Dove non arriva il decreto ristori intervengono le regioni con nuovi contributi per le partite IVA
di Alberto Falchi pubblicata il 26 Novembre 2020, alle 15:41 nel canale InnovazioneLe Regioni che si trovano in zona rossa estendono gli aiuti per le imprese in difficoltà, includendo anche alcune delle categorie escluse dal Decreto Ristori. Ecco cosa faranno Lombardia, Valle d’Aosta, Campania, Toscana, Piemonte e Calabria
Nonostante il Governo abbia stanziato cifre importanti col Decreto Ristori per supportare le attività più colpite dalla seconda ondata di lockdown, sono ancora tante le categorie di lavoratori rimaste prive di aiuti. A mettere una pezza ci provano le Regioni delle zone rosse, quelle più colpite dai provvedimenti presi per contenere la pandemia.
I ristori della Regione Lombardia per autonomi e professionisti
I ristoratori e i gestori di bar, enoteche e palestre sono fra quelli più colpiti dalle misure di emergenza prese dal Governo per arginare la diffusione del Covid, ma queste non sono le uniche categorie rimaste penalizzate. Rimangono infatti fuori tante partite IVA, così come i professionisti che dopo il famoso bonus di 600 euro non hanno ottenuto altri sussidi. A mettere una pezza ci provano le regioni, con indennizzi che oscillano fra i 1.000 e i 3.000 euro.
La Lombardia ha stanziato un totale 167 milioni di euro per le categorie escluse dal Decreto Ristori, per esempio ambulanti e chi lavora nella filiera degli eventi e dei trasporti (quindi tassisti, NCC, autobus turistici), dello sport, dell'intrattenimento e dei servizi alla persona.
Una parte dei fondi, 54,5 milioni di euro, andrà a supporto di micro imprese e partite IVA, e consisterà in un bonus una tantum che oscilla fra i 1.000 e i 2.000 euro, destinata ad alcuni codici ateco e richiedibile se il fatturato ha subito un calo rispetto allo stesso periodo del precedente anno. 22 milioni saranno destinati alla misura "Credito Ora". Consiste in un indennizzo massimo di 30.000 euro che saranno erogati a favore di micro-imprese attive nella ristorazione o nell'ambito delle attività storiche. Altri 25 milioni verranno usati per offrire credito agevolato al capitale.
40 milioni sono stati destinati agli autonomi privi di partita IVA e altre misure di sostegno. “Nella logica della complementarietà abbiamo previsto una misura per i lavoratori autonomi senza partita IVA, privi di qualunque forma di sostegno del reddito, rimasti totalmente esclusi da ogni forma di ristoro degli ultimi provvedimenti governativi" - ha dichiarato Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia -"A questa platea, prevediamo di erogare un contributo di 1.000 euro attraverso la loro partecipazione al nostro sistema di politiche attive regionali della Dote Unica Lavoro (DUL)”.
Infine, ulteriori 22 milioni saranno indirizzati ai cittadini che non hanno ottenuto ristori pur essendo entrati in fascia di povertà in seguito alla chiusura della loro attività.
Tutte le misure sono presentate nel dettaglio sul sito di Regione Lombardia, insieme alle procedure per accedere agli indennizzi.
Gli indennizzi di Toscana, Piemonte, valle D'Aosta, Calabria e Campania
La Valle D'Aosta ha stanziato un contributo a fondo perduto che oscilla fra i 3.000 e i 7.500 euro in relazione al fatturato: la misura è estesa sia agli autonomi iscritti all'INPS sia ai professionisti iscritti all'ordine. Per beneficiarne, bisogna dimostrare un calo del 40% del fatturato rispetto allo stesso periodo del precedente anno (a meno di aver avviato l'attività nel 2020).
La Toscana ha optato per dei contributi che coprono fino al 40% della spesa sugli investimenti, mentre in Piemonte sono previste agevolazione finalizzata a sostenere le micro, piccole e medie imprese e i lavoratori autonomi piemontesi per abbattere i costi dei finanziamenti.
La Campania ha stanziato 288 milioni di euro a favore di imprese, ai professionisti e lavoratori autonomi, alle aziende agricole e della pesca. Le realtà con fatturati inferiori ai 100.000 euro potranno contare su un bonus una tantum di 2.000 euro.
La Calabria, infine, prevede un contributo di 1.500 euro una tantum alle microimprese con fatturati compresi fra i 3.000 e i 300.000 euro e per i professionisti con un fatturato inferiore a 60.000 nel 2019.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNotizia Falsa!!!!!
lo stanziamento di 288 milioni di euro per la Regione Campania è quello di Aprile!Il piano socio economico che riporta il link dell'articolo è vecchio!
Non scrivete cavolate, occupatevi di tecnologia.
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