Smart Working
Giannini, lo smart working, le opinioni e quella solitudine che non c'entra col lavoro da remoto
di Riccardo Robecchi pubblicata il 12 Ottobre 2024, alle 11:01 nel canale Innovazione
Un articolo sui presunti effetti estremamente negativi del lavoro da remoto ha causato discussioni aspre in Rete. Il fatto è, però, che quando si parla di opinioni bisognerebbe ricordarsi di dirlo
122 Commenti
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Mi è stato chiesto e ho risposto. Avevo già parlato della mia esperienza in Africa in passato, e non mi andava di approfondire oltre.
Il discorso "non sapete chi sono io" era auto-riferito. Ciò vuol dire che mi compiacevo dell'idea, non che vi invitavo ad azzardare ipotesi a riguardo. Non mi interessa minimamente che voi sappiate della mia vera identità. È proprio quello il bello.
Non ne dubito.
eh... cerco di adeguarmi...
e ovviamente tu fai parte del 10% sano.
Come ribattuta è abbastanza scadente.
E ti spiego anche il perché:
1. Ammette che la tua similitudine era effettivamente incongruente e capziosa, invalidandola e rendendola nient'altro che uno spreco di risorse computazionali;
2. Non specifica a cosa e a chi ti stessi adeguando, in quanto manca di riferimenti diretti, facendola così passare per un generico "qui son tutti fessi tranne me" (affermazione che appare alquanto improbabile data l'efficacia della stessa);
3. La faccina animata al termine della tuo commento riconduce il discorso su di un livello più basso di quello a cui voleva contribuire (il problema non è tanto la faccina, ma le natiche che mostra).
Che dire...? Missione fallita con successo?
Penso sia arrivato il momento di concludere questa escursione tematica e riportare il focus sull'argomento principale del thread (se avete altro da aggiungere... otherwise, let's move on).
Ecco questo si che sarebbe uno spreco di risorse computazionali...
Voler avere sempre l'ultima parola spesso è un automatismo riflesso dietro al quale si cela insicurezza, il non sentirsi autorevoli.
Certo, rinunciare ad avere l’ultima parola può comportare una sensazione di sconfitta, di inferiorità, ma se si esce dall'idea del confronto e del dibattito intesi come un ring su cui si gioca il proprio valore, allora si approda alla bellezza del vero scambio, del dialogo fecondo.
Non bisogna dunque imporre "l'ultima parola" e pretendere di avere più ragione dell'altro, ma ascoltare, proporre, associare, ed estrarre nuovi spunti di dialogo.
Mentre tu cosa hai fatto? Hai reiterato un discorso già concluso, non arricchendo, bensì impoverendo ulteriormente i suoi scarni contenuti con un uscita che potevi risparmiarti (e risparmiarci).
E prima che tu lo pensi, voglio precisare che tutto ciò che hai appena letto non è stato un ennesimo spreco di risorse computazionali, in quanto in esso (a differenza dei tuoi estemporanei commenti) giace la speranza che chiunque lo legga potrà incorporarlo nel proprio bagaglio culturale e uscirne una persona migliore. Tu incluso.
In un contesto educativo complesso e articolato, è fondamentale adottare un approccio metodologico che integri la teoria dell'apprendimento con pratiche pedagogiche innovative, favorendo così l'acquisizione di competenze critiche e analitiche attraverso l'uso di strategie didattiche diversificate, in grado di stimolare la curiosità intellettuale e promuovere un ambiente di apprendimento collaborativo e inclusivo, dove ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale e sviluppare una comprensione profonda delle discipline trattate.
Non siamo in un contesto educativo, e questo è solo un testo generato con ChatGPT.
Ti stai rendendo ridicolo.
Ma non mi diverte più...
Ciao
Suppongo intendessi "con te", e no, non lo è (e nessuna lo è mai stata).
Pensa un po', c'è chi quello che fa ChatGPT riesce a farlo da anni e anni prima che OpenAI esistesse, e senza l'aiuto di un prompt. Ed è gente talmente in gamba che ha persino ricevuto premi e riconoscimenti a riguardo.
Incredibile, vero?
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