Fattura elettronica: slitta al 28 febbraio 2021 l'adesione al servizio di consultazione

Fattura elettronica: slitta al 28 febbraio 2021 l'adesione al servizio di consultazione

Il termine per l'adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate slitta ancora e passa al 28 febbraio 2021, tra problemi (grossi) di tutela della privacy

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale Innovazione
Fattura Elettronica
 

Con un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 24 settembre 2020 viene nuovamente posticipato il termine per l'adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche. Un rinvio dettato non solo da necessità tecniche, ma anche dai problemi sollevati dal Garante per la Privacy in merito al funzionamento del sistema.

Fattura elettronica: adesione al servizio di consultazione prorogata al 28 febbraio 2021

È dello scorso anno l'avvio del servizio di consultazione delle fatture elettroniche, grazie al quale tanto i professionisti quanto i privati possono accedere all'elenco delle fatture emesse nei propri confronti e visualizzarle.

Il problema evidenziato dal Garante della Privacy è quello della conservazione da parte del Fisco di tutti i dati contenuti nelle fatture: questi comprendono non solo i contraenti e l'ammontare, ma anche il dettaglio dei beni o servizi oggetto della fattura elettronica. Una quantità di dati che "risulta sproporzionata in uno stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento, rispetto al perseguimento del legittimo obiettivo di interesse pubblico di contrasto all'evasione fiscale", come affermava il Garante a luglio.

I rilievi mossi dal Garante vanno nella direzione di tutelare cittadini, professionisti e imprese dall'acquisizione di dettagli non rilevanti ai fini fiscali da parte dello Stato, così da evitare che tali dati possano essere utilizzati in maniera inappropriata.

C'è poi l'aspetto della sicurezza di tali dati: sebbene le aziende debbano conservare le fatture elettroniche per 10 anni, esse vengono comunque memorizzate negli archivi dell'Agenzia delle Entrate per 8 anni con tutti i dettagli in esse inclusi e ciò può costituire un rischio concreto, dal momento che un attacco informatico ai sistemi del Fisco non può essere escluso. Visto che le fatture ivi conservate contengono tutti i dati, possono rivelare informazioni preziose ai concorrenti o ai clienti di un'azienda, ad esempio, nel caso in cui venissero divulgate.

Viste queste criticità, con il provvedimento del 24 settembre l'Agenzia delle Entrate posticipa ulteriormente la data entro la quale è possibile aderire al sistema di consultazione delle fatture elettroniche. La nuova data, che per ragioni di ottemperanza al GDPR dovrebbe essere definitiva, è quella del 28 febbraio 2021. In caso di mancata adesione i file XML contenenti le fatture verranno cancellati entro 30 giorni.

Resta da capire se il legislatore recepirà i rilievi del Garante o se dovrà essere necessario un intervento in sede legale affinché vengano meglio tutelate la privacy e la riservatezza dei contribuenti.

Il provvedimento del 24 settembre prevede anche che i soggetti che usano il Sistema di Interscambio per scambiare dati con l'Agenzia delle Entrate possano produrre un rapporto di quadratura delle fatture elettroniche e delle notifiche scambiate, nonché il reinoltro delle fatture e delle notifiche non recapitate al destinatario. Quest'ultimo aspetto è rilevante ai fini fiscali in quanto la data di consegna verrà automaticamente aggiornata con quella del reinoltro che ha avuto successo.

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