HSPA+ a 43,2 Mbps e LTE: il prossimo biennio per Vodafone
di Roberto Colombo pubblicato il 31 Gennaio 2011 nel canale TLC e Mobile
Nei piani a breve termine di Vodafone ci sono le tecnologie HSPA+ a 43,2 Mbps. Entro il 2013 sul campo le tecnologie LTE: si parte da 144 Mbps ma il target è infrangere la barriera di 1 Gbps per le connessioni mobile
Tecnologie LTE: demo e piani di sviluppo
Discorso diverso per la demo delle tecnologie LTE, di cui Vodafone ha iniziato la sperimentazione nel 2009 e che dovrebbe riuscire a portare a livello commerciale e a disposizione degli utenti nel 2013. Sebbene gli impianti utilizzati nelle 8 antenne sparse per Milano fossero di livello commerciale, non quindi sperimentali, ma già installati sul campo, gli unici dispositivi in grado di agganciarsi alla rete in sala erano le tre chiavette utilizzate per le prove, caratterizzate da un livello precommerciale e non al massimo delle loro prestazioni. In grado di arrivare a 'soli' 100 Mbps, contro i 144Mbps teorici della tecnologia LTE utilizzata, hanno messo in mostra prestazioni vicine al loro massimo.
Secondo Bertoluzzo le nuove tecnologie LTE si tradurranno una volta sul campo in bande medie per utente di 20-40 Mbps, con latenze ai livello della rete fissa. Se attualmene la rete 3G e HSPA ha latenze medie di 80ms, valore che esclude alcuni campi di utilizzo, tra cui per l'utenza consumer il gaming multiplayer mobile, il target di latenza delle tecnologie LTE è di 20ms. Il primo passo delle tecnologie LTE dovrebbe innalzare la banda larga mobile, come detto, a 144Mbps, ma il target è quello di raggiungere e superare la barriera del 1Gbps.
Già il primo gradino delle tecnologie LTE sarebbe un passaggio veramente importante: se confermato dall'esperienza utente sul campo porterebbe a una decisa riduzione della forbice tra l'esperienza mobile e quella offerta dalla rete fissa. Inoltre le tecnologie LTE, al contrario di quelle 3G e 3,5G, sono caratterizzate da un livello di standardizzazione molto più elevato a livello mondiale, con ampia diffusione programmata in paesi come gli USA e la Cina. Standardizzazione e ampia diffusione dovrebbero teoricamente favorire anche un contenimento dei costi, la speranza è che questo possa andare a vantaggio degli utenti, non solo con canoni accessibili, ma anche con investimenti più semplici e tempestivi in copertura e qualità del servizio.
Attualmente Vodafone sta utilizzando per le prove e per i trial che inizierà a breve con alcuni clienti una porzione della frequenza dei 2,6GHz messa a disposizione dal ministero, ma per quanto riguarda i servizi reali con fini commerciali sarà necessario attendere il prossimo mese di settembre per avere un'idea più chiara. La legge di stabilità ha infatti fissato per settembre 2011 la chiusura delle aste per l'assegnazione delle frequenze. In particolare i servizi utilizzeranno le bande di 800MHz, 1,8GHz e 2,6GHz.
Come spiegato da Bertoluzzo le diverse bande saranno utilizzate per scopi diversi, come già accade attualmente per le tecnologie 3G. Le frequenze più basse, caratterizzate per definizione da onde più lunghe, sono capaci di trasportare una quantità inferiore di informazioni, per semplificare 'offrono meno banda', ma sono in grado di coprire porzioni di terriorio più ampie e di penetrare maggiormente all'interno degli edifici rispetto alle frequenze più alte. Lo scenario dipinto da Vodafone è quello di una copertura pervasiva effettuata con i servizi più 'lenti' della banda a 800MHz, con delle zone più ristrette in corrispondenza di zone densamente popolate o ad alta richiesta di banda, coperte dai servizi a più larga banda.
L'attesa nei confronti dei servizi di nuova generazione è molta, ma nel frattempo non vengono fermati gli investimenti sulle tecnologie 3G attuali. Come sottolineavamo nella pagina precedente allargare la banda HSPA permette un miglioramento dell'esperienza anche per chi dispone di terminali 3G di vecchia generazione, compresi i primi a 1,8-3,6Mbps, non in grado di sfruttare al massimo i servizi di ultima generazione, ma comunque in grado di beneficiare di un allargamento della banda condivisa, con meno probabilità di intasamento e colli di bottiglia. Per accedere ai servizi LTE sarà invece necessario disporre di terminali di nuova generazione e questo almeno inizialmente non permetterà l'esplosione delle tecnologie LTE, sebbene il maggior livello di standardizzazione a livello mondiale possa accelerare l'adozione di nuovi dispositivi, garantendo uno sviluppo commerciale più veloce di quello che hanno sperimentato le tecnologie 3G e 3,5G nei loro primi passi sul mercato. Nel report video incorporato qui sotto trovate una sintesi degli argomenti trattati alla conferenza stampa e le immagini delle demo:
40 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"Per l'ampliamento della copertura Vodafone sta puntando molto sulla riallocazione UMTS della banda dei 900MHz, fino al 2009 dedicata esclusivamente alle tecnologie GSM."
chi me la spiega questa? i 900 mhz erano GMS... adesso ci fanno viaggiare i dati UMTS?
grazie
già da alcuni mesi hanno dimezzato il traffico per i nuovi utenti mobile internet (da 2gb/mese a 1), in più da metà dicembre hanno tagliato la banda sull'apn mobile.vodafone.it rendendo inutilizzabile la connessione dati a molti clienti (disservizio su cui non hanno detto nulla), solo da pochi giorni è tornata a funzionare decentemente...
Per non parlare del traffico voip bloccato dall'inizio dello scorso anno
Spero che certi proclami di potenziamento delle infrastrutture non siano solo sparate, preferisco un servizio sempre funzionante con una banda minima decente a millemila mbps teorici promessi
I test sulla linea sembrano molto promettenti, buona banda sia in up che in down, latenze molto basse, ma in realtà sono anche poco credibili, per ora danno quei risultati perché la tecnologia non è diffusa, non appena la banda comincerà a saturarsi un minimo si avranno gli stessi problemi attuali.
finale dell' articolo memorabile: «....equivale a portare nelle case di alcune città selezionate e per pochissimi utenti un contatore dell’energia elettrica tarato a 50 Kilowatt e lasciare che, nel paesino di montagna, si vada ancora avanti con le candele e, ogni tanto, con qualche ora di gruppo elettrogeno.»
ad oggi (e sempre più in un futuro molto prossimo) internet si configura come un servizio INDISPENSABILE, quasi al pari di acqua/gas/luce. http://daily.wired.it/news/internet...-cittadini.html
e allora??! stiamo a grattarci??
"Per l'ampliamento della copertura Vodafone sta puntando molto sulla riallocazione UMTS della banda dei 900MHz, fino al 2009 dedicata esclusivamente alle tecnologie GSM."
chi me la spiega questa? i 900 mhz erano GMS... adesso ci fanno viaggiare i dati UMTS?
grazie
trovi alcune delle motivazioni della riallocazione qui
@Paganetor
Come ho detto nel video anche a me il loro dato attuale di 'banda media a disposizione del singolo utente' sembra un po' sovrastimato. In ogni caso la speranza è che crescendo il valore di picco possa innalzarsi anche quello 'percepito' dall'utente; il problema è che cresce la banda, ma cresce anche il numero di utenti connessi...
quoto, tutta fuffa. la realtà è questa. anzi molto peggio: non 1gb al mese, ma 250mb a settimana.
un po' di youtube lunedì, e stai a secco fino a domenica notte.
Non ho mai capito perchè la banda in upload è ritenuta più preziosa.
quando tutti gli edifici residenziali e presumo anche molti degli edifici commerciali/industriali sono dotati di antenna tv e cablaggio: non penso ci voglia molto (relativamente) per adattare l'antenna a ricevere e inviare anche segnali nella banda delle microonde.
poi certo ci vorrebbe uno scatolotto collegato all'antenna che dividesse il segnale dvb da quello telefonico/dati, e lo rendesse disponibile nell'edificio o tramite uno switch oppure un ap wifi.
tanto se l'obiettivo è creare un nuovo tipo di servizio dati per i cellulari, con tutte le potenzialità commerciali connesse, è un conto, ma se invece si vuole permettere a chi non è raggiunto dall'ADSL ad usufruire di banda larga è un altro conto, e direi che la seconda esigenza dovrebbe avere la priorità rispetto alla prima!!!
finale dell' articolo memorabile: «....equivale a portare nelle case di alcune città selezionate e per pochissimi utenti un contatore dell’energia elettrica tarato a 50 Kilowatt e lasciare che, nel paesino di montagna, si vada ancora avanti con le candele e, ogni tanto, con qualche ora di gruppo elettrogeno.»
ad oggi (e sempre più in un futuro molto prossimo) internet si configura come un servizio INDISPENSABILE, quasi al pari di acqua/gas/luce. http://daily.wired.it/news/internet...-cittadini.html
e allora??! stiamo a grattarci??
no, bisogna anzi scrivere ai nostri politici/partiti preferiti premendo affinché rendano la banda larga SERVIZIO UNIVERSALE.
L'erogatore del servizio godrà di un qualche tipo di finanziamento pubblico e/o qualche tipo di trattamento privilegiato, in cambio però dovrà prendersi carico di qualsiasi tipo di utenza richiedesse una connettività a banda larga, ad un prezzo massimo stabilito per legge.
esattamente come adesso lo è la telefonia, i mezzi pubblici, e ancora per poco, le poste.
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