Unione Europea, nuove regole per la protezione delle informazioni personali

Unione Europea, nuove regole per la protezione delle informazioni personali

L'Unione Europea avanzerà nei prossimi giorni nuove proposte di modifica per le attuali normative sulla protezione dei dati personali: all'orizzonte qualche implicazione per i colossi del web

di pubblicata il , alle 17:02 nel canale TLC e Mobile
 

Nel corso dei prossimi giorni l'Unione Europea avanzerà una nuova proposta volta a modificare la regolamentazione per la gestione delle informazioni personali degli utenti da parte delle società, special modo quelle che operano sul web. Si tratta di una mossa attesa da diverso tempo e che potrebbe avere ripercussioni anche piuttosto importanti sui giganti del web come Google e Facebook.

"Solamente se i consumatori possono essere certi della protezione delle loro informazioni, allora si fideranno delle compagnie. E' necessario che gli individui abbiano il controllo delle informazioni" ha dichiarato il vicepresidente europeo Viviane Reding in occasione della DLD Conference tenutasi nei giorni scorsi a Monaco. Reading ha voluto inoltre sottolineare come la nuova legislazione sia necessaria per proteggere gli utenti e per snellire la burocrazia in Europa.

Secondo Reading, infatti, si è palesata la necessità di semplificare l'approccio europeo alla protezione delle informazioni online a fronte dell'attuale sistema che risulta essere troppo frammentario e costoso per lo sviluppo del business: "In Europa abbiamo troppe regole, in contrasto tra loro. Il costo extra per le attività di business è di 2,3 miliardi di euro all'anno".

Ma quali sono le proposte alle quali sta lavorando l'Unione Europea? L'agenzia di stampa Reuters è venuta in possesso di una bozza delle modifiche che verranno presentate il prossimo 25 gennaio: si parte da un rafforzamento dei poteri di lotta alle falle di protezione, con la richiesta alle compagnie di dare comunicazione ai garanti nel momento in cui le informazioni vengono rubate o compromesse a seguito di una gestione non adeguata (un caso può essere, ad esempio, quello del furto dei dati di oltre 70 milioni di utenti di Playstation Network avvenuto lo scorso anno).

Tra le proposte vi è quella di concedere agli stati membri il potere di elevare sanzioni alle compagnie fino all'1% del loro fatturato globale quando trovate in violazione delle regole europee sulla protezione dei dati. La proposta amplia inoltre i diritti per l'individui, considerando in particolare il cosiddetto diritto all'oblio che concede alle persone la possibilità di richiedere l'eliminazione delle informazioni onde evitare che vengano disseminate per la rete.

Nella proposta dell'EU si legge inoltre di un diritto alla "portabilità" delle informazioni, che assicura all'individuo la possibilità di trasferire in maniera agevole le proprie informazioni personali tra servizi e compagnie differenti.

La proposta Europea dovrà essere approvata dai governi nazionali, non senza la resistenza di quelli che potrebbero non gradire il passaggio a Bruxelles della supervisione di argomenti riguardanti la privacy dell'individuo. Il processo legislativo giungerà a compimento nel giro di almeno un paio d'anni, con le regole definitive che potrebbero anche cambiare considerevolmente rispetto alle attuali proposte. Le realtà del web potrebbero dover far fronte alle prime implicazioni attorno al 2014 o al 2015.

Le nuove regole arrivano sul tavolo in un momento in cui si sta assistendo e vivendo una consistente mutazione nel modo in cui le persone utilizzano la rete. Mutazione innescata principalmente dai social network, come Facebook o Linkedin, che hanno attratto quasi un miliardo di utenti. Mutazione che passa anche dai servizi cloud, che permettono ad aziende e privati di conservare informazioni su server remoti ed accedervi ovunque.

I dubbi e le domande in merito a come debbano essere gestiti questi dati restano al centro di un largo dibattito che vede coinvolte sia le realtà del web, sia i governi, sia i consumatori.

1 Commenti
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Piccioneviaggiatore24 Gennaio 2012, 08:25 #1
Il problema va visto dal punto di vista dell' utente.
Non metter in rete informazioni personali,foto,abitudini ed informazioni sensibili.
Tutto qui....sappiamo tutti che FB e' la piu' complessa spy machine.
Dobbiamo esser noi a contrastarla.

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