Bonus da 1.000 euro per i professionisti: scadenze, come fare la domanda e chi può farla
di Riccardo Robecchi pubblicata il 09 Settembre 2020, alle 10:41 nel canale Innovazione
Il bonus da 1.000 euro per i professionisti potrà essere richiesto ancora per poco: ricapitoliamo scadenze, modalità e requisiti per fare domanda della terza mensilità del bonus introdotto dal decreto Rilancio
Mancano pochi giorni per fare domanda del bonus da 1.000 euro per i professionisti. La scadenza, fissata dal decreto Agosto, permetterà ai professionisti di ricevere la terza mensilità, corrispondente al mese di maggio, dell'indennità prevista dal decreto Rilancio.
Bonus da 1.000 euro per i professionisti: come e quando fare domanda
La scadenza fissata dal decreto Agosto per ottenere il bonus da 1.000 euro è il 14 settembre 2020. Entro tale data sarà possibile fare domanda alle casse di previdenza private, come ad esempio quelle dei vari ordini professionali (avvocati, architetti, ingegneri, ecc).
Le modalità specifiche variano da cassa a cassa e bisogna dunque fare riferimento al proprio istituto di riferimento per ottenere il proprio bonus. In linea generale, la richiesta deve includere i dati anagrafici, i recapiti, il codice IBAN del conto corrente su cui effettuare l'accredito e la dichiarazione di rispondenza ai requisiti elencati di seguito.
Bonus da 1.000 euro per i professionisti: chi ne ha diritto
Ad aver diritto al bonus da 1.000 euro sono i professionisti iscritti a una cassa di previdenza privata. I professionisti che avevano ottenuto il bonus da 600 euro riceveranno in automatico anche il bonus da 1.000 euro.
Nello specifico, i requisiti specificati dal decreto Rilancio per ottenere il bonus sono i seguenti:
- non essere titolari di pensione o di un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
- aver percepito, nell'anno d'imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro al lordo dei canoni di locazione e aver subito limitazioni a causa dei provvedimenti restrittivi emanati per contrastare il COVID-19;
- aver percepito, nell'anno d'imposta 2018, un reddito complessivo tra i 35.000 e i 50.000 euro al lordo dei canoni di locazione e aver cessato, ridotto o sospeso la propria attività a causa dei provvedimenti restrittivi già citati.
Bisogna, però, fare una precisazione sul significato di "cessazione dell'attività", poiché si intende la chiusura della partita IVA nel periodo tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020, e di "riduzione o sospensione dell'attività", si intende una riduzione nei redditi di almeno il 33% nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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5 Commenti
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Un conto è essere incazzato perchè hai fatturato meno del solito, un conto è PASSARSELA MALE.
E purtroppo viviamo in un paese ed un periodo storico in cui un professionista qualificato con in tasca una laurea magistrale ed una abilitazione alla professione riesce persino a PASSARSELA MALE.
Nel frattempo decine di migliaia di inutili parassiti analfabeti vengono foraggiati a fondo perduto col reddito di cittadinanza, meravigliosa rivoluzione donata al mondo dal partito dei ritardati.
Già il bonus bancomat ha un altro senso, e sempre una spinta alla digitalizzazione (spinta...vabbé
Tra un po’ reddito di cittadinanza per tutti e a lavorare nessuno... i cinesi ci mangeranno vivi...
Un conto è essere incazzato perchè hai fatturato meno del solito, un conto è PASSARSELA MALE.
E purtroppo viviamo in un paese ed un periodo storico in cui un professionista qualificato con in tasca una laurea magistrale ed una abilitazione alla professione riesce persino a PASSARSELA MALE.
Nel frattempo decine di migliaia di inutili parassiti analfabeti vengono foraggiati a fondo perduto col reddito di cittadinanza, meravigliosa rivoluzione donata al mondo dal partito dei ritardati.
Io sono appena rientrato da una settimana di vacanze, tu invece ci vai ora.
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