Dischi olografici, General Electric mostra unità da 500GB
di Alessandro Bordin pubblicata il 21 Luglio 2011, alle 12:06 nel canale Device
Procede la ricerca di General Electric nel campo dello storage olografico, con l'annuncio di aver fatto molti passi avanti rispetto ai primi prototipi
La tendenza nel settore storage, aziendale o meno, è abbastanza chiara: in futuro si parlerà sempre meno di supporti e molto più di servizi in cloud, offerti da aziende in grado di centralizzare dati e fornire una sicurezza contro gli imprevisti di gran lunga superiore rispetto a qualsiasi supporto fisico nelle mani dell'utente finale. Il fatto che questa tendenza sia chiara non esclude però un futuro anche per forme di archiviazione più classiche, scelte in determinati settori a scapito di altre.
Due anni fa General Electric annunciò di essere al lavoro su dischi olografici, in grado di permettere, un giorno, l'archiviazione di una gran mole di dati in supporti grandi come i normali DVD. Stando a Gizmodo, quel giorno è arrivato. Sfruttando un laser del tutto simile a quello delle unità Blu-ray, General Electric ha realizzato un supporto olografico in grado di archiviare fino a 500GB di dati.
Senza addentrarsi troppo in un campo veramente complesso, possiamo riassumere la tecnica utilizzata nel seguente modo: il disco contiene milioni di micro-ologrammi che, sottoposti all'azione del laser, vengono modificati, creando strutture interpretabili dalla tecnologia come una sequenza di 0 e 1, che fa da base all'archiviazione digitale.
C'è un problema, però. Attualmente il sistema olografico di General Electric condivide con Blu-ray non solo l'hardware a livello di testine laser, ma anche la velocità di scrittura, in media circa 5MB al secondo. Facendo rapidi conti serve poco più di una giornata (circa 27-28 ore) per riempire completamente il disco, un tempo decisamente elevato.
Eppure tale tecnologia non deve essere vista come qualcosa di superato o inutile, se non obsoleto. Esistono diverse esigenze, soprattutto aziendali, che privilegiano la longevità del supporto alla velocità di scrittura e ripristino. In questi casi il disco olografico, soprattutto se sarà retro-compatibile con lo standard Blu-ray come ipotizzato dalla fonte, potrebbe costituire una valida alternativa ai sistemi di archiviazione a nastro, utilizzati ad esempio al CERN di Ginevra.
Quando si ha a che fare con una mole impressionante di dati, con la possibilità di richiamarli in base alle necessità da qui ai prossimi 50 anni, ecco che le soluzioni di storage molto capienti su supporto fisico, opportunamente conservate, possono rispondere meglio alle esigenze. Anche il problema costi ha la sua importanza: provate a chiedere un preventivo per l'archiviazione in cloud di migliaia e migliaia di Terabyte, con tutte le garanzie del caso, e avrete una risposta fatta di numerosi zeri.
I dischi olografici di General Electric sono realizzati in policarbonato speciale, pensato proprio per garantire longevità e resistenza, proprio per venire incontro a esigenze come quelle appena esposte. Ecco dunque spiegato perché la ricerca in ambito di archiviazione su supporti ottici, seppur in misura molto minore rispetto al passato, continua. Non è quindi da escludere che molto presto ci troveremo di fronte a dispositivi e supporti olografici, facendo scorrere i listini delle proposte di storage per in mondo enterprise.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOk che ora si tende a scaricare dal web i contenuti per memorizzarli in locale, ma quando si parla di una simile mole di dati può essere indispensabile il supporto fisico... se funzionasse come con gli attuali dischi ottici i costi di produzione sarebbero estremamente bassi, soprattutto se si considera la capienza di questi dischi!
comuqnue stiamo a vedere come si sviluppa la faccenda
per tutti gli altri HD a stato solido esterni che caleranno di prezzo nel prossimo futuro e consentiranno in uno spazio ridottissimo l'archiviazione di svariati terabyte.
cmq.. anche i BD erano ridicolo 10 anni fa :-D
mi domando alternativamente che se essi condividono tutto l'hw di lettura con quello bluray, cosa costa a sony sviluppare un modello da almeno 100 gb ?
è vero che il problema non è tant l'hw di lettura ma la chimica/fisca del supprt
Confermo, ho appena controllato:il "mio" LTO 'scarica' su nasto circa 150gb/ora, il che vuol dire che 500gb li scriverebbe in poco piu' di tre ore. E non e' neppure, ormai, un modello ultimissimo....
I 18gb/ora (scarsi) del disco sono ben lenti...
--------------
Mi trovo d'accordo, si *parlerà* molto di cloud. Ma per quanto riguarda il suo effettivo utilizzo, prevedo tempi lunghissimi.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".