Uania: arriva dalla Puglia la soluzione ai problemi di connettività delle aziende
di Riccardo Robecchi pubblicata il 09 Novembre 2020, alle 18:31 nel canale TLC e MobileSi chiama Uania ed è un'azienda di Monopoli il cui prodotto, la UaniaBox, permetterà a molte aziende di operare meglio grazie a una migliore connettività a Internet. Un aiuto particolarmente importante in questa fase delicata
Si chiama Uania l'azienda di Monopoli, in provincia di Bari, che promette di cambiare le carte in tavola per quanto riguarda la connettività aziendale. Il progetto nasce per risolvere le difficoltà di molte aziende nell'ottenere velocità di connessione elevate: Uania propone la UaniaBox, un sistema per aggregare più connessioni e ottenere quindi prestazioni maggiori. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Dipierro, ideatore della soluzione e Chief Technical Officer dell'azienda.
Cos'è Uania? Ecco lo strumento (anche) per combattere il digital divide delle aziende italiane
Molte aziende devono fare i conti con velocità di connessione ridotte e con l'assenza di investimenti per portare forme di connettività che offrano velocità più elevate nelle aree dove operano. L'idea alla base della UaniaBox è che nonostante le singole connessioni siano lente, usandone più di una è possibile migliorare la velocità.
UaniaBox non porta sul mercato nuove tecnologie o innovazioni particolari, ma mette a disposizione elementi già disponibili separatamente in una soluzione unica e che esime le aziende dal dover implementare e gestire il sistema. A livello tecnico si tratta di un insieme di proxy e VPN, tramite i quali ciascuna UaniaBox si collega a un server di Uania che funge da punto centralizzato di accesso alla rete.
L'idea è la seguente: se si dispone di due linee, ad esempio da 50 Mbps, la UaniaBox divide le connessioni tra di esse e le instrada verso il server Uania, che dispone di una connessione ad alta velocità e che invia le informazioni alla UaniaBox sfruttando le due linee. In questo modo si ottiene una velocità complessiva di 100 Mbps e si accede a Internet con un unico indirizzo IP. Quest'ultimo aspetto è più di un dettaglio tecnico, perché permette anche di mettere a disposizione servizi sui server presenti fisicamente in azienda senza compromettere la loro disponibilità in caso di problemi su una delle linee.
Le UaniaBox supportano poi anche le connessioni 4G per offrire ulteriore ridondanza e garantire così la disponibilità dei servizi anche in caso di gravi problemi con le reti fisse.
Dipierro ci dice che questa soluzione ha un impatto molto limitato sulla latenza, che subisce un incremento di un paio di millisecondi e permette dunque di continuare a utilizzare anche servizi che hanno bisogno di tempi di risposta molto rapidi.
Dall'idea all'implementazione: Uania
Uania nasce come AVAT due anni fa: "il progetto nasce come AVAT ma, dato che nei piani futuri c'è anche l'internazionalizzazione del business, abbiamo fatto delle ricerche e scoperto però che c'era già un'azienda tedesca con lo stesso nome, quindi abbiamo pensato di cambiarlo e diventare Uania, che sta per WAN-in-one", ci racconta Dipierro. "All'epoca avevo 17 anni e studiavo in un istituto tecnico abbastanza grande per quella che è la mia regione: eravamo circa un migliaio di alunni che condividevano una connessione a 30 Mbps. Gli alunni non avrebbero dovuto avere accesso al WiFi, ma ovviamente ce l'avevano tutti e questo si trasformava in realtà in un perenne (ma involontario) attacco alla rete informatica scolastica", ci dice Dipierro. "A casa avevo già una VDSL ma volevo qualcosa di più. Mi sono informato sui costi di una fibra dedicata, capendo però che non fosse alla portata di un ragazzo di 17 anni, e ho pensato a come superare questo ostacolo. Da qui nasce l'idea di Uania."
La prima versione della UaniaBox, il dispositivo tramite cui viene erogato il servizio, era costruita a partire da un Raspberry Pi. Come spesso accade in questi casi, sebbene fosse limitato nelle funzionalità questo primo prototipo è servito per verificare la fattibilità dell'idea e a dare inizio alle ricerche di mercato e alla creazione del primo piano aziendale. Da lì si è avviato il percorso che ha portato alla prima vendita, avvenuta a gennaio 2020, seguita poi da una crescita importante anche grazie alla pandemia e alla necessità delle aziende di accedere ai propri sistemi da remoto.
Secondo Dipierro, il servizio di Uania nasce anche per supportare proprio il lavoro da remoto e il passaggio verso modelli alternativi di lavoro, come il lavoro agile e lo smart working. Un passaggio che spesso si scontra con le limitazioni tecnologiche che sfavoriscono le aziende situate lontano dai grandi centri abitati.
A questo proposito c'è, però, una sorpresa sulla distribuzione geografica dei clienti di Uania. Considerata la distribuzione delle reti ad alta velocità in Italia, si sarebbe portati a pensare che la maggior parte delle aziende con problemi di connettività si trovi al Meridione. Dipierro ci dice, però, che una fetta preponderante dei clienti è invece al Nord: "all'inizio pensavamo che i clienti sarebbero stati per lo più localizzati nel Sud del Paese, ma un'analisi di mercato ci ha rivelato che il Nord sarebbe potuto essere un mercato altrettanto interessante. Eravamo piuttosto increduli, ma abbiamo constatato che al Sud c'è un'ampia disponibilità di banda. Il Nord, invece, si configura molto di più come un'area geografica a macchia di leopardo con zone come, ad esempio, Milano dove l'FTTH è la norma, ma spostandosi in provincia si ha a che fare con connessioni da 20 Mbps."
Uania è una soluzione semplice ma elegante a un problema complesso e delicato come l'assenza di connettività a banda ultralarga al di fuori dei centri di maggiori dimensioni. Con lo smart working che diventa sempre più una realtà quotidiana per moltissime aziende anche di piccole dimensioni, i limiti tecnologici da affrontare diventano importanti e superarli può fare la differenza tra riuscire a portare avanti la propria attività con successo e dover, invece, alzare bandiera bianca. Ma non c'è solo questo aspetto.
Poter fare affidamento sulla connessione a Internet della propria azienda è sempre più fondamentale e Uania permette di sfruttare non solo diversi provider, ma anche diverse tecnologie così da rendere le aziende più resilienti e in grado di affrontare meglio gli imprevisti per continuare a offrire i propri servizi anche in caso di guasti e altri problemi. Proprio questo aspetto è, come ci dice Dipierro, uno dei punti di forza principali di Uania e uno dei motivi per cui le aziende scelgono le sue soluzioni. Proprio questo aspetto renderà le soluzioni di Uania interessanti anche in un futuro in cui il FWA (Fixed Wireless Access) tramite il 5G diventerà la norma e soppianterà le connessioni cablate.
L'idea alla base di Uania è semplice, ma non per questo scontata o poco efficace. Al contrario, si tratta di una soluzione in grado di rispondere in maniera convincente alle esigenze reali e altrimenti non soddisfacibili di un grande numero di aziende.
I servizi di Uania sono disponibili tramite una rete di partner: l'azienda non si occupa direttamente della vendita. Trovate ulteriori informazioni sul sito ufficiale.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer uscire con un unico ip pubblico bisogna prendersi un server dedicato e configurarlo con una vpn specifica che faccia da tramite per le connessioni affasciate, quello non è proprio agevolissimo da fare, sarebbe utile qualcuno linkasse qualche guida.
Interessante la loro proposta cmq
Butti nel dispositivo fino a 4 sim e te ne freghi se una linea va oppure no.
Per uscire con un unico ip pubblico bisogna prendersi un server dedicato e configurarlo con una vpn specifica che faccia da tramite per le connessioni affasciate, quello non è proprio agevolissimo da fare, sarebbe utile qualcuno linkasse qualche guida.
Interessante la loro proposta cmq
No, questo sistema usa multi-path tcp che è una relativamente recente.
Il "router" aggrega le varie connessioni nel "cloud" e da li si torna alla normalità con il classico tcp/ip
Non capisco cosa ci sia di geniale in tutto ciò comunque, se uno ha bisogno di aggregare connessioni a muzzo è perchè vive in ambiente disagiato, sommare tante cose che fanno schifo non equivala ad ottenere una cosa decente.
Ps. lo possono fare tutti senza pagare il brufoloso genio
https://www.openmptcprouter.com/
(pps)notate similarità con la soluzione uania?
idee semplici per risolvere piccoli e grandi problemi.
son 5 minuti che sono sul suo sito personale e ancora non vedo la fine! bella implementazione del codice
sbarbatello ma con tanta voglia di fare!
complimenti
nulla, se non che Uania offre il servizio VPN a monte dell'aggregazione.
se non hai quello puoi aggregare tutte le linee che vuoi in download (è la natura stessa del protocollo TCP che ti permette di segmentare e veicolare il tutto , ma anche in ftp e udp non dovresti incontrare troppi problemi se riesci a risistemare la sequenza di dati... avrai solo un minimo lag) ma in upload esci con un solo IP pubblico dato da una sola linea e non sempre ti viene accettato il reindirizzamento per gateway che ha l'IPS.
si facevano queste cose con le linee POTS già 30 anni fa; con il vicino di casa ed una ISDN a testa potevamo aggregare fino a 368Kbps in down quando non esisteva nemmeno l'ADSL da 128Kbps, ma in up andavamo comunque alla velocità di 64Kbps data da un unica ISDN.
avevamo entrambi ISDN e una "borchia" ti offriva 2 linee IDSN a 64Kbps ed una analogica da 56K; un abbonamento a testa flat su Telecom da 200.000 lire e l'uso di qualsiasi provider (ed in quel momento cominciarono a uscire i primi provider Free con tiscali e IOL, sennò dovevi pagarti anche l'IPS a parte), un programmello per l'aggregazione delle linee e scaricavi tutta la notte qualsiasi cosa a velocità che, a quei tempi, erano incredibili per la telefonia residenziale.
lo puoi fare con qualsiasi programma di load balancing con qualsiasi PC, ma se vuoi aggregare anche l'UP devi avere un servizio in cloud, una VPN che faccia il lavoro di aggregazione e li, fino ad oggi, costava sui 2500-3000 all'anno.
a quel punto puoi aggregare da qualsiasi fonte.
HAproxy è per linux ed è free e ti consente di fare da server; potresti usarlo per fare da aggregatore da cloud su una fibra da 1Gbps per dare servizio alla casa al mare con 3 o 4 SIM a 4G (sempre se le SIM non dipendono dallo stesso ponte radio, sennò è facile anche che non le sfrutti al massimo).
Il "router" aggrega le varie connessioni nel "cloud" e da li si torna alla normalità con il classico tcp/ip
Non capisco cosa ci sia di geniale in tutto ciò comunque, se uno ha bisogno di aggregare connessioni a muzzo è perchè vive in ambiente disagiato, sommare tante cose che fanno schifo non equivala ad ottenere una cosa decente.
Non si può fare con una distro linux messa su un dedicato che ti presti l'ip esterno?
Ovviamente il server deve avere tanta banda quanto le connessioni aggregate almeno.
Se le connessioni sono un mix tra vdsl e 4g comunque vai meglio...
Può essere magari scocciante da configurare.
a quel punto puoi aggregare da qualsiasi fonte.
HAproxy è per linux ed è free e ti consente di fare da server; potresti usarlo per fare da aggregatore da cloud su una fibra da 1Gbps per dare servizio alla casa al mare con 3 o 4 SIM a 4G (sempre se le SIM non dipendono dallo stesso ponte radio, sennò è facile anche che non le sfrutti al massimo).
Magari anche appoggiandosi a ponti radio diversi.
ah ok quindi una cosa da niente, specie con SSL
conviene chiamare uania e e quelli del draft IEEE su multi path tcp per dirgli che basta un haproxy e un bel sort dei pacchetti per risolvere tutti i problemi
te lo ripeto:questo servizio e mptcp NON SONO LOAD BALANCING!
Forse non è niente di geniale ma il ragazzo brufoloso ha realizzato una piattaforma HW/SW che magari permette a chi non ha grosse capacità tecniche o, visto che è venduto tramite partner IT, di configurare il tutto in modo semplice, veloce e forse con un percentuale di successo/soddisfazione vicino al 100%.
Ormai nel 2020 è difficile che qualcuno inventi qualcosa di nuovo. E' molto più probabile che vengano aggregate tecnologie per fornire un nuovo servizio o ottimizzare un servizio già esistente.
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