Smart Working

Giannini, lo smart working, le opinioni e quella solitudine che non c'entra col lavoro da remoto

di pubblicata il , alle 11:01 nel canale Innovazione Giannini, lo smart working, le opinioni e quella solitudine che non c'entra col lavoro da remoto

Un articolo sui presunti effetti estremamente negativi del lavoro da remoto ha causato discussioni aspre in Rete. Il fatto è, però, che quando si parla di opinioni bisognerebbe ricordarsi di dirlo

 
29 Commenti
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Therinai12 Ottobre 2024, 16:27 #21
Originariamente inviato da: WarDuck
Lasciali stare, sono cresciute sui social e ci vogliono insegnare cosa sia la "vita reale", quando vai in giro e li vedi che passano il 99% del tempo chini al cellulare

Ma poi è pure matematica: se passi 8 ore a casa a lavorare hai meno socialità di quelli che stanno 8 ore a lavorare in ufficio

Ovvero sia, sempre 8 ore di lavoro devi svolgere.


Ti faccio notare che passare 8 ore in ufficio con i colleghi non significa necessariamente socializzare per 8 ore.
Ma mi sembri parecchi oprevenuto al riguardo.
Per curiosità quanti hanni hai?
WarDuck12 Ottobre 2024, 16:32 #22
Originariamente inviato da: Jimbo Kern
Non vedo perché dovrei. Il mio lavoro mi piace, non mi piace condividere l'ambiente lavorativo con alcuni (non tanti ma già uno solo per i miei gusti è anche troppo) personaggi che nella vita reale non frequenterei neppure se mi pagassero per farlo.


Non tanti, bene. Ora il punto è questo: se un giorno sarai costretto a lavorare con quella persona che non ti piace, cosa farai?

Perché siamo tutti bravi sulla carta, ma il mondo reale è fatto anche di persone che non ci piacciono, e stiamo perdendo sempre più l'abitudine a dialogare anche con le persone che non ci piacciono.

Non penso che questo contribuisca in alcun modo al miglioramento della società civile.

Allenare invece la tua pazienza, non credersi necessariamente migliore di altri è un grande insegnamento contro ego e superbia.

Poi certo, ci sarà sempre chi, per miseria sua, sarà irrecuperabile.

Mi limito ad osservare una società sempre più nervosa ed isterica, e il motivo è che non siamo più disposti ad avere pazienza con gli altri.
Ratavuloira12 Ottobre 2024, 16:39 #23
Originariamente inviato da: WarDuck
Non tanti, bene. Ora il punto è questo: se un giorno sarai costretto a lavorare con quella persona che non ti piace, cosa farai?

Perché siamo tutti bravi sulla carta, ma il mondo reale è fatto anche di persone che non ci piacciono, e stiamo perdendo sempre più l'abitudine a dialogare anche con le persone che non ci piacciono.

Non penso che questo contribuisca in alcun modo al miglioramento della società civile.

Allenare invece la tua pazienza, non credersi necessariamente migliore di altri è un grande insegnamento contro ego e superbia.

Poi certo, ci sarà sempre chi, per miseria sua, sarà irrecuperabile.

Mi limito ad osservare una società sempre più nervosa ed isterica, e il motivo è che non siamo più disposti ad avere pazienza con gli altri.


Quoto...ma oggi tanto tutti si credono i "migliori di sempre" come dice la pubblicità
WarDuck12 Ottobre 2024, 16:42 #24
Originariamente inviato da: Therinai
Ti faccio notare che passare 8 ore in ufficio con i colleghi non significa necessariamente socializzare per 8 ore.


Ovvio, ma potenzialmente avrò più occasioni per farlo.

Originariamente inviato da: Therinai
Ma mi sembri parecchi oprevenuto al riguardo.
Per curiosità quanti hanni hai?


Ho 38 anni. Ho vissuto tutte le situazioni di cui si sta parlando:

In università, pur avendo ognuno il suo percorso, gli esami più belli sono stati quelli che prevedevano un progetto da fare in gruppo.

Finita l'università ho fatto il dottorato, e praticamente ho lavorato 3 anni *da solo*. E per da solo intendo veramente da solo. Nessuno con cui confrontarsi, giusto il supervisor. Una esperienza che *non* consiglierei neanche al mio peggior nemico.

Adesso lavoro per uno spin-off dell'università e fortunatamente i colleghi sono persone con cui si può avere un rapporto umano accettabile.

Da noi abbiamo tendenzialmente 2 giorni di remoto e 3 in presenza, io per vari motivi, tra cui il fatto che lavoro su apparecchiature di laboratorio e ho determinate responsabilità, faccio poco remoto, ma va benissimo così.

Ripeto, mi ritengo fortunato. Da quello che invece leggo in questa conversazione non tutti lo sono, e mi dispiace di questo.
Darkon12 Ottobre 2024, 16:42 #25
Originariamente inviato da: WarDuck
Se consideri i tuoi colleghi una massa di beoti vuol dire, come minimo, che non sei nel posto giusto, ti suggerisco di cambiare posto di lavoro.


Eh magari... come si diceva in un altro post il problema è che il 90% dell'umanità è fatto di beoti quindi auguri a cambiare società fino a che non trovi anche solo il 50% che ti aggrada.

Prova ad esempio a parlare della filosofia di Beckett con qualsiasi dei tuoi colleghi e vedi in quanti sanno anche solo chi sia Beckett anche senza conoscere nient'altro.

È semplicemente una scommessa persa in partenza per questo non ha senso nemmeno provarci. Le persone che ti vanno a genio e con cui vale la pena socializzare te le scegli. Quelle che ti capitano casualmente puoi incontrarne una o due che per puro caso siano anche interessanti ma il resto è una massa grigia priva di valore.

Non è possibile pensare di lavorare per una società senza avere nessuna interazione con gli altri.


Non so cosa intendi per interazione ma io riesco benissimo a comandarli il più delle volte senza nemmeno incrociarli nell'arco di tutta la giornata. Io arrivo prima degli altri, vado al mio piano dove c'è solo un'altra persona ma comunque ognuno nella sua stanza e per 8 ore sono mail o teams tranne che con un collega che mi va a genio e quindi pranziamo insieme ma solo io e lui, senza far venire gli altri.

Altrimenti fatti la partita IVA e ti metti a lavorare in proprio.


Non ho mai detto di essere masochista.

Va bene il lavoro da remoto, ma il full per me sarebbe da vietare per legge.


Ma guarda che fuori dal lavoro ho una vita super attiva. Collaboro con la PA e quindi incontro le persone più disparate, vado a convention e non pensare sempre e solo super impegnative ma anche roba da comic o di elettronica. Non sto a fare tutto l'elenco ma il fatto che schifi i miei colleghi non significa affatto non avere una vita fuori dal lavoro anzi... spesso mi stanco proprio perché ho anche troppe attività fuori dal lavoro. Mettici poi che da quando sono genitore ho pure il gruppo delle mamme, gli incontri più disparati dal gruppo del battesimo a quello per far giocare i bambini a quello della piscina ecc... ecc...

Quindi per me lavorare da casa sarebbe solo una comodità poi la vita sociale ci penso da solo a farmela con chi dico io.
Jimbo Kern12 Ottobre 2024, 17:28 #26
Originariamente inviato da: WarDuck
Non tanti, bene. Ora il punto è questo: se un giorno sarai costretto a lavorare con quella persona che non ti piace, cosa farai?


Già fatto, più volte. Mantengo rapporti strettamente professionali.
Therinai12 Ottobre 2024, 17:46 #27
Originariamente inviato da: WarDuck
Ovvio, ma potenzialmente avrò più occasioni per farlo.



Ho 38 anni. Ho vissuto tutte le situazioni di cui si sta parlando:

In università, pur avendo ognuno il suo percorso, gli esami più belli sono stati quelli che prevedevano un progetto da fare in gruppo.

Finita l'università ho fatto il dottorato, e praticamente ho lavorato 3 anni *da solo*. E per da solo intendo veramente da solo. Nessuno con cui confrontarsi, giusto il supervisor. Una esperienza che *non* consiglierei neanche al mio peggior nemico.

Adesso lavoro per uno spin-off dell'università e fortunatamente i colleghi sono persone con cui si può avere un rapporto umano accettabile.

Da noi abbiamo tendenzialmente 2 giorni di remoto e 3 in presenza, io per vari motivi, tra cui il fatto che lavoro su apparecchiature di laboratorio e ho determinate responsabilità, faccio poco remoto, ma va benissimo così.

Ripeto, mi ritengo fortunato. Da quello che invece leggo in questa conversazione non tutti lo sono, e mi dispiace di questo.


Sei molto giovane, sei un mio coetaneo, perché ragioni come un sessantenne?
Lavori con le macchine in laboratorio, qindi immagino dovrai essere fisicamente dentro il laboratorio, ma non ti viene il dubbio che in altri contesti non sia necessario il contatto diretto con il "materiale" su cui si lavora?
Senza colleghi non hai modo di socializzare?
Supponiamo che ti ritrovassi disoccupato, per scelta o per circostanze, rimarresti isolato dal mondo esterno?
appleroof12 Ottobre 2024, 18:34 #28
Originariamente inviato da: appleroof
Completamente d'accordo con l'articolo. Peraltro il lavoro da remoto in una società di pendolari porta vantaggi in termini di stress, inquinamento etc. Ma poi basta parlare con tanta gente per capire come spesso gli ambienti degli uffici, al di là di felici eccezioni dove si possono creare amicizie, siano più tossici che altro, se uno socializza solo là sta messo male secondo me. Vero che si vede che siamo diventati più chiusi ed egoisti ma non penso proprio che il lavoro da remoto non solo sia la causa, ma nemmeno una delle cause.


Mi autoquoto perché dopo aver letto i commenti vedo che ci si polarizza, ma mica è tutto nero o bianco

Quindi volevo aggiungere che per esempio nel mio caso ho una esperienza mista, con solo massimo 3 (ne faccio 2 ordinaria ente) giorni di lavoro da remoto su 5, il resto in ufficio. Mi trovo da dio sotto tutti i punti di vista, possibilmente non tornerei mai indietro.

Penso sia il compromesso migliore, in effetti la produttività non è calata per nulla, per questo penso che lo mantengano, mica fanno beneficenza.
Rei & Asuka12 Ottobre 2024, 20:10 #29
Volevo averne la conferma, quando sono arrivato a Massimo Giannini ho capito che potevo benissimo passare oltre

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