Con Elmec 3D la manifattura additiva va nello spazio

Con Elmec 3D la manifattura additiva va nello spazio

La business unit di Elmec Informatica dedicata alla stampa 3D ha organizzato un evento per illustrare le nuove frontiere della manifattura additiva, che verrà usata per produrre organi e tessuti umani, e darà un importante contributo alle missioni spaziali

di , Vittorio Manti pubblicata il , alle 11:51 nel canale Innovazione
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Un nome indubbiamente curioso quello dell'evento organizzato da Elmec 3D presso il suo campus tecnologico: "EXPO dell’IMPOSSIBILE". Pur bizzarro, il nome è azzeccato, perché l'incontro è ruotato attorno a un tema dirompente: l'utilizzo di tecnologie di manifattura additiva (la stampa 3D) in ambiti che sino a pochi anni fa sarebbero stati impensabili, come la stampa di carne e organi umani. Non solo: l'additive manufacturing sta assumendo un ruolo chiave anche nell'esplorazione spaziale

expo impossibile

Stampa 3D oltre il manufatturiero: oggi su usa per realizzare organi e tessuti umani. E va nello spazio

Elmec 3D è la business unit di Elmec Informatica dedicata alla manifattura additiva che supporta le aziende nell'adozione di questa tecnologia che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Se inizialmente la stampa 3D veniva utilizzata prevalentemente per prototipi, oggi sono numerose le imprese che la sfruttano per realizzare parti finali. In piccoli lotti, prevalentemente, perché questa tecnologia ancora non è competitiva, in termini economici, con la produzione in grandi volumi, ma anche questo paradigma sta rapidamente cambiando. 

Lab Elmec 3D

"Siamo i primi utilizzatori delle tecnologie che vendiamo e questo ci permette di offrire competenze formate sul campo e un servizio a 360°", spiega Martina Ballerio , fondatrice Responsabile di Elmec 3D. "Inoltre, gli ingegneri di Elmec 3D realizzano corsi ad hoc, studiati a partire dalle esigenze dell’Azienda e utilizzando i software più innovativi sul mercato”. 

All'evento organizzato da Elmec 3D era presente Bianca Maria Colosimo, professore di Additive Manufacturing al Politecnico di Milano, che ha incentrato il suo intervento sull'impatto della tecnologia di stampa 3D sul medicale. Che vengano stampate protesi non è una novità, ma Colosimo ha spiegato come la manifattura additiva si stia spingendo ben più in là, tanto da permettere di ricreare organi e tessuti umani.

biotech stampa 3d

Il momento decisamente più suggestivo è stato però l’intervento di Tommaso Ghidini, capo della Divisione Strutture, Meccanismi e Materiali dell'ESA, resident professor al Politecnico di Milano. Ghidini avrebbe dovuto partecipare di persona all’evento, ma un cambio inaspettato delle condizioni meteorologiche ha fatto anticipare il lancio del Razzo Vega-C, seguito in prima persona da Ghidini. Il suo intervento da remoto è partito davvero dalle origini… dell’universo, dal Big Bang.

Molto interessante come la stampa 3D stia diventando centrale per tutte le attività in campo spaziale. Il presupposto, scontato se vogliamo, è che è molto costoso e complesso trasportare materiali di ogni tipo nello spazio. Per avere un’idea, ogni chilogrammo trasportato sulla stazione spaziale internazionale ha un costo di 70.000€, mentre si stima che per future missioni sulla Luna il costo sarà di 200.000€ al chilogrammo.

A parte il costo, c’è proprio la difficoltà nel trasportare oggetti o materiali voluminosi. La possibilità di sfruttare l’additive manufacturing cambia completamente il paradigma. Un esempio molto significativo riguarda la Luna, dove si conta di tornare nei prossimi anni, non solo per “visitarla” ma per creare una base permanente dove si alterneranno astronauti che vivranno sul satellite per lunghi periodi di tempo.

Lab Elmec 3D

Si sta già sperimentando la possibilità di sfruttare un materiale molto diffuso sulla Luna, chiamato regolite, con cui sarà possibile stampare in 3D moltissimi elementi necessari per la “colonizzazione” del satellite. Uno scenario molto avveniristico è l’idea di inviare un robot sulla Luna ben prima degli astronauti che possa iniziare la costruzione delle strutture che saranno poi assemblate per creare la stazione lunare. Un altro scenario, sempre legato all’esplorazione spaziale, in cui la stampa 3D sarà fondamentale è quello dei viaggi verso Marte od oltre. Quando si allungano i tempi di viaggio, la possibilità di poter stampare dei tessuti umani permetterà di effettuare gli interventi necessari per ovviare agli inevitabili problemi che avvengono in questo tipo di spedizioni. Nelle parole di Ghidini, questa tecnologia è un vero “game changer” perché permette di pianificare delle spedizioni altrimenti impossibili.

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