Torino prima italiana coperta dal 5G: 3 mila gli utenti entro il 2018

Torino prima italiana coperta dal 5G: 3 mila gli utenti entro il 2018

La Città di Torino ha approvato un protocollo d'intesa con TIM che consente all'operatore di sperimentare nel capoluogo piemontese la nuova infrastruttura di rete in 5G

di pubblicata il , alle 11:58 nel canale TLC e Mobile
TIM
 

Torino è la città di riferimento per quanto riguarda le sperimentazioni sulle tecnologie di connettività di TIM. E non ci sarà alcuna eccezione per il 5G, con le sperimentazioni iniziali che partiranno proprio dal capoluogo piemontese. La giunta comunale della Città di Torino ha approvato un protocollo d'intesa con TIM che consente all'operatore telefonico di "sperimentare una nuova infrastruttura di telecomunicazioni basata su tecnologie e standard di quinta generazione", scrive l'ANSA.

La promessa è di velocità superiori a quelle permesse dal 4G, aumentando parallelamente "capacità e affidabilità di trasmissione". Il 5G è orientato alla Internet of the Things e alle Smart City, con la capacità di connettere un numero molto più elevato di dispositivi rispetto alle tecnologie sfruttate oggi. TIM e la città di Torino si aspettano che entro il 2018 saranno 3 mila i dispositivi connessi alla nuova rete, che fonderà la base per l'infrastruttura 5G dell'operatore.

Paola Pisano, assessora all'innovazione e Smart City di Torino, ha definito i nuovi accordi come "un'importante opportunità per una città che vuole continuare ad essere un territorio aperto all'innovazione, anche e soprattutto attraverso iniziative economiche e produttive ad alto contenuto tecnologico".

Contestualmente agli annunci dei nuovi accordi stipulati, TIM ha dichiarato che sta sperimentando la tecnologia Virtual Radio Access Network (vRAN) anticipando tutte le altre aziende di telecomunicazioni europee. Realizzata in collaborazione con Altiostar, la nuova architettura ha ottenuto risultati favorevoli a Torino e a Saluzzo consentendo di sfruttare al meglio le funzionalità di LTE Advanced tramite il coordinamento dei segnali provenienti da siti radiobase diversi.

La soluzione, basata su un'infrastruttura centralizzata e virtualizzata, è ormai matura a detta di TIM, che ha installato ad oltre 60 chilometri di distanza da Saluzzo un server virtuale che ha dimostrato la capacità di coordinare nodi radio anche a distanze significative senza impatti di collegamento e di performance grazie all'Ethernet fronthauling. La tecnologia dovrebbe consentire, come fine ultimo, di gestire in modo efficiente l'incremento di traffico della rete mobile.

5 Commenti
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lucusta22 Dicembre 2016, 12:36 #1
3000?
2018?
latilou8522 Dicembre 2016, 13:15 #2
Originariamente inviato da: lucusta
3000?
2018?


mettono su un infrastruttura di rete con un solo telefono in commercio in grado di sfruttarla invece di potenziare quello esistente che sicuramente non scomparirà da qui al 2018.....

edit: si scrive "Internet Of Things", leviamo quel "the" per favore.
fraussantin22 Dicembre 2016, 15:13 #3
Ma non cozzava col digitle terrestre?
PHØΞИIX22 Dicembre 2016, 15:27 #4
E intanto nel mio paese lo speedtest dell'ADSL è spesso inferiore ad 1 Mbps.
kiprio22 Dicembre 2016, 16:12 #5
Il digitale terrestre possiamo iniziare a dimenticarlo (purtroppo), l'Europa con le frequenze sta combinando un macello, la soluzione sarebbe quella dei francesi con compressione mpeg4, ma siamo sempre li... decoder, filtri... a chi serve il 5g? subito? non credo...

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