La fibra ottica: il punto della situazione in Italia e in Europa
di Andrea Bai pubblicato il 14 Gennaio 2011 nel canale TLC e Mobile
In attesa dell'apertura della Fiber To The Home Conference il prossimo febbraio, la FTTH Council Europe fa il punto della situazione sulla diffusione della fibra ottica in Europa e in Italia
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infovuoi che lo stato faccia qualcosa? caccia tu il grano, sotto forma di tassa... abbiamo milioni e milioni di debiti statali figurati quanto glie ne frega di andare a mettere la fibra su costruzione statale per un popolo che di tecnologica non ci capisce una bega, ma dove pensi di vivere nella silicon valley?
guarda che l'italiano medio del futuro è questo
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e tu vorresti spendere in tecnologia per chi?
secondo me l'italiano del futuro è questo
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Ma sei mai stato in Norvegia o in Svezia?!?
No.
Già ti hanno risposto su questo, il numero di abitanti è minore ed è molto più facile coprire tutti, visto anche il maggiore interesse nel coprire tutti.
Le comunicazioni digitale sono un bene del futuro come acuqa, gas, energia elettrica etc.
Politicamente ed economicamente il nostro paese deve pretendere dal privato che opera sul territorio e che fa soldi di rispettare dei vincoli di sviluppo "aderenti allo standard occidentale".
Bisogna pretendere il meglio, non adagiarsi sul peggio e ripetersi la solita cantilena "è l'italia che ci vuoi fare, si fa ovubque cosi etc etc".
E basta, veramente.
Nessuno ha mai detto il contrario.
In questo paese s'è perso il senso civico da tanto tempo, basta guardarsi intorno.
A chi lo stai dicendo?
@Capozz: gli introiti sono potenzialmente maggiori proprio nelle aree in cui c'è maggiore popolazione.
D'altro canto è una questione di priorità, mi sembra del tutto legittimo servire PRIMA le città più grandi e con più popolazione e solo in un secondo momento le altre.
Dubito che in Svezia abbiano 80.000 comuni.
Fibra&Wireless
Oltre che dare ragione a wacitu, vorrei precisare che l'etere (inteso come n° di frequenze) è scarso, è che è impensabile di fornire 35 Mbit di banda 'garantita' via wireless, poichè si dovrebbero fare delle picocelle ovvero mettere un'antenna (collegata ad una backbone chiaramente in fibra) ogni 2 utenti,ammettendo che riescano a portarlo a 140 Mbit, un'antenna ogni 4 utenze, quindi il wireless non potrà fornire la banda, passatemi il termine, ultra-larga, intendendo velocità >100 megabit, per le quali, si dovrà ricorrere necessariamente a connessioni via cavo, rame o fibra che sia. Anche se comunque garantire quei 7 mega in mobilità è sempre giusto.
In conclusione, l'adozione della fibra è imprescindibile per lo sviluppo tecnologico futuro, anche se l'ultimo miglio potrebbe essere validamente coperto con altre tecnologie, sia cablate che wireless. Io penso che la miglior scelta sia FTTC e da lì raggiungere ghli utenti con tecnologia fast-ethernet, e in un secondo momento portare la fibra al singolo utente. Le zone in d-d in un primo momento andrebbero coperte con hiperlan (o wimax), e in seguito cablate, perchè è impensabile che 20 famiglie condividano 50 megabit per offerte in triple-play (50/20=2.5) e con 2 mega e mezzo non puoi nemmeno guardare una iptv in hd.
Il problema è: chi deve costruire la dorsale? Io sono dell'idea che l'investimento deve essere misto, pubblico e privato, del tipo 70/30 con l'obbligo delle compagnie che portano banda di garantire lo stesso livello di servizio, a tutti, con una tabella di miglioramento imposta da agcom, che se non rispettata per 5 anni di fila, porta al sequestro della rete da parte dello stato per inadempienza e successivo appalto (o gestione diretta).
Scusatemi se sono stato un po' prolisso.
PS, Abito, seppur in montagna, a circa 1 km dalla centrale solo che non riesco a collegarmi a piena banda, il mio test è questo: Link ad immagine (click per visualizzarla) , e non mi sembra una buona linea, anche considerando che hanno messo il dslam nuovo poche settimane fa e che non penso ci siano molti abbonati alla 20 Mega.
ma la spagna perchè non è in lista?
da quello che so Moldavia dovrebbe stare nei primi 10 come %.
nell'ambiente urbano con 10-15$ puoi avere 50/50 Mbps, basta guardare speedtest.net
magari dicono che è del 2010 ma con i dati del 2009 ... boh
Continuano ad investire (o promettere di) sempre nelle stesse città, già stracoperte dalla normale ADSL da anni, mentre la situazione di molti comuni italiani in tante regioni è disastrosa: a distanza di 15 anni da quando Telecom ha portato Internet in Italia, manca ancora la copertura ADSL di base.
Ma il peggio è che Telecom ha dimostrato con i fatti, e non a parole, che non ha alcuna intenzione di investire per risolvere questo annoso problema, dimostrando un totale menefreghismo nei confronti del nostro Paese e di noi tutti, perchè fareste bene a ricordare che non devono esistere cittadini di serie A e di serie B, e che le tasse che paghiamo sono uguali per tutti. Ma i diritti, sia reali che dovuti, evidentemente no.
L'errore nasce dalla Politica, che ha avuto la bella idea di privatizzare certe aziende "chiave" senza usare il cervello, ma solo per motivi che preferisco astenermi dal citare (andate a controllare chi ha privatizzato, e nelle mani di chi sono andate a finire certe aziende, e che fine hanno fatto nel giro di 12-18 mesi - vedere i bilanci).
Si sacrifica il progresso di una Nazione per gli interessi privati di chi ben sappiamo. Avere una connettività ADSL è come avere una Treccani, ricordatevelo quando guardate i vostri figli, sia che viviate in una zona coperta da ADSL che no. Per questo bisognerebbe scendere in piazza tutti uniti ed agguerriti, e non per fare il gioco dei soliti partiti e sindacati il cui scopo finale, ricordatevi bene anche questo, è solo quello di mantenere una lucrosa e remunerativa poltrona a nostre spese.
mercato e monopoli
Ragazzi, è inutile che ci riempiamo la bocca di mercato, concorrenza, e poi ci lamentiamo di queste cose. L'investimento necessario per portare la fibra ottica a casa dell'utente semplicemente non si ripaga con i canoni che ragionevolmente si possono richiedere, quindi è del tutto logico che una società privata e quotata in borsa cerchi di massimizzare il profitto e quindi, nella fattispecie, utilizzi la rete in rame che già possiede(quella italiana era una delle migliori) fino a che ne ha la possibilità.Il supposto "diritto" alla larga banda non può certo essere pagato solo da una azienda privata: se è un diritto dei cittadini, devono essere impiegate risorse pubbliche.
Cosa dite? che allora era meglio il monopolio? certo, per queste cose era meglio il monopolio che, dando risorse certe all'azienda poteva permettere investimenti cospicui anche se il ritorno era da prevedere su tempi lunghissimi. Il citato progetto Socrate ne è un esempio: 3500 miliardi elargiti con nonchalance. Un aborto sul piano tecnico, ma non soldi buttati tutti via: infatti l'infrastruttura di tubi (la parte veramente costosa) è ancora lì e può tranquillamente ospitare le future fibre ottiche.
Infine l'apparente stranezza che paesi considerati economicamente arretrati abbiano infrastrutture più moderne, non è poi tanto strana: chiaro che chi aveva una rete carente, dovendo rinnovarla o ampliarla utilizza l'ultima tecnologia, non certo quelle vecchie (anche perché, lo riupeto, il grosso dell'investimento è in opere civili, scavi, tubi, infrastrutture...)
è una possibilità
Ad esempio, quella proposta da althotas potrebbe essere una possible soluzione al problema che ho posto: mantenere l'infrastruttura pubblica ed eventualmente lasciare il servizio ai privati, che allora possono farsi una "vera" concorrenza.In altri termini se esistono settori davvero strategici, non possiamo affidarli totalmente a privati, che ragionano con altre logiche (logiche di profitto a breve termine). La vecchia SIP aveva la concessione del servizio, ma in cambio, ad esempio, doveva assicurare il servizio universale, per cui anche gli sperduti e pressoché disabitati paesini di montagna avevano la loro brava linea telefonica.Doveva addirittura destinare una quota del fatturato alla ricerca.
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