Veeam indica i quattro pilastri per una efficace strategia di data management

Veeam indica i quattro pilastri per una efficace strategia di data management

I dati oggi rappresentano il potere e proprio per questo motivo è fondamentale gestirli in maniera corretta, così da garantirne la sicurezza e il recupero nel caso di eventi disastrosi, che non sono poi così improbabili

di pubblicata il , alle 13:21 nel canale Cloud
Veeam
 

Proviamo a immaginare una pila di blu-ray capaci di arrivare sulla luna e moltiplichiamola per 23 volte. Se tutti i supporti fossero stipati sino all'ultimo bit di informazioni, questa pila conterrebbe l'equivalente di 175 zettabyte di dati. Più o meno è questa l'impressionante quantità di informazioni che saranno gestite nel mondo entro il 2050 e buona parte di questi dati sarà custodita dai data center che animano i servizi cloud, pubblici o privati che siano. Dati che inevitabilmente dovranno essere accessibili velocemente e da qualsiasi parte del mondo e strutturati in modo che nemmeno l'evento più improbabile e disastroso li renda inaccessibili. Siamo pronti a farlo? Non proprio a giudicare dal rapporto Cloud Data Management 2019 realizzato da Veeam, il 73% delle aziende oggi non è in grado di assicurare l'accesso continuo a dati e applicazioni. Una cifra che lascia sbigottiti, in particolare se si pensa che il 44% degli intervistati è perfettamente conscio del fatto che la gestione di questi dati è un fattore chiave per il proprio business.

I quattro pilastri di una corretta strategie di data management secondo Veeam

Dato per assodato che molte aziende devono rivedere, se non ripensare da zero, la propria strategia in merito di gestione dati, quali sono i punti fondamentali di cui tenere conto? E cosa si può fare per garantire che queste informazioni siano conservate al sicuro da hacker, disastri naturali ed errori umani? Dave Russell, Vice President of Enterprise Strategy di Veeam, ha indicato quelle che secondo lui sono quattro componenti fondamentali di una corretta strategia. Dei suggerimenti che non si limitano a meri consigli tecnici. 

Il primo punto su cui insiste Dave è l'importanza del cloud nell'ambito della salvaguardia delle informazioni. L'implementazione specifica (multi-cloud, cloud privato, cloud ibrido) è un dettaglio che dipende dal tipo di azienda, dalle dimensioni e dalle esigenze specifiche, ma l'unico modo di garantire che i dati siano sempre disponibili, anche nelle condizioni più sfavorevoli, è affidare i dati alla nuvola.

Certo, non basta duplicare le informazioni su Dropbox per poter vantare una strategia di data management di successo, e nemmeno dotarsi delle migliori soluzioni che offre il mercato. Queste scelte vanno prese dopo un'attenta valutazione dei rischi e delle necessità e per farlo è necessario avvalersi di personale competente. La competenza del proprio team è uno dei punti su cui insiste Dave, specificando che "affinché le soluzioni di backup, disaster recovery e data protection abbiano un reale impatto sul business è importante che le aziende investano sui loro talenti, dando loro gli strumenti e la formazione necessari a ampliare le loro competenze per gestire con successo le nuove soluzioni".

Dave ha sottolineato anche la necessità di cambiare cultura per gestire e, soprattutto, sfruttare al meglio le informazioni a disposizione dell'azienda. Non solo tecnici e manager, ma anche tutta la forza lavoro dovrebbe adottare un approccio data-driven, imparando ad analizzare, gestire e utilizzare i dati in ottica business, così da rimanere competitivi in un mercato sempre più complesso. 

L'ultimo pilastro suggerito da Dave è relativo alla fiducia: un'azienda può essere grande solo se dipendenti, partner e clienti hanno piena fiducia nell'organizzazione

"Affrontare – e risolvere – le sfide legate alle prime tre componenti è importante non soltanto per alimentare la fiducia all’interno dell’azienda, ma anche per mantenere quella di clienti e partner." - ha spiegato Dave - "Gli investimenti in soluzioni scalabili, solide e flessibili permettono di risolvere problematiche di importanza critica e, supportati dall’allocazione di risorse per migliorare le competenze interne, abilitano la costruzione di solide fondamenta digitali".

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