Fastweb cancella 'il cartellino', Spotify vara lo smart working perpetuo
di Manolo De Agostini pubblicata il 13 Febbraio 2021, alle 15:01 nel canale Innovazione
La pandemia ha imposto lo smart working a molte aziende, ma in tante ne hanno riconosciuto i benefici, sia per il datore di lavoro che il dipendente. Gli ultimi due casi riguardano Fastweb e la svedese Spotify.
La pandemia ha cambiato il mondo del lavoro e tutte le aziende hanno improvvisamente scoperto, laddove possibile, lo smart working. Se un tempo il lavoro da casa o da altri posti sembrava una stravaganza dei cosiddetti "imprenditori digitali", oggi è una necessità e molte imprese hanno scoperto che non è sinonimo di "dipendenti lazzaroni".
Nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo parlato di molte realtà che hanno scelto di adottare lo smart working - da Facebook a Twitter per arrivare Microsoft - e Spotify è l'ultima ad aggiungersi alla lista di coloro hanno scelto di mettere questa modalità di lavoro "a sistema". L'azienda svedese ha lanciato "Work From Anywhere" (WFA), uno slogan che dice tutto: i suoi dipendenti possono "scegliere una modalità di lavoro, sia che preferiscano lavorare principalmente a casa o in ufficio, così come la loro posizione geografica". Certo, ci saranno "alcune limitazioni per affrontare i problemi di fuso orario e le singole leggi del luogo", ma in ogni caso si cercherà di non mettere troppi paletti. Nel caso un dipendente necessiti di un ambiente di lavoro come quelli di co-working, l'azienda lo supporterà facendosi carico dell'abbonamento.
Spotify ritiene che il lavoro non è qualcosa per cui le persone devono recarsi in un ufficio, ma è qualcosa che fanno. "L'efficacia non può essere misurata dal numero di ore che le persone passano in un ufficio. Dare alle persone libertà di scegliere dove lavorare ne aumenterà l'efficacia", supportando al tempo stesso "un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, aiutandoci ad attingere a nuovi talenti mantenendo le persone esistenti nella nostra azienda".
Per mettere in atto la decisione, Spotify si impegnerà a migliorare processi e strumenti di comunicazione e collaborazione. "Mentre continuiamo ad evolverci, vogliamo assicurarci che lo facciano anche i nostri uffici. Come parte del nostro continuo impegno per un posto di lavoro dinamico, stiamo rivalutando i nostri uffici in tutto il mondo per una maggiore sostenibilità, flessibilità e benessere per garantire che tutti i nostri dipendenti, indipendentemente dalle capacità o dalla situazione, possano lavorare comodamente ed efficientemente. L'obiettivo finale del nostro nuovo approccio alla progettazione degli ambienti è garantire che i dipendenti abbiano un luogo in cui concentrarsi, collaborare e creare, sia che si tratti di una scrivania, di una sala conferenze o di un bar".
Fastweb elimina la timbratura del cartellino
Nel frattempo, Fastweb ha deciso di eliminare la timbratura del cartellino. Dopo aver esteso fino a 5 giorni a settimana la possibilità per tutti i dipendenti di lavorare da remoto, l'azienda di telecomunicazioni compie un ulteriore passo avanti per quanto concerne il controllo e la presenza fisica sul posto di lavoro.
Dal mese di febbraio, viene eliminata la timbratura fisica in entrata e in uscita, sostituita con un sistema automatico che attribuisce ad ogni dipendente la presenza e affida a quest'ultimo la responsabilità di certificare eventuali scostamenti, ad esempio la fruizione di ferie o di permessi.
"Quando tutto cambia anche l'approccio organizzativo del lavoro è chiamato a cambiare, innovare, trasformarsi e adattarsi, cogliendo le opportunità di crescita nascoste in questi mesi difficili", sottolinea Matteo Melchiorri, Chief Human Capital Officer di Fastweb. "L'eliminazione della timbratura è un'ulteriore e concreta prova di quanto la cultura aziendale che alimentiamo in Fastweb si concretizzi in una rivoluzione culturale basata sulla centralità della persona, e in un modo di lavorare e di vivere l'azienda fondato su fiducia, responsabilità ed il perseguimento di obiettivi, elementi che diventano preponderanti rispetto a qualsiasi altro indicatore".
27 Commenti
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Il cartellino non serve a nulla se poi la gente, ops i colleghi, stanno 6 ore dietro il monitor con FB!!!
purtroppo siamo 60 milioni di persone e non tutti possono andare al CERN a fare i ricercatori o prendere una laurea sociologica in cassiera della Coop, in qualche modo a chi non ha le capacità intellettuali per svolgere professioni prestigiose vanno regalati dei soldi per mangiare.
Io faccio smartworking per la mia azienda da inizio pandemia però ormai dopo quasi un anno sta comiciando a diventare seriamente alienante, oltre al fatto che si lavora decisamente di più. Ovviamente ha anche i suoi, indiscutibili, pregi come l'enorme flessibilità e l'annullamento dello spostamento fino alla sede lavorativa.
Diciamo che l'ideale è un 50 e 50.
Io faccio smartworking per la mia azienda da inizio pandemia però ormai dopo quasi un anno sta comiciando a diventare seriamente alienante, oltre al fatto che si lavora decisamente di più. Ovviamente ha anche i suoi, indiscutibili, pregi come l'enorme flessibilità e l'annullamento dello spostamento fino alla sede lavorativa.
Diciamo che l'ideale è un 50 e 50.
Confermo tutto. Anch'io smartworking da marzo scorso. Annullamento completo dei rapporti con i colleghi. Avendo cambiato lavoro pochi mesi prima della pandemia praticamente non conosco quasi nessuno tranne i colleghi del mio team.
Poi se vogliamo parlare di costi, l'azienda risparmia non dovendo gestire una sede fisica, ma il dipendente ha costi maggiori in termini di riscaldamenti, aria condizionata e elettricità.
Inoltre se ognuno può lavorare ovunque anche con fusi orario differente, chi impedisce ad un'azienda di assumere gente cinese o indiana alla metà dello stipendio delle persone italiane? Noi italiani lo troveremmo sempre il lavoro?
Facendo smartworking ho aumentato il mio salario del 62% venendo assunto da un azienda di Londra, invece che locale.
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