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Bonus bancomat per acquisti con carta: servono almeno 50 transazioni. Addio alle commissioni sotto i 5 euro di spesa?

di pubblicata il , alle 11:41 nel canale Innovazione Bonus bancomat per acquisti con carta: servono almeno 50 transazioni. Addio alle commissioni sotto i 5 euro di spesa?

A dicembre partirà l'operazione cashback, che consentirà a chi effettua pagamenti elettronici di avere un rimborso del 10% della spesa per un massimo di 300 euro. Per ottenerlo, però, bisognerà aver accumulato almeno 50 transazioni nel semestre

 
241 Commenti
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HSH02 Ottobre 2020, 10:37 #91
Originariamente inviato da: Darkon
Se un'azienda non produce reddito dovrebbe semplicemente chiudere. In USA tanto per fare un esempio chiudi, punto e basta.

In Italia c'è l'assurda convinzione che dobbiamo tenerli in vita per forza... la realtà è che se lasciassimo fallire che non ha motivo di stare sul mercato, il mercato stesso di regolerebbe: le aziende virtuose assumerebbero di più e gli imprenditori non capaci verrebbero assorbiti come dipendenti.

Una economia assistenzialista è fallimentare e ciò è ampiamente dimostrato dal lento ma inesorabile declino di tutte le economie assistenzialiste.

La pressione fiscale che indubbiamente è vera è spesso più una scusa che altro perché le casistiche più comuni non è gente che è in difficoltà per via delle tasse ma per mala gestione o peggio gente che si arricchisce eludendo ed elude per comprarsi il macchinone piuttosto che la villa.

La riprova è che al 99% delle ditte individuali e relativi imprenditori se gli fai anche le più banali domande non ti sanno rispondere ivi compresa la pressione fiscale ad esempio spesso alla domanda "ma che accantonamenti stai facendo per le prossime scadenze fiscali? Quando pensi di avere da pagare?" e ti guardano come se gli avessi chiesto la teoria delle stringhe.


in usa sono virtuosi da una parte e osceni in altre, vedi la sanità dove se non hai un assicurazione ci lasciano crepare

comunque tutto quello che dici è corretto, ma solo nella teoria. Nella pratica purtroppo non si campa facendo tutto in regola
Darkon02 Ottobre 2020, 10:50 #92
Originariamente inviato da: the_joe
Esatto, così come un dipendente che non rende più deve poter essere licenziato senza problemi e chi non ha le competenze necessarie deve morire di fame, così a 50 anni tutti impiccati e si rinnova anche la popolazione.


Se arrivi a 50 anni che non hai competenze, per l'azienda non vali niente per l'azienda ecc... ecc... la colpa non è di altri e tanto meno della società ma solo tua.

Io non sono nato né ricco né benestante... tanto per dire mio padre ha la terza media e veniva da una famiglia che erano ancora alla mezzadria. Ti puoi immaginare quante risorse poteva darmi. Praticamente quando c'erano i soldi per i libri di scuola era già tanto e la penna (e dico la perché ce n'era UNA) andava tenuta quasi come una reliquia giusto per darti un'idea io sono dei primi anni 80 non del 1950 eh.

Nonostante ciò ho lavorato per pagarmi gli studi non appena possibile, ho fatto il mio percorso e sia io che mia sorella siamo riusciti ad affermarci io nel campo della consulenza e lei come medico.

Ciò ti dimostra che se vuoi anche chi parte con poco può arrivare ad affermarsi, avere competenze, farsi una carriera. Poi i sacrifici sono tantissimi... la mia adolescenza è stata studio e lavoro, lavoro e studio.

Quindi sì... per quanto mi riguarda se a 50 anni hai fatto si che non vali una ceppa per il mondo del lavoro, la colpa è solo tua e della vita che hai scelto di fare.

Ah ci tengo a precisare che essere ben visti nel mondo del lavoro non per forza significa avere titoli. Conosco 50enni che nelle varie imprese sono considerati più di tanti altri perché hanno dimostrato di avere un know how, un'esperienza e capacità che non vengono dalla scuola così come ho visto gente con 3 lauree essere più inutile e incapace di una sedia rotta.


Poi guarda possiamo anche fare quelli che fanno finta di niente, continuare con l'assistenzialismo, dire che va bene così... il problema non è cosa penso io. Semplicemente fra 10 anni, o fra 15, o fra 5 le variabili sono tante ed è difficile dirlo con certezza ci sarà una società USA, Cina, Korea o di chissà dove che farà il tuo stesso lavoro più efficientemente e non ci sarà assistenza statale che tenga... Possiamo prenderne coscienza e cercare di essere competitivi o continuare come negli ultimi 50 anni e ritrovarci fra X anni che parte degli italiani lavoreranno per multinazionali estere e il resto farà la fame.

Se non te ne sei accorto oggi il mondo è globale e puoi ritrovarti con 2 ditte che producono la stessa lampadina ma quella prodotta in Korea, spedita e recapitata comodamente a casa costa meno che comprarla allo stabilimento produttivo a 500 metri.

in usa sono virtuosi da una parte e osceni in altre, vedi la sanità dove se non hai un assicurazione ci lasciano crepare

comunque tutto quello che dici è corretto, ma solo nella teoria. Nella pratica purtroppo non si campa facendo tutto in regola


Ma quanto potremo ancora reggere? L'economia europea piano piano è sempre più in difficoltà con pochi e specifici settori che funzionano con tutto il resto in lento ma inesorabile declino. Tu giustamente mi dici che da noi la sanità è migliore ed è innegabile ma il problema è che di questo passo prima o poi sarà insostenibile e a quel punto che si fa?!

Il debito italiano è alle stelle e molti altri paesi europei ci seguono a ruota, con il DCPM Covid il debito aumenterà ulteriormente... quanto ancora pensi che le nazioni potranno indebitarsi prima di una crisi sistemica?

Io sono d'accordissimo che la sanità italiana è un gioiello ma o si trova il modo di renderla sostenibile e quindi comunque va tagliato altrove e trovata una ricetta che funziona o tanto prima o poi esploderà il paese. Quello che io continuo a dire è che in Italia nessuno fa una reale programmazione a lungo termine, non si fa niente per sistemare le cose, non si fa niente per trovare il modo di diminuire il debito, non si fa niente per cambiare da assistenzialismo a sistemi costruttivi di intervento statale.

Ripeto non pretendo che mi si dia ragione a prescindere ma mi piacerebbe che se la mia idea non piace ci fossero proposte concrete su come risolvere i problemi che non siano far finta che il problema non arriverà mai.
the_joe02 Ottobre 2020, 11:17 #93
Originariamente inviato da: Darkon
Se arrivi a 50 anni che non hai competenze, per l'azienda non vali niente per l'azienda ecc... ecc... la colpa non è di altri e tanto meno della società ma solo tua.

Io non sono nato né ricco né benestante... tanto per dire mio padre ha la terza media e veniva da una famiglia che erano ancora alla mezzadria. Ti puoi immaginare quante risorse poteva darmi. Praticamente quando c'erano i soldi per i libri di scuola era già tanto e la penna (e dico la perché ce n'era UNA) andava tenuta quasi come una reliquia giusto per darti un'idea io sono dei primi anni 80 non del 1950 eh.

Nonostante ciò ho lavorato per pagarmi gli studi non appena possibile, ho fatto il mio percorso e sia io che mia sorella siamo riusciti ad affermarci io nel campo della consulenza e lei come medico.

Ciò ti dimostra che se vuoi anche chi parte con poco può arrivare ad affermarsi, avere competenze, farsi una carriera. Poi i sacrifici sono tantissimi... la mia adolescenza è stata studio e lavoro, lavoro e studio.

Quindi sì... per quanto mi riguarda se a 50 anni hai fatto si che non vali una ceppa per il mondo del lavoro, la colpa è solo tua e della vita che hai scelto di fare.

Ah ci tengo a precisare che essere ben visti nel mondo del lavoro non per forza significa avere titoli. Conosco 50enni che nelle varie imprese sono considerati più di tanti altri perché hanno dimostrato di avere un know how, un'esperienza e capacità che non vengono dalla scuola così come ho visto gente con 3 lauree essere più inutile e incapace di una sedia rotta.


Poi guarda possiamo anche fare quelli che fanno finta di niente, continuare con l'assistenzialismo, dire che va bene così... il problema non è cosa penso io. Semplicemente fra 10 anni, o fra 15, o fra 5 le variabili sono tante ed è difficile dirlo con certezza ci sarà una società USA, Cina, Korea o di chissà dove che farà il tuo stesso lavoro più efficientemente e non ci sarà assistenza statale che tenga... Possiamo prenderne coscienza e cercare di essere competitivi o continuare come negli ultimi 50 anni e ritrovarci fra X anni che parte degli italiani lavoreranno per multinazionali estere e il resto farà la fame.

Se non te ne sei accorto oggi il mondo è globale e puoi ritrovarti con 2 ditte che producono la stessa lampadina ma quella prodotta in Korea, spedita e recapitata comodamente a casa costa meno che comprarla allo stabilimento produttivo a 500 metri.



Ma quanto potremo ancora reggere? L'economia europea piano piano è sempre più in difficoltà con pochi e specifici settori che funzionano con tutto il resto in lento ma inesorabile declino. Tu giustamente mi dici che da noi la sanità è migliore ed è innegabile ma il problema è che di questo passo prima o poi sarà insostenibile e a quel punto che si fa?!

Il debito italiano è alle stelle e molti altri paesi europei ci seguono a ruota, con il DCPM Covid il debito aumenterà ulteriormente... quanto ancora pensi che le nazioni potranno indebitarsi prima di una crisi sistemica?

Io sono d'accordissimo che la sanità italiana è un gioiello ma o si trova il modo di renderla sostenibile e quindi comunque va tagliato altrove e trovata una ricetta che funziona o tanto prima o poi esploderà il paese. Quello che io continuo a dire è che in Italia nessuno fa una reale programmazione a lungo termine, non si fa niente per sistemare le cose, non si fa niente per trovare il modo di diminuire il debito, non si fa niente per cambiare da assistenzialismo a sistemi costruttivi di intervento statale.

Ripeto non pretendo che mi si dia ragione a prescindere ma mi piacerebbe che se la mia idea non piace ci fossero proposte concrete su come risolvere i problemi che non siano far finta che il problema non arriverà mai.



Quindi sei convinto che le tue competenze attuali siano sempre necessarie e non discutibili?

Io credo di no, analizzando tutte le variabili, comunque felice che tu ne sia convinto, di solito queste convinzioni le ha chi ha il posto fisso, poi si ricrede quando viene fatta una bella "ristrutturazione aziendale" e ci si trova per strada a 50 anni con un curriculum lungo come un'autostrada e non se appetibile perchè troppo vecchio...
Darkon02 Ottobre 2020, 11:34 #94
Originariamente inviato da: the_joe
Quindi sei convinto che le tue competenze attuali siano sempre necessarie e non discutibili?

Io credo di no, analizzando tutte le variabili, comunque felice che tu ne sia convinto, di solito queste convinzioni le ha chi ha il posto fisso, poi si ricrede quando viene fatta una bella "ristrutturazione aziendale" e ci si trova per strada a 50 anni con un curriculum lungo come un'autostrada e non se appetibile perchè troppo vecchio...


No mai detto ciò. Penso che le competenze che avevo 5 anni fa non sono più valide come erano 5 anni fa ma che ho sempre programmato anno per anno tempi e modi per aggiornarmi.

Io ogni anno rinnovo certificazioni sia operative come può essere l'IVASS, sia puramente tecniche come i vari webinar, conferenze e compagnia bella promossi da vari enti. Se ti fermi è OVVIO che il mondo ti sorpassa. Per fare un esempio informatico visto il forum è come se uno impara benissimo a programmare nel 2000 ma fino ad oggi non avesse più studiato i nuovi linguaggi... praticamente poco e niente di quello che ha studiato sarebbe ancora utile.

Il mio posto poi non so perché lo ritieni fisso ma non lo è per niente. Mediamente cambio ogni 2 anni circa sia geograficamente che come mansione/datore di lavoro scegliendo di volta in volta l'offerta migliore. Giusto per rendere l'idea... negli ultimi 10 anni ho cambiato 5 case e abitato in 3 regioni diverse. Non so darti il dato puntuale ma ogni cambio casa penso sia stato mediamente tra 150/200Km a volta circa.

Se fossi rimasto ancorato al posto fisso dove mi hanno assunto la prima volta sarei ancora l'ultima ruota del carro o a rincorrere una carriera che arriverebbe dopo 20 anni di servizio. Logiche del tutto anacronistiche.
the_joe02 Ottobre 2020, 11:46 #95
Originariamente inviato da: Darkon
No mai detto ciò. Penso che le competenze che avevo 5 anni fa non sono più valide come erano 5 anni fa ma che ho sempre programmato anno per anno tempi e modi per aggiornarmi.

Io ogni anno rinnovo certificazioni sia operative come può essere l'IVASS, sia puramente tecniche come i vari webinar, conferenze e compagnia bella promossi da vari enti. Se ti fermi è OVVIO che il mondo ti sorpassa. Per fare un esempio informatico visto il forum è come se uno impara benissimo a programmare nel 2000 ma fino ad oggi non avesse più studiato i nuovi linguaggi... praticamente poco e niente di quello che ha studiato sarebbe ancora utile.

Il mio posto poi non so perché lo ritieni fisso ma non lo è per niente. Mediamente cambio ogni 2 anni circa sia geograficamente che come mansione/datore di lavoro scegliendo di volta in volta l'offerta migliore. Giusto per rendere l'idea... negli ultimi 10 anni ho cambiato 5 case e abitato in 3 regioni diverse. Non so darti il dato puntuale ma ogni cambio casa penso sia stato mediamente tra 150/200Km a volta circa.

Se fossi rimasto ancorato al posto fisso dove mi hanno assunto la prima volta sarei ancora l'ultima ruota del carro o a rincorrere una carriera che arriverebbe dopo 20 anni di servizio. Logiche del tutto anacronistiche.


Ok, sei un grande, hai mai pensato che questa logica non sia applicabile per 20 milioni di lavoratori soprattutto della maggioranza di quelli che sono di basso profilo? Non tutti possono essere dirigenti/quadri serve anche la manovalanza altrimenti non ci sarebbero nemmeno i leader.
Darkon02 Ottobre 2020, 12:02 #96
Originariamente inviato da: the_joe
Ok, sei un grande, hai mai pensato che questa logica non sia applicabile per 20 milioni di lavoratori soprattutto della maggioranza di quelli che sono di basso profilo? Non tutti possono essere dirigenti/quadri serve anche la manovalanza altrimenti non ci sarebbero nemmeno i leader.


Ripeto non è che tutti devono fare il MIO lavoro. Io ho clienti che ad esempio hanno stabilimenti produttivi e in cui hanno l'operaio che ha titolo di studio "zappare la terra" ma che è un key man in azienda perché sa fare delle cose che nessun'altro sa fare.

Ti faccio un esempio. Una società del ramo alimentare ha questa persona che per come parla dubito abbia la terza media ma che è quello che sviluppa le ricette, seleziona le materie prime ecc... ecc... che quando mi hanno esposto il lavoro che faceva ho letteralmente costretto l'imprenditore a coprire questo singolo operaio con polizza sanitaria e keyman vita caso morte.

Quello è un operaio che in quella realtà non ha prezzo, vale come l'imprenditore stesso.

Il punto non è che io sono un grande o meno, non è che tutti devono fare come me o che la mia ricetta vale per tutti i lavori. La differenza sta fra chi si pone la domanda "nel lavoro che faccio cosa posso fare per essere quello che fa la differenza" e chi la cosa non se la pone.

Se ti fai quella domanda prima o poi diventerai indispensabile, a modo tuo che non sarà quello che faccio io ma diventi indispensabile. Se invece sei solo una macchina e il tuo lavoro è alla Charlie Chaplin quello che stringe i bulloni e non fa altro come un robot è ovvio che sei solo un ingranaggio.

Ripeto non serve arrivare ai livelli che io ho scelto per me stesso, io sono io e me la sono sentita, ma bisogna sempre porsi una programmazione: chi vuoi essere? Come ci vuoi arrivare? Quali sono i "check point" che ti poni lungo il percorso?

Ripeto ci sono infiniti modi per essere indispensabile anche restando tutta la vita nella città in cui si è nati ma serve programmazione e scelte ponderate.

Si torna al discorso iniziale che si faceva sull'imprenditoria... molti imprenditori sono come i loro dipendenti. Si improvvisano in qualcosa che non gli appartiene veramente, non si aggiornano e passano una vita in certi casi a lamentarsi arrabattandosi e vivendo non dico di espedienti ma quasi.
Tutte queste discussioni su contante, bancomat, incentivi sarebbero superflue se solo ci fosse in maniera trasversale alla società la volontà di fare scelte ponderate e una programmazione seria.

Poi ripeto e concludo che penso di aver annoiato tanti... il mondo ci sta asfaltando e l'attuale generazione deve scegliere da che parte stare: o torniamo a essere competitivi o sarà questione di tempo che saremo il terzo mondo e non potremo più scegliere niente. Questo non è che è qualcosa che decido io eh... e nemmeno qualcosa che mi fa divertire. Questa è la triste realtà perché non esiste una scelta indolore.

Se non facciamo niente prima o poi l'estero sarà padrone e sceglierà chi far stare bene e chi no, parte della popolazione farà la fame letteralmente.
Se scegliamo di essere competitivi è palese che qualcuno non riuscirà a stare al passo e finirà ai margini probabilmente facendo la fame ma per come la vedo io perlomeno ci sarà più speranza che un numero maggiore ce la faccia a stare a galla.

Se mi domandi se sono sicuro di quale sia la scelta migliore non saprei dirti... propendo per una ma certamente non ho certezze. Quello che mi fa arrabbiare è che in tanti non scelgono nemmeno per cosa propendere ma fanno semplicemente finta che il problema non esista.
the_joe02 Ottobre 2020, 12:11 #97
Originariamente inviato da: Darkon
Ripeto non è che tutti devono fare il MIO lavoro. Io ho clienti che ad esempio hanno stabilimenti produttivi e in cui hanno l'operaio che ha titolo di studio "zappare la terra" ma che è un key man in azienda perché sa fare delle cose che nessun'altro sa fare.

Ti faccio un esempio. Una società del ramo alimentare ha questa persona che per come parla dubito abbia la terza media ma che è quello che sviluppa le ricette, seleziona le materie prime ecc... ecc... che quando mi hanno esposto il lavoro che faceva ho letteralmente costretto l'imprenditore a coprire questo singolo operaio con polizza sanitaria e keyman vita caso morte.

Quello è un operaio che in quella realtà non ha prezzo, vale come l'imprenditore stesso.

Il punto non è che io sono un grande o meno, non è che tutti devono fare come me o che la mia ricetta vale per tutti i lavori. La differenza sta fra chi si pone la domanda "nel lavoro che faccio cosa posso fare per essere quello che fa la differenza" e chi la cosa non se la pone.

Se ti fai quella domanda prima o poi diventerai indispensabile, a modo tuo che non sarà quello che faccio io ma diventi indispensabile. Se invece sei solo una macchina e il tuo lavoro è alla Charlie Chaplin quello che stringe i bulloni e non fa altro come un robot è ovvio che sei solo un ingranaggio.

Ripeto non serve arrivare ai livelli che io ho scelto per me stesso, io sono io e me la sono sentita, ma bisogna sempre porsi una programmazione: chi vuoi essere? Come ci vuoi arrivare? Quali sono i "check point" che ti poni lungo il percorso?

Ripeto ci sono infiniti modi per essere indispensabile anche restando tutta la vita nella città in cui si è nati ma serve programmazione e scelte ponderate.

Si torna al discorso iniziale che si faceva sull'imprenditoria... molti imprenditori sono come i loro dipendenti. Si improvvisano in qualcosa che non gli appartiene veramente, non si aggiornano e passano una vita in certi casi a lamentarsi arrabattandosi e vivendo non dico di espedienti ma quasi.
Tutte queste discussioni su contante, bancomat, incentivi sarebbero superflue se solo ci fosse in maniera trasversale alla società la volontà di fare scelte ponderate e una programmazione seria.

Poi ripeto e concludo che penso di aver annoiato tanti... il mondo ci sta asfaltando e l'attuale generazione deve scegliere da che parte stare: o torniamo a essere competitivi o sarà questione di tempo che saremo il terzo mondo e non potremo più scegliere niente. Questo non è che è qualcosa che decido io eh... e nemmeno qualcosa che mi fa divertire. Questa è la triste realtà perché non esiste una scelta indolore.

Se non facciamo niente prima o poi l'estero sarà padrone e sceglierà chi far stare bene e chi no, parte della popolazione farà la fame letteralmente.
Se scegliamo di essere competitivi è palese che qualcuno non riuscirà a stare al passo e finirà ai margini probabilmente facendo la fame ma per come la vedo io perlomeno ci sarà più speranza che un numero maggiore ce la faccia a stare a galla.

Se mi domandi se sono sicuro di quale sia la scelta migliore non saprei dirti... propendo per una ma certamente non ho certezze. Quello che mi fa arrabbiare è che in tanti non scelgono nemmeno per cosa propendere ma fanno semplicemente finta che il problema non esista.


Concordo su tutto, tranne sul fatto che in una società moderna non ci si può permettere di dire "cazzi suoi" a chi se la passa male, perdonami, ma serebbe come tornare nel medioevo e non mi sembra un passo avanti.

Il problema ci sarà e sarà grande quando l'emorragia di posti di lavoro, specie a basso profilo, sarà incolmabile semplicemente perchè tanti lavori saranno obsoleti e non ne saranno di nuovi per colmare la differenza.
Phoenix Fire02 Ottobre 2020, 12:35 #98
Originariamente inviato da: the_joe
Esatto, così come un dipendente che non rende più deve poter essere licenziato senza problemi e chi non ha le competenze necessarie deve morire di fame, così a 50 anni tutti impiccati e si rinnova anche la popolazione.


solito commento del menga

un dipendente che non rende (non per motivi di salute ovviamente) deve poter essere licenziato, volere il contrario è un idiozia ed è una delle cose che ha portato alla situazione dei sindacati odierni che sono più dannosi che altro
the_joe02 Ottobre 2020, 12:49 #99
Originariamente inviato da: Phoenix Fire
solito commento del menga

un dipendente che non rende (non per motivi di salute ovviamente) deve poter essere licenziato, volere il contrario è un idiozia ed è una delle cose che ha portato alla situazione dei sindacati odierni che sono più dannosi che altro


Certo, quindi i 50/60 enni tutti licenziati perchè i 20/30 enni rendono molto di più e costano pure meno.

Ottimo.
blobb02 Ottobre 2020, 13:07 #100
Originariamente inviato da: Darkon
Perfetto hai detto tutto sono 35 anni che lavoro, non ho mai visto una azienda medio piccola non fare nero ed è proprio per questo che spero che impongano contabilità ordinaria per tutti e pagamenti tracciabili per tutti.

Inoltre spero che con la prossima riforma il credito bancario venga reso estremamente più restrittivo e legato a parametri di bilancio in modo che tutti coloro che tengono i conti in malo modo non vi possano più accedere.

Detto ciò quello che ho elencato può darsi che sia ragioneria del secondo anno... ciò non toglie che sia anche una cosina chiamata LEGGE. Ora vedi tu dici di avere 35 anni di esperienza e non lo metto in dubbio ma sei l'esempio almeno da quello che scrivi dell'imprenditore medio italiano. Tutti fanno così, questa è la pratica, tutti fanno nero e quindi si fa così.
Ecco non te la prendere io non voglio offenderti e posso solo credere sulla parola che quello che scrivi sia vero ma se lo specchio del perché in Italia andrebbe abolito il contante e le semplificazioni costringendo tutti ad avere conti dedicati, bilancio completo e tracciatura completa.



Questo che te pubblicizzi è un comportamento illecito. Prima di tutto certe spese sono imputabili alla ditta solo per alcuni ATECO e non per qualsiasi SRL e inoltre dovrebbero essere imputati alla ditta solo laddove sono spese fatte nell'ambito delle attività aziendali e non perché vai a cena con la moglie.

Continuiamo pure a ragionare come elusori in Italia, vantiamocene anche, continuiamo a considerare queste belle cose come "la pratica"... le generazioni a venire ringrazieranno sicuramente per queste fantastiche pratiche che stanno facendo si che l'Italia sia una nazione brillante e fantastica.

Ripeto non la prendere sul personale ma quando leggo certe cose mi verrebbe voglia di tornare indietro nel tempo e invece di fare un certo tipo di carriera fare il finanziere. Questo tipo di imprenditoria elusiva se va bene, in nero quando va male è ciò che ruba il futuro non solo nostro ma anche dei nostri figli e gli consegna un paese sempre meno occidentale e sempre più da terzo mondo.


due cosette, perchè credi che negli altri paesi non ci sia evasione???
povero illuso, il secondo paese per percentuale di evasione in europa è la danimarca, in germania come valore assoluto c'è più evasione che in italia..
perciò non parlare male degli imprenditori italiani, che quelli tedeschi o finlandesi o americani fanno le stesse cose,
per quanto riguarda il contante, ma veramente credi che quella è la causa principale dell'evasione??? vatti a vedere i dati , la percentuale maggiore di evasione è fatta da banche assicurazioni e grandi gruppi industriali, e quelli di sicuro non usano il contante,
e poi spiegami, secondo te uno che ha una microditta dovrebbe avere una contabilità ordinaria??? e perchè??? ti stanno antipatici ?? sono persone da punire??? tanto di obblighi già ne hanno pochi vero?? complichiamo ancor di più la vita alle microimprese.....
ultima e poi stacco, fai tanto il virtuoso.. te non hai pagato una prestazione in nero?? ti fai fare ricevute e scontrini sempre???
od anche a te ti capita di "partecipare" all'evasione??

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