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Bonus bancomat per acquisti con carta: servono almeno 50 transazioni. Addio alle commissioni sotto i 5 euro di spesa?

di pubblicata il , alle 11:41 nel canale Innovazione Bonus bancomat per acquisti con carta: servono almeno 50 transazioni. Addio alle commissioni sotto i 5 euro di spesa?

A dicembre partirà l'operazione cashback, che consentirà a chi effettua pagamenti elettronici di avere un rimborso del 10% della spesa per un massimo di 300 euro. Per ottenerlo, però, bisognerà aver accumulato almeno 50 transazioni nel semestre

 
241 Commenti
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cronos199001 Ottobre 2020, 13:05 #81
Originariamente inviato da: Darkon
Detto ciò nei limiti delle mie possibilità non ho mai negato consigli gratuiti quindi se hai domande fai pure... mi mandi un messaggio privato e se posso ti rispondo.
Naaa, era solo una battuta Però ti leggo con interesse

Mai avuto interessi ad aprire attività, a fare investimenti o finanziamenti di alcun tipo. Pago le tasse, cerco di evitare di fare nero e credo di essere abbastanza onesto e nei limiti della legalità.
Ho altri interessi sul come mandare avanti la mia patetica esistenza, e non voglio impelagarmi in problemi finanziari
Originariamente inviato da: bonzoxxx
Se avrò bisogno ricordari che siamo "compagni di forum"
Lecchino
Phoenix Fire01 Ottobre 2020, 13:28 #82
Originariamente inviato da: Darkon
cut


quando vedo utenti così capisco perché ancora seguo questo forum, nonostante gli evidenti limiti tecnici che si porta appresso e le news non più all'altezza
Qarboz01 Ottobre 2020, 13:53 #83
Originariamente inviato da: Darkon
Mi riaggancio a questo e vediamo di articolare:

Se hai una ditta, da legislazione italiana, esistono solo pochi modi in cui la ditta può trasferire soldi a un privato:

1) Utile. Dichiari utile aziendale e quindi distribuisci (pagando le tasse sull'utile).
2) Compensi. Dichiari che te come amministratore hai il compenso X cosa perfettamente legale e pagandoci le tasse hai il tuo stipendio.
3) Prelevamenti a debito. Soldi prelevati dai conti aziendali a titolo personale.

Non esiste e ti sfido a trovarlo nel codice civile il "ho guadagnato X quindi posso prelevarlo come mi pare" tranne appunto che dichiarando l'utile anche perché capisci bene che in quel modo chi mai dichiarerebbe utile quando può prelevare direttamente?!

Nelle ditte individuali quella che descrivi è prassi comune perché siamo un paese indietro di 50 anni sulla contabilità e semplicemente il commercialista non dovendo redigere alcun bilancio semplicemente se ne frega di tenere una contabilità corretta e quando arriverai ad andare in pensione e chiudere la ditta individuale semplicemente farà una dichiarazione in cui te come titolare di ditta abbuoni tutti i crediti a te persona fisica. Essendo che te sei debitore e contemporaneamente creditore le partite si compensano e finisce lì.

Il problema nasce però con i prossimi aggiornamenti normativi che prevedono (almeno per ora) parametri patrimoniali sempre più stringenti e se come sembra verrà introdotto uno stato patrimoniale anche per le ditte individuali a quel punto quel giochino ti comporterà l'impossibilità di accesso al credito.

Nelle società invece (ad esempio una SAS) è già palese la cosa. Puoi collegarti a cerved e scaricarti un bilancio e vedrai come ogni prelevamento fatto dai soci che non trova giustificativo nell'operatività aziendale viene registrato come "prelevamento soci" ed è un credito per l'azienda e un debito per il socio. Tali crediti decurtano il patrimonio netto aziendale che quindi specialmente se ripetuti nel tempo lo possono portare a essere pesantemente negativo. Bada bene che non significa che hai un debito in banca o che ci sono interessi... significa che nel bilancio risulta che il sig. Bianchi ha prelevato dall'azienda e nell'azienda deve rimetterceli questo per il semplice fatto che tale prelevamento invece della dichiarazione di utile non paga per intero le tasse.
In caso di default ci sono innumerevoli sentenze in tal senso. Il caso più comune è l'imprenditore che preleva dall'azienda per comprarsi casa. Il patrimonio netto diventa negativo di 200.000€ (bada bene che l'azienda ha). Anni dopo l'azienda va a default per motivi totalmente indipendenti da quanto sopra. Puoi metterci la mano sul fuoco che il giudice la prima cosa che fa sarà chiedere il riversamento dei 200.000 e se non li hai è reato penale!

Ripeto cerca pure, chiedi a un commercialista, fai tutte le ricerche che ritieni necessarie ma questa è la legge.

Se poi mi dici che nella realtà viene fatto tutt'altro, che il 99% delle ditte individuali sono gestite con un conto unico su cui l'imprenditore ci fa viaggiare anche la spesa di casa ecc... ecc... sono perfettamente consapevole. Ciò non toglie che sia un abominio contabile e che dimostri il pressapochismo con cui viene fatta impresa in Italia.



Non è che ti porta per forza a fare nero ma diciamo che è più probabile. Il motivo è che denota un imprenditore che non ha un buon controllo. D'altra parte se domani io ti chiedessi di farmi anche solo un bilancino non ufficiale della tua attività come puoi redigerlo se non puoi nemmeno ricostruire dove sono andati i soldi? Il 01/10/2019 hai speso 100€ per comprare qualcosa che ti serviva per la ditta o per la spesa al supermercato? Se prendi 100€ dalla cassa e via semplicemente non lo sai puoi solo avere una approssimazione.
Senza contare che se gestisci la cassa come un conto tuo personale non puoi avere una idea precisa di come gira l'azienda... ad esempio hai difficoltà nella gestione della liquidità per via di uno sfasamento tra acquisti e vendite oppure sei in difficoltà perché usi la liquidità per le tue spese ma l'azienda ha un magazzino che gira nei corretti giorni?
Questi sono esempi banali poi ci sono migliaia di casi specifici il punto però è che una gestione aziendale che non avvenga con conti dedicati e che mischia azienda e privato prima o poi ti porta a situazioni fuori controllo anche se fossi il miglior amministratore del mondo.
Un altro esempio classico è chi presenta riba fosse anche al dopo incasso ma su conto unico. È inevitabile che prima o poi finirai nel caos e non sai più chi ti paga e chi no eppure per risparmiare 5€ c'è gente che non vuole fare il conto tecnico dedicato. In Italia abbiamo ottimi imprenditori per quanto riguarda le idee, la creatività ecc... ecc... ma pessimi e non rende l'idea di quanto pessimi per quanto riguarda la gestione finanziaria. In molti casi specie nel piccolo l'impresa viene gestita senza la benché minima preparazione finanziaria ivi compreso purtroppo il commercialista che spesso (ci ho a che fare spesso) è il primo a portare fuori strada l'imprenditore convinto con idee ai limiti della legge.


Premetto che leggo sempre con ammirazione i tuoi post, ma in questo caso @blobb non ha torto, o per lo meno fino a 15 anni fa era così (sono stato lavoratore autonomo, appunto, fino al 2005). Nelle ditte individuali con fatturato entro una certa cifra (che al momento non ricordo, ma credo sia attorno ai 500.000 euro), si utilizza la contabilità semplificata in luogo della contabilità ordinaria. In questo tipo di contabilità non vengono registrati i movimenti di banca, come sono esclusi tutta una serie di obblighi previsti per la contabilità ordinaria. P.es. non è previsto che debba essere redatto il bilancio annuale da presentare ad un qualche ente, non esiste il prelievo soci ne il compenso soci da contabilizzare, ecc. Alla fine lo "stipendio" del titolare è quanto rimane dell'utile detratte le tasse. E non è nemmeno semplice saperlo mese per mese, in quanto l'utile netto lo conosci a fine anno. Ed il ragionamento di @blobb quando scrive che "incassato 1000€ avrò circa 300 di guadagno" non è lontano dalla realtà in quanto fra tasse, contributi, e spese minime sostenute dalla ditta è quello che, [U]prudenzialmente[/U], rimane. Questo per lavori che non comportano acquisto di materiali, altrimenti dai 1000 occorre sottrarre le spese di acquisto e di quello che rimane il 30% è il guadagno netto.
E, lo ripeto ancora, questo ragionamento viene dalla mia esperienza di lavoratore autonomo che è terminata 15 anni fa, se in questi anni sono cambiate le leggi allora come non detto.
Darkon01 Ottobre 2020, 14:37 #84
Originariamente inviato da: Qarboz
Premetto che leggo sempre con ammirazione i tuoi post, ma in questo caso @blobb non ha torto, o per lo meno fino a 15 anni fa era così (sono stato lavoratore autonomo, appunto, fino al 2005).


Entro nel dettaglio per chiarire ancora meglio:

Contabilità semplificata ha i seguenti paletti 400 mila euro se hai una attività che non vende prodotti ma prestazione di servizi mentre 700 mila euro se esercente attività prevede la vendita di beni.

Detto ciò sono consapevole che una ditta individuale non abbia ad oggi un obbligo fiscale di contabilità ordinaria e infatti nonostante tantissimi come dico anche sopra si comportino in un certo modo non vengono arrestati o sanzionati per il tipo di contabilità che tengono in quanto tale.
La contabilità semplificata quindi è legale. Tutt'altro discorso è che sia finanziariamente efficiente.

In questo tipo di contabilità non vengono registrati i movimenti di banca, come sono esclusi tutta una serie di obblighi previsti per la contabilità ordinaria. P.es. non è previsto che debba essere redatto il bilancio annuale da presentare ad un qualche ente, non esiste il prelievo soci ne il compenso soci da contabilizzare, ecc.


Esatto ed è proprio questo il problema. Queste squilibrio ha portato a far si che in tantissimi casi si abusasse della semplificazione andando in zone grigie della normativa e mischiando privato e azienda. Molte ditte individuali sono talmente confuse tra privato e azienda che non sono in grado di fornire numeri credibili nemmeno in ottica di business plan. Figuriamoci se riescono a fare anche solo un bilancino (non ufficiale né obbligatorio ma sempre più richiesto). Per quanto mi riguarda la contabilità semplificata in Italia andrebbe rivista pesantemente proprio perché viene abusata. All'estero ad esempio formule simili sono usate solo da micro realtà e con micro intendo veramente roba da fatturati microscopici. Per il resto la maggior parte dei negozi hanno tutti alle spalle società assimilabili alle nostre SRL.
Se vai in USA e gli racconti una cosa del genere non ci credono che sia legale.

Nelle ditte individuali con fatturato entro una certa cifra (che al momento non ricordo, ma credo sia attorno ai 500.000 euro), si utilizza la contabilità semplificata in luogo della contabilità ordinaria. Alla fine lo "stipendio" del titolare è quanto rimane dell'utile detratte le tasse.


Certo... con la differenza che tra prendere i soldi dalla cassa e spenderli arrivederci e grazie e dichiarare utile a fine anno con tutto quello che comporta e solo allora spenderli per le tue spese c'è una bella differenza. Nel primo caso stai scaricando sui costi della ditta delle spese personali, nel secondo hai dichiarato l'effettivo utile e solo allora hai, come privato, fatto i tuoi acquisti.
Anche qua non è che è illegale di per se ma è una pratica deleteria. La ditta individuale ancora una volta ti porta a non sapere più cos'è della ditta e cosa è tuo.
Ti faccio un esempio: se te hai un alimentari, incassi, a fine giornata prendi 100€ dalla cassa e vai a cena fuori. Il giorno dopo devi pagare l'IVA e non hai sufficienti soldi per pagare le tasse. A questo punto io ti domando... cosa non ha funzionato? Hai speso 100€ di troppo per le tue spese? Hai venduto a un prezzo troppo basso rispetto ai costi? Hai comprato più merce di quella che potevi vendere?
Il punto è che non lo sai... perché non hai alcuna traccia della gestione dei soldi se ti attieni alla lettera al discorso di Blobb. Il contante è sempre una mina vagante per l'imprenditore perché di fatto non hai una tracciabilità certa.

E non è nemmeno semplice saperlo mese per mese, in quanto l'utile netto lo conosci a fine anno. Ed il ragionamento di @blobb quando scrive che "incassato 1000€ avrò circa 300 di guadagno" non è lontano dalla realtà in quanto fra tasse, contributi, e spese minime sostenute dalla ditta è quello che, [U]prudenzialmente[/U], rimane. Questo per lavori che non comportano acquisto di materiali, altrimenti dai 1000 occorre sottrarre le spese di acquisto e di quello che rimane il 30% è il guadagno netto.
E, lo ripeto ancora, questo ragionamento viene dalla mia esperienza di lavoratore autonomo che è terminata 15 anni fa, se in questi anni sono cambiate le leggi allora come non detto.


Il punto è proprio qua... Blobb presuppone che quei 300€ siano parte dell'utile di fine anno ma non lo sa. Potrebbero essere meno dell'utile e allora tutto ok a fine anno fa i conti, paga le tasse e siam tutti felici. Oppure potrebbe esserci il nuovo covid20, non lavorare da Ottobre a Dicembre e trovarsi merce che deperisce e quindi non avere alcun utile anzi trovarsi a dover pagare più tasse della liquidità che ha in cassa.

Perché secondo te nelle ditte individuali una delle casistiche di crisi più frequente è il pagamento dell'IVA? Teoricamente l'IVA l'hai riscossa dai clienti e quindi i soldi dovresti sempre averli già accantonati ma proprio in virtù di contabilità semplificate molti usano la cassa come fosse tutto utile fino a che non arriva il momento di pagare e son dolori.

Mi sento di dare un consiglio... salvo che si parli sul serio dell'alimentari di paese o di fatturati minori di 50.000€ diffidate sempre da chi sta in semplificata perché nel mondo di oggi, con i vincoli di oggi stare in semplificata è un grosso campanello di allarme.
bonzoxxx01 Ottobre 2020, 15:41 #85
Originariamente inviato da: cronos1990
Lecchino


Avoja, bisogna avere un sacco di amici in giro
blobb01 Ottobre 2020, 17:16 #86
Originariamente inviato da: Darkon
Mi riaggancio a questo e vediamo di articolare:

Se hai una ditta, da legislazione italiana, esistono solo pochi modi in cui la ditta può trasferire soldi a un privato:

1) Utile. Dichiari utile aziendale e quindi distribuisci (pagando le tasse sull'utile).
2) Compensi. Dichiari che te come amministratore hai il compenso X cosa perfettamente legale e pagandoci le tasse hai il tuo stipendio.
3) Prelevamenti a debito. Soldi prelevati dai conti aziendali a titolo personale.

Non esiste e ti sfido a trovarlo nel codice civile il "ho guadagnato X quindi posso prelevarlo come mi pare" tranne appunto che dichiarando l'utile anche perché capisci bene che in quel modo chi mai dichiarerebbe utile quando può prelevare direttamente?!

Nelle ditte individuali quella che descrivi è prassi comune perché siamo un paese indietro di 50 anni sulla contabilità e semplicemente il commercialista non dovendo redigere alcun bilancio semplicemente se ne frega di tenere una contabilità corretta e quando arriverai ad andare in pensione e chiudere la ditta individuale semplicemente farà una dichiarazione in cui te come titolare di ditta abbuoni tutti i crediti a te persona fisica. Essendo che te sei debitore e contemporaneamente creditore le partite si compensano e finisce lì.

Il problema nasce però con i prossimi aggiornamenti normativi che prevedono (almeno per ora) parametri patrimoniali sempre più stringenti e se come sembra verrà introdotto uno stato patrimoniale anche per le ditte individuali a quel punto quel giochino ti comporterà l'impossibilità di accesso al credito.

Nelle società invece (ad esempio una SAS) è già palese la cosa. Puoi collegarti a cerved e scaricarti un bilancio e vedrai come ogni prelevamento fatto dai soci che non trova giustificativo nell'operatività aziendale viene registrato come "prelevamento soci" ed è un credito per l'azienda e un debito per il socio. Tali crediti decurtano il patrimonio netto aziendale che quindi specialmente se ripetuti nel tempo lo possono portare a essere pesantemente negativo. Bada bene che non significa che hai un debito in banca o che ci sono interessi... significa che nel bilancio risulta che il sig. Bianchi ha prelevato dall'azienda e nell'azienda deve rimetterceli questo per il semplice fatto che tale prelevamento invece della dichiarazione di utile non paga per intero le tasse.
In caso di default ci sono innumerevoli sentenze in tal senso. Il caso più comune è l'imprenditore che preleva dall'azienda per comprarsi casa. Il patrimonio netto diventa negativo di 200.000€ (bada bene che l'azienda ha). Anni dopo l'azienda va a default per motivi totalmente indipendenti da quanto sopra. Puoi metterci la mano sul fuoco che il giudice la prima cosa che fa sarà chiedere il riversamento dei 200.000 e se non li hai è reato penale!

Ripeto cerca pure, chiedi a un commercialista, fai tutte le ricerche che ritieni necessarie ma questa è la legge.

Se poi mi dici che nella realtà viene fatto tutt'altro, che il 99% delle ditte individuali sono gestite con un conto unico su cui l'imprenditore ci fa viaggiare anche la spesa di casa ecc... ecc... sono perfettamente consapevole. Ciò non toglie che sia un abominio contabile e che dimostri il pressapochismo con cui viene fatta impresa in Italia.



Non è che ti porta per forza a fare nero ma diciamo che è più probabile. Il motivo è che denota un imprenditore che non ha un buon controllo. D'altra parte se domani io ti chiedessi di farmi anche solo un bilancino non ufficiale della tua attività come puoi redigerlo se non puoi nemmeno ricostruire dove sono andati i soldi? Il 01/10/2019 hai speso 100€ per comprare qualcosa che ti serviva per la ditta o per la spesa al supermercato? Se prendi 100€ dalla cassa e via semplicemente non lo sai puoi solo avere una approssimazione.
Senza contare che se gestisci la cassa come un conto tuo personale non puoi avere una idea precisa di come gira l'azienda... ad esempio hai difficoltà nella gestione della liquidità per via di uno sfasamento tra acquisti e vendite oppure sei in difficoltà perché usi la liquidità per le tue spese ma l'azienda ha un magazzino che gira nei corretti giorni?
Questi sono esempi banali poi ci sono migliaia di casi specifici il punto però è che una gestione aziendale che non avvenga con conti dedicati e che mischia azienda e privato prima o poi ti porta a situazioni fuori controllo anche se fossi il miglior amministratore del mondo.
Un altro esempio classico è chi presenta riba fosse anche al dopo incasso ma su conto unico. È inevitabile che prima o poi finirai nel caos e non sai più chi ti paga e chi no eppure per risparmiare 5€ c'è gente che non vuole fare il conto tecnico dedicato. In Italia abbiamo ottimi imprenditori per quanto riguarda le idee, la creatività ecc... ecc... ma pessimi e non rende l'idea di quanto pessimi per quanto riguarda la gestione finanziaria. In molti casi specie nel piccolo l'impresa viene gestita senza la benché minima preparazione finanziaria ivi compreso purtroppo il commercialista che spesso (ci ho a che fare spesso) è il primo a portare fuori strada l'imprenditore convinto con idee ai limiti della legge.


hai scritto tutta teoria, roba da secondo anno di ragioneria,
prima di tutto ho specificato che "giovanni" al 90% è una ditta individuale, ed avendo una ditta del genere , la separazione tra persona giuridica e persona fisica non esiste , non a caso puoi usare il tuo conto "personale" per effettuare sia pagamenti che riceverli per la tua azienda, e non a caso se fallisci i creditori possono rivalersi su i tuoi beni personali, perciò non c'è nessun problema se giovanni prende 100€ dalla cassa e se li spende , non commette nessuna infrazione, ma anche se fosse una SRL lo può sempre fare, basta che giustifica i suoi acquisti con ricevute intestate alla ditta, può tranquillamente fare benzina o andare a cena fuori con quei soldi,
per quanto riguarda il bilancio, nessuno proibisce a Giovanni di avere una contabilità non ufficiale dove si segna i soldi prelevati in cassa per poi fare 2 conti a fine mese, insomma sei tutta teoria e pochissima pratica,
ultima cosa, sono 35 anni che lavoro, non ho mai visto una azienda medio piccola non fare nero, o altri metodi di evasione-elusione, perciò giovanni farà nero ne più ne meno di altre aziende "virtuose"
Darkon02 Ottobre 2020, 08:57 #87
Originariamente inviato da: blobb
hai scritto tutta teoria, roba da secondo anno di ragioneria,
prima di tutto ho specificato che "giovanni" al 90% è una ditta individuale, ed avendo una ditta del genere , la separazione tra persona giuridica e persona fisica non esiste , non a caso puoi usare il tuo conto "personale" per effettuare sia pagamenti che riceverli per la tua azienda, e non a caso se fallisci i creditori possono rivalersi su i tuoi beni personali, perciò non c'è nessun problema se giovanni prende 100€ dalla cassa e se li spende , non commette nessuna infrazione, ma anche se fosse una SRL lo può sempre fare, basta che giustifica i suoi acquisti con ricevute intestate alla ditta, può tranquillamente fare benzina o andare a cena fuori con quei soldi,
per quanto riguarda il bilancio, nessuno proibisce a Giovanni di avere una contabilità non ufficiale dove si segna i soldi prelevati in cassa per poi fare 2 conti a fine mese, insomma sei tutta teoria e pochissima pratica,
ultima cosa, sono 35 anni che lavoro, non ho mai visto una azienda medio piccola non fare nero, o altri metodi di evasione-elusione, perciò giovanni farà nero ne più ne meno di altre aziende "virtuose"


Perfetto hai detto tutto sono 35 anni che lavoro, non ho mai visto una azienda medio piccola non fare nero ed è proprio per questo che spero che impongano contabilità ordinaria per tutti e pagamenti tracciabili per tutti.

Inoltre spero che con la prossima riforma il credito bancario venga reso estremamente più restrittivo e legato a parametri di bilancio in modo che tutti coloro che tengono i conti in malo modo non vi possano più accedere.

Detto ciò quello che ho elencato può darsi che sia ragioneria del secondo anno... ciò non toglie che sia anche una cosina chiamata LEGGE. Ora vedi tu dici di avere 35 anni di esperienza e non lo metto in dubbio ma sei l'esempio almeno da quello che scrivi dell'imprenditore medio italiano. Tutti fanno così, questa è la pratica, tutti fanno nero e quindi si fa così.
Ecco non te la prendere io non voglio offenderti e posso solo credere sulla parola che quello che scrivi sia vero ma se lo specchio del perché in Italia andrebbe abolito il contante e le semplificazioni costringendo tutti ad avere conti dedicati, bilancio completo e tracciatura completa.

anche se fosse una SRL lo può sempre fare, basta che giustifica i suoi acquisti con ricevute intestate alla ditta, può tranquillamente fare benzina o andare a cena fuori con quei soldi,


Questo che te pubblicizzi è un comportamento illecito. Prima di tutto certe spese sono imputabili alla ditta solo per alcuni ATECO e non per qualsiasi SRL e inoltre dovrebbero essere imputati alla ditta solo laddove sono spese fatte nell'ambito delle attività aziendali e non perché vai a cena con la moglie.

Continuiamo pure a ragionare come elusori in Italia, vantiamocene anche, continuiamo a considerare queste belle cose come "la pratica"... le generazioni a venire ringrazieranno sicuramente per queste fantastiche pratiche che stanno facendo si che l'Italia sia una nazione brillante e fantastica.

Ripeto non la prendere sul personale ma quando leggo certe cose mi verrebbe voglia di tornare indietro nel tempo e invece di fare un certo tipo di carriera fare il finanziere. Questo tipo di imprenditoria elusiva se va bene, in nero quando va male è ciò che ruba il futuro non solo nostro ma anche dei nostri figli e gli consegna un paese sempre meno occidentale e sempre più da terzo mondo.
HSH02 Ottobre 2020, 09:30 #88
Lungi da me voler difendere un TERRIBILE evasore fiscale che magari non emette uno scontrino ogni 5!
ma la realtà è che se non fa nero, un piccolo imprenditore con la mole sproppositata di tasse che c'è in Italia (se non erro tra le più alte d'europa) , rischia di affondare e la sua famiglia con lui.
e non mi dire che se tutti pagassero tutte le tasse, non ci sarebbero problemi... ci sarebbero eccome lo stesso
Darkon02 Ottobre 2020, 09:52 #89
Originariamente inviato da: HSH
Lungi da me voler difendere un TERRIBILE evasore fiscale che magari non emette uno scontrino ogni 5!
ma la realtà è che se non fa nero, un piccolo imprenditore con la mole sproppositata di tasse che c'è in Italia (se non erro tra le più alte d'europa) , rischia di affondare e la sua famiglia con lui.
e non mi dire che se tutti pagassero tutte le tasse, non ci sarebbero problemi... ci sarebbero eccome lo stesso


Se un'azienda non produce reddito dovrebbe semplicemente chiudere. In USA tanto per fare un esempio chiudi, punto e basta.

In Italia c'è l'assurda convinzione che dobbiamo tenerli in vita per forza... la realtà è che se lasciassimo fallire che non ha motivo di stare sul mercato, il mercato stesso di regolerebbe: le aziende virtuose assumerebbero di più e gli imprenditori non capaci verrebbero assorbiti come dipendenti.

Una economia assistenzialista è fallimentare e ciò è ampiamente dimostrato dal lento ma inesorabile declino di tutte le economie assistenzialiste.

La pressione fiscale che indubbiamente è vera è spesso più una scusa che altro perché le casistiche più comuni non è gente che è in difficoltà per via delle tasse ma per mala gestione o peggio gente che si arricchisce eludendo ed elude per comprarsi il macchinone piuttosto che la villa.

La riprova è che al 99% delle ditte individuali e relativi imprenditori se gli fai anche le più banali domande non ti sanno rispondere ivi compresa la pressione fiscale ad esempio spesso alla domanda "ma che accantonamenti stai facendo per le prossime scadenze fiscali? Quando pensi di avere da pagare?" e ti guardano come se gli avessi chiesto la teoria delle stringhe.
the_joe02 Ottobre 2020, 10:10 #90
Originariamente inviato da: Darkon
Se un'azienda non produce reddito dovrebbe semplicemente chiudere. In USA tanto per fare un esempio chiudi, punto e basta.

In Italia c'è l'assurda convinzione che dobbiamo tenerli in vita per forza... la realtà è che se lasciassimo fallire che non ha motivo di stare sul mercato, il mercato stesso di regolerebbe: le aziende virtuose assumerebbero di più e gli imprenditori non capaci verrebbero assorbiti come dipendenti.

Una economia assistenzialista è fallimentare e ciò è ampiamente dimostrato dal lento ma inesorabile declino di tutte le economie assistenzialiste.

La pressione fiscale che indubbiamente è vera è spesso più una scusa che altro perché le casistiche più comuni non è gente che è in difficoltà per via delle tasse ma per mala gestione o peggio gente che si arricchisce eludendo ed elude per comprarsi il macchinone piuttosto che la villa.

La riprova è che al 99% delle ditte individuali e relativi imprenditori se gli fai anche le più banali domande non ti sanno rispondere ivi compresa la pressione fiscale ad esempio spesso alla domanda "ma che accantonamenti stai facendo per le prossime scadenze fiscali? Quando pensi di avere da pagare?" e ti guardano come se gli avessi chiesto la teoria delle stringhe.



Esatto, così come un dipendente che non rende più deve poter essere licenziato senza problemi e chi non ha le competenze necessarie deve morire di fame, così a 50 anni tutti impiccati e si rinnova anche la popolazione.

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