Smart Working
Giannini, lo smart working, le opinioni e quella solitudine che non c'entra col lavoro da remoto
di Riccardo Robecchi pubblicata il 12 Ottobre 2024, alle 11:01 nel canale Innovazione
Un articolo sui presunti effetti estremamente negativi del lavoro da remoto ha causato discussioni aspre in Rete. Il fatto è, però, che quando si parla di opinioni bisognerebbe ricordarsi di dirlo
122 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa non mi diverte più...
Ciao
Aggiungo e aggiorno per allinearmi con la tua ultima modifica.
Non mi diverte più, dici? Quindi confermi che le tue intenzioni erano solo turlupinare e non contribuire al discorso? È un'affermazione molto grave da fare in ottica delle tue prossime interazioni.
Ne terrò conto, non temere.
Poi è convinto che di persona ci sia un relazionamento che viene a mancare con il contatot indiretto (call su teams per dire), ma ciò è vero a metà, è vero che la mancanza di contatto diretto mina in qualche misura il relazionamento, è vero che parlando di persona con i colleghi non bestemi e non girovaghi per caso in pigiama, ma è anche vero che nel contesto professionale medio è del tutto normale ignorare completamente le relazioni umane pure trovandosi in mezzo ad altri umani, e non è una cosa rara da hikikomori, è quello che fa l'impiegato medio: interagisce di persona con i colleghi per 8 ore al giorno ma non attribuisce ad essi nessun valore.
E lascia intendere che non considera la questione produttività un tema primario, peccato che quando si parla di lavoro lo è.
Come dicevo: certa gente è meglio escluderla dall'attività produttiva.
Non siamo più negli anni 80, e anzi ora ci troviamo a pagare un distacco rispetto ad altri Paesi, generato nel passato, per certi versi disastroso.
Nel contesto in cui lavoro io lavorare fisso in ufficio significherebbe semplicemente chiudere, ovviamente non lo facciamo, e anzi stiamo dando parecchio filo da torcere a francesi, tedeschi, statunitensi.
E si, faccio le call in pigiama e mi bevo pure una birra se mi va
Il fatto che sia una persona fuori dal mondo, non risponda sui temi (banalmente il tema produttività non sa manco cosa sia), che sia ottenebrato da preconcetti figli dell'ignoranza della materia (tipo che se scrivo su una chat non sto avendo un rapporto sociale/umano) e come ciliegina sulla torta tira fuori il "lei non sa chi sono io" lo qualificano ampiamente per quello che è: un troll ultrasessantenne, c'è poco da girarci attorno.
Ma poi ste cose le dice a uno che:
- per "soli" 7 anni ha frequentato l'attuale compagna con cui convivo giocandoci/chattandoci assieme
- mio fratello ha conosciuto e frequentato la propria compagna giocandoci assieme e ora hanno pure due figli
- ogni giorno andavo in ufficio per fare call con colleghi che erano a oltre 1000km di distanza (anche loro in ufficio... )
Guarda, non ne hai azzeccata una.
- per "soli" 7 anni ha frequentato l'attuale compagna con cui convivo giocandoci/chattandoci assieme
- mio fratello ha conosciuto e frequentato la propria compagna giocandoci assieme e ora hanno pure due figli
Ah, compagna per entrambi...
Capisco, così non serve neanche il divorzio. E bè, giustamente, se è gente che considera il conoscersi giocando online alla stregua di un vero incontro... è anche plausibile che esca un gioco nuovo e si incontri un personaggio, pardon... una "persona" di livello più alto.
Che declino sociale...
Ma non vi nego che da quassù è una situazione antropologica molto interessante da osservare.
penso sia uno dei pochi individui per cui l'argomento ad hominem non costituisca fallacia.
No infatti le ho azzeccate TUTTE.. ma poi, tu non sai chi sono io!!!
penso sia uno dei pochi individui per cui l'argomento ad hominem non costituisca fallacia.
E' quello lì, che per l'occasione ha preso un abbaio gigantesco ma di sicuro ho visto di peggio sia in tv che negli altri sistemi d'informazione, banalmente abbiamo qui sul forum "tu non sai chi sono io" che, ai deliri di Giannini, ha aggiunto una serie di cappellate (evidentemente pensando che fare il troll sia un mestiere... e rimane a fare il troll fino a tardi perchè deve socializzare)
Uno che scrive "preso un abbaio".
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Devo ammettere che il "tu non sai chi sono io" è un ottimo metodo per "separare la pula dal grano". Infatti ci sono coloro che dicono "a me non frega nulla di chi tu sia" e valutano ogni mio commento contestualizzandolo all'argomento discusso (una stretta di mano e un abbraccio), e poi ci sono quelli che ci tengono a sottolineare quanto disagio provochi loro il "non sapere chi io sia", manco soffrissero di un inguaribile complesso d'inferiorità che li spinge a rassicurare continuamente il loro ego per non farlo sentire intellettualmente minacciato.
Tu non sai chi sono io
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