Zoom decide di passare a Oracle Cloud per far scalare velocemente la sua architettura
di Alberto Falchi pubblicata il 28 Aprile 2020, alle 18:21 nel canale CloudLa rapidissima adozione di Zoom dovuta all'emergenza ha spinto l'azienda ad adottare un nuovo fornitore per adeguare l'infrastruttura della sua piattaforma alla crescente richiesta. La scelta è ricaduta su Oracle Cloud
Il popolare servizio di videoconferenza Zoom sta vivendo un periodo di enorme popolarità durante il lockdown. A dispetto di alcuni problemi relativi alla sicurezza, come abbiamo già evidenziato su Edge9, Zoom è molto apprezzato da utenti e aziende, incluse le scuole: sono molte infatti ad averlo adottato per poter gestire l'insegnamento a distanza.
Negli ultimi mesi l'adozione di Zoom a livello globale è aumentata a ritmi vertiginosi. Una crescita veloce e imprevista, che ha messo alla frusta l'attuale infrastruttura su cui si basa il popolare servizio di videoconferenza tanto che, per stare dietro alla domanda, l'azienda ha deciso di migrare parte dei suoi servizi su una nuova architettura cloud, optando per Oracle Cloud.
Zoom: sono bastate alcune ore per migrare su Oracle Cloud
300 milioni di utenti giornalieri. Questo è il picco raggiunto da Zoom nel mese di aprile, segnando un incremento del 50% rispetto a marzo, quando il noto servizio di videoconferenza aveva raggiunto i 200 milioni di utenti al giorno (a dicembre 2019, erano circa 10 milioni). Numeri che la precedente infrastruttura su cui poggiava Zoom, basata su un mix di server in-house e di servizi cloud di terze parti, avrebbe faticato a reggere. Ecco perché l'azienda l'azienda ha deciso di migrare velocemente parte dei suoi servizi su un altro fornitore cloud.
La scelta è ricaduta su Oracle, che in poche ore ha integrato Zoom all'interno di Oracle Cloud, consentendo all'azienda di scalare velocemente e di gestire senza interruzioni milioni di connessioni.
Da quanto Zoom è stato trasferito su Oracle Cloud il traffico sulla "nuvola" di Oracle è cresciuto in maniera significativa. Si parla di 7 petabyte di dati al giorno transitati sull'infrastruttura cloud di seconda generazione di Oracle.
"Di recente abbiamo sperimentato la crescita più significativa nella storia della nostra azienda, che ha richiesto un enorme aumento della nostra capacità di servizio" - ha dichiarato ha affermato Eric S. Yuan, CEO di Zoom - "Abbiamo preso in considerazione molteplici piattaforme e Oracle Cloud si è dimostrata una soluzione determinante nell'aiutarci a incrementare la nostra capacità e a soddisfare le esigenze dei nostri nuovi utenti. Abbiamo scelto Oracle Cloud per la sua avanzata sicurezza, le prestazioni eccezionali e l’ineguagliato livello di assistenza”.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPresumo che le macchine in origine erano già di tipo VM (Virtual Machine).
In questo caso han fatto una migrazione da locale a cloud di Oracle a caldo.
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