TIM
TIM: la nuova era inizia con cassa integrazione per 29 mila lavoratori e 4.500 esuberi
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 18 Maggio 2018, alle 10:41 nel canale TLC e MobileNuova vita per TIM dopo il controllo da parte di Vivendi che non avendo raggiunto l'accordo con i sindacati ha chiesto l'attivazione dell'ammortizzatore. Meno di un mese per trovare soluzioni alternative.
35 Commenti
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Ma detto ció, il problema principale credo sia l'indebitamento.
Funzionava cosí: io neolaureato, ero stato assunto da una piccola compagnia chiamata Stephen Software, mandato a fare una consulenza di cui nessuno aveva bisogno che a Telecom costava 300-400 euro al giorno.
Io venivo pagato 1.000 euro al mese, e il resto veniva spartito tra il manager del mio ufficio e il mio capo.
Ero insieme ad altre 4-5 persone nella stanza detta "dei consulenti", dove bastavano ampiamente 1/3 delle persone per fare il nostro lavoro.
Capisci ora perché stanno in debito?
tecnicamente se fallisse andrebbero all'asta.
Che poi penso sia l'idea del fondo speculativo Elliot, quella di smembrare e vendere a pezzi.
E addito alle competenze tecniche ed al know how... che poi è probabilmente l'obiettivo di tutti, da vivendi a elliot, quello di rendere l'italia una provincia culturale e tecnologica di altri paesi (e non si può dire che in molti settori ormai sia così.
Grazie agli im(prenditori) italiani, vil razza dannata.
Che poi penso sia l'idea del fondo speculativo Elliot, quella di smembrare e vendere a pezzi.
E addito alle competenze tecniche ed al know how... che poi è probabilmente l'obiettivo di tutti, da vivendi a elliot, quello di rendere l'italia una provincia culturale e tecnologica di altri paesi (e non si può dire che in molti settori ormai sia così.
Grazie agli im(prenditori) italiani, vil razza dannata.
che post
Olivetti tramite Omnitel decise di "comprare" Telecom Italia, ma non avendo i soldi, se li fece prestare dalle banche, comprò, e addebitò il debito alla società appena comprata.
Poi Omnitel fu venduta a Vodafone.
Distrutto Olivetti, distrutto Telecom, probabilmente distrutte anche alcune banche, poi salvate da noi. Qualcuno naviga nei miliardi, fatti [S]non[/S] si sa come (ma si, facciamogli la flat tax al 15% poverini...!!).
In pratica tu vai dal fruttivendolo, non hai soldi, li chiedi alle banche, "compri" 1kg di mele, e poi dici alle banche di farsi pagare dal kg di mele.
Strano che la banche accettino, vero? Chissà come mai poi falliscono e tocca ai contribuenti "salvarle"...
Bhè non andò proprio così...
[CENTER]Triste storia di Telecom Italia e del suo saccheggio[/CENTER]
Capitolo 1) La privatizzazione.
Telecom Italia ( ex SIP ), viene privatizzata nel 1997 dal governo Prodi. Privatizzazione che non andò proprio a buon fine secondo il piano del Governo per l'azienda che prevedeva un nocciolo duro di investitori privati, che in realtà raggiunsero poco più del 6% del capitale collocato in borsa dopo l'offerta pubblica di vendita. Comunque l'operazione si concluse con un guadagno di più di 23000 MLD di Lire per il Tesoro che a sua volta esce quasi completamente dall'azionariato. Il lato oscuro di questa prima operazione, progettata in fretta e badando ad interessi particolari, è che non prevedeva lo scorporo della rete dalle attività aziendali in un quadro di liberalizzazione del mercato telefonico. Telecom con tutte le sue controllate ed infrastrutture venne messa sul mercato in blocco, pur mantenendo il tesoro la cosiddetta Golden Share ( visto che comunque gran parte del capitale azionario rimase nelle sue mani a causa dello scarso interesse dei privati ).
Capitolo 2) De Benedetti, Colaninno, Olivetti, la pappatoria e i debiti.
Così chiusa l'operazione Telecom Italia alle soglie del 2000 è pronta per la pappatoria dei imprenditori amici del governo in carica ( D'Alema ).
La Olivetti di De Benedetti ( indebitata parecchio per Omnitel ed Infostrada appartenenti alla controllata Tecnost di Colaninno ) sta cercando una via di uscita ed un paracadute. Il capitale collocato in borsa di Telecom è allettante perchè è facilmente acaqusitabile e ci sono buone aderenze politiche. Venne così deciso di vendere Infostrada e Omnitel alla tedesca Mannesmann per racimolare il capitale iniziale per una offerta pubblica di acquisto portata avanti dalla controllata Tecnost. La composizione del totale di 30 MLD di Euro di capitale OPA era: 1/3 privato del gruppo Olivetti via Tecnost e 2/3 a prestito dalle banche e tramite conversione ( swap ) delle azioni Telecom in obbligazioni. Tecnost stessa viene sacrificata per l'operazione tramite le sue azioni ed accollandosi i debiti verso le banche. L'operazione di De Benedetti è criticata sia da Telecom che giudica molto lacunoso il piano prospettato che da quasi tutto l'entourage finanziario internazionale, MA, tornando a bomba alle aderenze politiche, il Tesoro non si presenta all'assemblea degli azionisti Telecom e quindi rinuncia a far valere la sua Golden Share per imporre il veto sull'operazione. L'OPA si concluderà positivamente con il 51% del capitale acquistato ma cambiano gli assetti di controllo tramite Olivetti che bruciata Tecnost controllerà Telecom con la società lussemburghese Bell ( che detiene il 22% di Olivetti ): una azienda, Olivetti, che fattura 1,6 MLD di Euro ed è indebitata per 16, controlla completamente Telecom che ne fattura più di 20 MLD di Euro ed è indebitata solo per 8!! In due anni di gestione Colaninno per Olivetti via Bell i debiti di Telecom arriveranno a quasi 22 MLD di Euro per finanziare operazioni di espansione sui mercati internazionali e far " aumentare " il valore potenziale del business. La rete e le infrastrutture, come il patrimonio immobiliare, sono a garanzia del debito!!
Capitolo 3) Pirelli, Benetton, diminuzione del patrimonio e degli asset ed esplosione dei debiti, il ritorno di Rossi.
Nel 2001 cambia Governo ed Olivetti e soci perdono le aderenze politiche e vogliono lasciare Telecom e passare all'incasso. Trovano l'accordo con Tronchetti Provera di Pirelli e la holding del gruppo Benetton. Viene a ceduto con l'accordo, non quindi un OPA, il 23% di Olivetti ( controllante di Telecom ) ad Olimpia partecipata da Pirelli, Benetton, Banca Intesa, Unicredito Italiano e successivamente da Hopa di Gnutti ad un prezzo alto di 4,175 Euro/azione se si considera che quelle Olivetti valevano la metà e il grosso debito che aveva.
La nuova proprietà si distingue subito per decisioni ed assetti societari a dir poco azzardati:
- nel 2003 viene deciso di fondere la Olivetti con Telecom ( diventerà successivamente un mero marchio commerciale ) riversando i debiti della prima sui conti della seconda: così l'indebitamento Telecom passa da 18 e rotti MLD del 2002 ( in miglioramento dal 2000 ) a più di 33 MLD di Euro.
Viene deciso di far fronte a questo sprofondo nei conti con la liquidazione del patrimonio immobiliare di Telecom ( tutto, centrali comprese ) cedendolo alla PirelliRE che in parte lo piazzerà sul mercato privato tramite il franchise PRe e il resto ( centrali ed uffici ) verrà riaffittato a Telecom. Inoltre vengono ceduti parte degli asset sui mercati internazionali con conseguente ridimensionamento degli affari.
- nel 2005 Telecom oberata dai debiti, senza più garanzie immobiliari sufficienti, diventata operatore di secondo piano a livello internazionale ( nel mentre Vodafone ed altri operatori esplodevano ), avendo solamente la rete e le infrastrutture come core business, decide di acquisire la sua divisione mobile Tim ( controllata al 56% ) sul mercato. Per i conti e la situazione debitoria di Telecom è un altro bagno di sangue: i debiti salgono fino a 44 MLD di Euro pari al 140% del fatturato!! Inoltre viene rilevata anche Tin.it; per ripagare il mutuo concesso da un gruppo di banche, alcune delle quali azioniste di Telecom, per finanziare il tutto, il CdA di Telecom decide di continuare la vendita di asset non " strategici ".
Nel 2006 la situazione di Telecom è difficilissima, il debito è quasi ingestibile, sono rimaste solamente le reti di fisso e mobile a far garanzia e generare utili... Tronchetti Provera pensa di risanare i conti cedendo di nuovo sul mercato Tim Italia assieme a Tim Brasile, ma viene stoppato a livello governativo visto che Tim era diventato nel frattempo l'unico operatore di proprietà italiana operante sul territorio nazionale.
Tronchetti Provera si dimette e ritorna Guido Rossi al comando di una Telecom che non ha più un peso a livello internazionale, impedita di creare nuovi piani di investimento a lungo periodo a causa di un debito colossale a fronte degli utili, con un capitale azionario svalutato e sempre esposto a scalate anche ostili!!
Situazione che si è trascinata fino ad oggi, fino all'ultimo giro di valzer di azioni per il controllo della società e per mungerla degli ultimi asset di valore ( Sparkle ).
To be continued....
[CENTER]Triste storia di Telecom Italia e del suo saccheggio[/CENTER]
....
si, un po' più complicata di come l'ho fatta io in 2 righe.
il succo resta che gli (im)prenditori che tanto si vantano di "portare ricchezza al paese" in realtà l'hanno depredato peggio che avvoltoi.
altro che euro, politici ecc ecc. La vera distruzione di 'sto paese viene da ben altro.
[CENTER]Triste storia di Telecom Italia e del suo saccheggio[/CENTER]
Povera Italia...........
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