Lo stato della rete nel secondo trimestre 2011
di Andrea Bai pubblicato il 23 Novembre 2011 nel canale TLC e MobileAkamai propone la consueta analisi trimestrale sullo stato della rete: la fotografia del secondo trimestre 2011, con la penetrazione di Internet, le velocità di connessione, la diffusione di banda larga ed, infine, uno sguardo alla connettività mobile
Penetrazione della rete e IPv6 World Day
Grazie alla dislocazione veramente globale della propria rete di server e in virtù degli oltre mille miliardi di richieste per contenuto web che serve su base giornaliera, Akamai ha una visibilità unica nel livello di penetrazione di internet attorno al mondo.
Durante il secondo trimestre del 2011, oltre 604 milioni di indirizzi IP unici provenienti da 238 paesi/regioni si sono connessi alla rete di Akamai, con un incremento del 3,4% rispetto al trimestre precedente e del 21% rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno. Sulla base di questi dati Akamai stima che in realtà il numero di utenti effettivi sia di circa un miliardo, poiché in alcuni casi diversi individui sono rappresentati da un singolo IP (per esempio quando più utenti si collegano alla rete attraverso un firewall o un proxy) e di contro un utente singolo potrebbe avere più IP unici a lui associati, per esempio collegandosi alla rete con diversi dispositivi e su reti differenti (tramite lo smartphone ed il notebook, ad esempio)
Come si vede dal grafico, tutti paesi nella top ten in quanto a penetrazione della rete hanno assistito ad una crescita trimestrale nel numero di IP unici ed il Brasile, con un incremento del 9% si configura essere il Paese a maggior crescita, seguito dal Giappone con l'8,7% e dall'Italia con il 5,4%. Gli Stati Uniti e la Germania hanno invece registrato il livello più basso di crescita tra i primi 10, entrambi con meno dell'1% rispetto al trimestre precedente. Cambiando la prospettiva verso il confronto anno su anno, gli USA e la Francia sono gli unici due paesi della classifica a registrare una crescita inferiore al 10% mentre il Regno Unito e l'Italia sono i due paesi a maggior crescita annuale, rispettivamente con un incremento del 36% e del 32%.
Il numero degli indirizzi IP unici tra i paesi della top ten rappresenta il 68% del totale di indirizzi IP unici osservati da Akamai. Nel complesso si registrano 186 paesi/regioni con meno di un milione di IP unici che si sono connessi ad Akamai durante il secondo trimestre 2011, 134 paesi con meno di 100 mila IP unici e 33 con meno di 1000 IP unici. Solamente i paesi al di sotto della soglia i 1000 IP unici sono cresciuti rispetto al trimestre precedente.
Esaurimento dello spazio di indirizzamento IPv4
Lo scorso 3 febbraio l'autorità responsabile per l'assegnamento degli indirizzi IP ha esaurito la riserva di blocchi di indirizzi IPv4 liberi con la distribuzione degli ultimi cinque blocchi "/8" che comprendono 16,8 milioni di indirizzi IP per blocco ai cinque registri internet regionali. Il 15 aprile l'apNIc (il registro regionale competente per la zona Asia/Pacific) ha raggiunto il suo ultimo blocco /8 di indirizzi IPv4 forzando l'implementazione di misure di austerity per la concessione di IP solo a seguito di richieste che rispondano a criteri specifici.
La domanda per lo spazio IPv4 è rimasta abbastanza modesta durante la prima metà del 2010, sebbene con alcuni picchi significativi durante il secondo trimestre dello scorso anno. Ora la fotografia è molto differente: nella prima metà del 2011 la domanda è apparsa molto più aggressiva soprattutto nel corso del primo trimestre, con oltre 9 milioni di indirizzi IPv4 allocati il 28 febbraio, inclusi 8,4 milioni al Giappone. Durante il secondo trimestre viene evidenziato l'impatto delle misure di austerity, con un migliaio circa di indirizzi IPv4 allocati giornalmente dopo l'implementazione delle misure il 15 aprile.
IPv6 World Day
Lo scorso 8 giugno i principali siti web e gli Internet Service Provider attorno al mondo hanno dato vita all'IPv6 World Day (ne abbiamo parlato in questa notizia), un test real-world della durata di 24 ore per verificare su scala globale la tenuta del nuovo sistema di indirizzamento che andrà a prendere il posto di IPv4. Oltre che un test tecnico, l'iniziativa ha rappresentato un invito a produttori hardware, vendor di sistemi, altri ISP e altre realtà inerenti al web di preparare i propri prodotti e servizi per il passaggio verso il nuovo sistema di indirizzamento.
Uno degli obiettivi chiave dell'IPv6 World Day è stata l'individuazione di potenziali problemi nell'uso reale del nuovo sistema di indirizzamento in condizioni controllate. La portata globale del test è stata cruciale per identificare problemi altrimenti non prevedibili. Secondo le relazioni dei soggetti coinvolti, la stragrande maggioranza degli utenti ha potuto continuare a sfruttare servizi in maniera usuale. Nel grafico realizzato da Akamai viene illustrata la percentuale dei partecipanti all'iniziativa che sono stati effettivamente raggiungibili su IPv6 via http.