco europee di consolidarsi e di crescere per creare capacità tecnologica."
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo sono andato via per quello da TIM: avevo il 4G con cui andavo benissimo, mi hanno attivato senza che chiedessi nulla il 5G Ultra, che andava come il 4G (magari faceva anche 800mbit di punta, ma per quanto lo uso io 20 bastano e avanzano).
A una certa mi chiedono di pagare per l'ultra, io ovviamente disattivo e mi ritrovo comunque in 5G, ma con una connesione di molto peggiore alla 4G di partenza.
Ora, visto che abbiamo prezzi da terzo mondo non mi posso aspettare chissà quali miracoli. Pensavo che nel resto d'europa dove gli abbonamenti costano di più la situazione fosse migliore, invece a quanto pare è come qui.
Inoltre, se le cose fossero in mano a me, sarei molto più interessato ad avere 50 Mbit stabili dappertutto invece di 1 Gbit in centro quando sono tutti in vacanza e zero segnale nelle zone remote.
Come se non bastassero, ad ogni nuova generazione se ne escono con le solite "ultravelocità e latenze ridotte per l'IoT" senza contare che:
- Le latenze, almeno con apparati e connessioni professionali, sono le stese dai tempi del 3G
- Della banda l'IoT non se ne fa assolutamente nulla, e nemmeno dei 20ms di latenza in meno.
Capaci solo a fare leggi e regole assurde per darsi la zappa sui piedi da soli, fino a diventare irrilevanti.
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