Fare marketing senza cedere la proprietà dei dati? Arriva in Italia InfoSum con la risposta
di Riccardo Robecchi pubblicata il 20 Giugno 2022, alle 12:51 nel canale InnovazioneInfoSum arriva in Italia e propone una soluzione per le aziende che consente loro di fare marketing e analisi dei dati senza, però, perdere il controllo sugli stessi e mantenendo un livello di sicurezza elevatissimo
È possibile elaborare i dati e collaborare con altre aziende per usarli in campagne marketing senza, però, doverli condividere e perderne dunque il controllo? La risposta è sì, secondo InfoSum. Azienda molto giovane, nata nel 2016, InfoSum promette di fornire alle aziende un modo per sfruttare i dati in proprio possesso senza, però, cederli a terzi o spostarli al di fuori dei propri sistemi. Ne abbiamo parlato, in occasione dell'arrivo ufficiale dell'azienda in Italia, con Riccardo Polizzy Carbonelli, direttore commerciale per il nostro Paese dell'azienda.
InfoSum arriva in Italia e porta la sua soluzione per collaborare sui dati
Il mondo della raccolta dei dati al fine di effettuare operazioni di marketing è in cambiamento netto, con le sempre maggiori restrizioni che vengono imposte alle aziende. InfoSum è una soluzione che permette, però, di continuare a effettuare queste attività usando soluzioni tecniche innovative e con la promessa di totale rispetto della privacy, delle normative sul trattamento dei dati, e della proprietà degli stessi.
Grazie a un sistema di rappresentazioni matematiche sviluppato dall'azienda, le aziende possono collaborare e attivare campagne di marketing sui clienti in comune (o, viceversa, su quelli non in comune) senza dover cedere la proprietà dei dati e tutelando al contempo i propri clienti: senza condividerli, i dati in possesso di due aziende possono essere incrociati così da poterli usare per le attività di marketing.
"Quanti dati, in realtà, un brand può raccogliere su un prodotto che vende, sia esso shampoo, o auto, o detersivi? Un editore ha invece una capacità di raccolta dei dati immensa e probabilmente è stato questo il primo soggetto del mercato che ha sentito questa esigenza [di raccogliere dati]", ci dice Polizzy (in foto). "La raccolta poi da parte dei brand spesso veniva gestita anche dai centri media, che con un 'pixel', ovvero un cookie di terze parti, poteva fare tutta una serie di attività di aggregazione e raccolta dati. Oggi l'ecosistema è cambiato, ed è cambiato anche per i brand, perché la possibilità di usare connettori esterni per aggregare o raccogliere dati non è più disponibile. Ecco dunque che i brand devono, per forza di cose, adottare delle strategie di raccolta dati e lavorare sui loro dati di prima parte; in questo caso subentra quindi l'esigenza di poterlo fare attraverso un bunker dove il dato dell'azienda rimane sempre sotto il suo controllo e non viene mai esposto, gestito o trasferito all'esterno."
"L'esigenza dell'editore sembrava dettata più da quella di mantenere la sua ricchezza in termini di dati, di non esportare questi dati all'esterno per non perderli. L'esigenza del brand, invece, sembrerebbe certamente dettata dalla possibilità di fare attività di knowledge marketing sui propri clienti, ma anche e soprattutto dal rispetto della privacy. Le aziende non sono obbligate, perché il GDPR non le obbliga ma dice che bisogna fare più azioni possibile per proteggere i dati dei clienti, ma per quelle che vogliono focalizzarsi sulla protezione dei dati esiste un ulteriore livello [rispetto a quelli visti finora] che è quello dei bunker decentralizzati, che consentono di effettuare attività di analisi e di enrichment senza, però, mai spostare il dato", continua Polizzy. "Qui avviene la cosa interessante: due data set separati che non possono 'vedersi' e non possono comunicare senza esporre i dati possono, in realtà, fare sia enrichment che matching tramite operazioni matematiche. Non è una soluzione di tipo statistico o probabilistico, ma per avere dati deterministici. Il dato rimane sempre sotto il controllo del suo proprietario."
InfoSum funziona con due "bunker" di dati: uno di dati sul pubblico e un secondo per l'attivazione di campagne di marketing, dove vengono custoditi solo ID già noti all'azienda e sui quali vengono poi attivate le campagne. Questi bunker contengono dati anonimizzati: si tratta delle rappresentazioni matematiche che Polizzy citava prima, che consentono ai dati contenuti nei bunker di essere al riparo anche da furti e da intrusioni, dato che non hanno alcun significato senza un incrocio con le banche dati in possesso delle aziende.
I bunker sono creati nel cloud, o presso AWS o presso IBM Cloud, ma Polizzy ci ha comunicato che InfoSum è al lavoro sulla possibilità di creare bunker anche in ambienti on premise in futuro. InfoSum non vende direttamente i bunker, che devono essere creati e gestiti dai clienti, ma il software che consente ai bunker di comunicare tra di loro. I dati su cui lavorare, invece, possono arrivare da molteplici sorgenti, dal semplice file .csv fino a Salesforce e ad altri CRM.
Tra i clienti di InfoSum ci sono aziende come Boots, Dell, Disney o Deliveroo; nel nostro Paese è attiva una partnership con Publitalia '80, ma non abbiamo ulteriori informazioni sui clienti.
Una soluzione alla dismissione dei cookie di terze parti?
È interessante notare come una soluzione quale quella di InfoSum permette alle aziende di continuare a fare marketing nonostante le restrizioni in arrivo sull'uso dei cookie di terze parti, ad esempio grazie a iniziative come la Total Cookie Protection di Firefox o la rimozione integrale dei cookie di terze parti da parte di Chrome.
InfoSum si presenta dunque come una soluzione che permette alle aziende di collaborare sui dati già in loro possesso senza comprometterne la proprietà e la sicurezza, grazie a un sistema di elaborazione decentralizzato: sulla carta appare come una soluzione in grado di risolvere una parte consistente dei problemi che sorgono nella creazione di campagne marketing. Le grandi aziende e i grandi editori sono le realtà nel mirino di InfoSum, dunque vedremo quali e quante delle realtà nel nostro Paese annunceranno l'uso della piattaforma in futuro.
0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".