Smart Working
Giannini, lo smart working, le opinioni e quella solitudine che non c'entra col lavoro da remoto
di Riccardo Robecchi pubblicata il 12 Ottobre 2024, alle 11:01 nel canale InnovazioneUn articolo sui presunti effetti estremamente negativi del lavoro da remoto ha causato discussioni aspre in Rete. Il fatto è, però, che quando si parla di opinioni bisognerebbe ricordarsi di dirlo
122 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl mio era un riferimento a questo articolo (e conseguente thread) dove si era parlato dello stesso argomento (con alcuni stessi utenti):
https://www.hwupgrade.it/news/web/amazon-ordina-ai-dipendenti-di-tornare-in-ufficio-5-giorni-alla-settimana_130811.html
Liberissimo di farlo.
Liberissimo di farlo (io).
Questa è una tua opinione, evidentemente di parte.
Ancora, questo è in riferimento a un precedente argomento. Non hai nessun dovere di sentirti chiamato in causa.
Mi sembra di esserlo ampiamente stato quando ho scritto:
A quanto pare non sono io colui che legge un testo scritto senza capire cosa abbia letto.
Ovviamente. Qui non si sta di certo pontificando.
Questi sono tutti discorsi per loro stessa natura generalizzanti. Poi ognuno deve rapportarsi a essi con le giuste valutazioni del caso.
ma infatti...
Ci sono colleghi che hanno la fortuna di abitare a 5-10minuti, e non fanno smart, gli conviene stare qui, se stessero a casa dovrebbero pagare il riscaldamento d'inverno, il condizionamento d'estate e il pranzo.
Scommettiamo che se si facessero come me 1 ora andare 1 ora tornare, in auto perchè con i mezzi pubblici ce ne metti 3 + 3, cambierebbero idea ?
E oltre a loro anche quelli che mettono la socialità che ti offre l'ufficio come principale, passerebbe in secondo piano ?
Provate a farvi 10-20 anni, 5 giorni a settimana 1 ora andare ed 1 ora tornare, e poi provate a fare qualche tempo di smart working e poi tornate a farvi 1+1 ore tutti i giorni, e poi vediamo se dite ancora eh ma la socialità è importante...
Se puoi alzarti, farti un caffè, e tirare liberamente 10 bestemmioni ogni volta che arriva una richiesta da remoto senza che nessuno ti vada a denunciare... non ti stai confrontando. Stai subendo e sfogandoti passivamente.
Stai praticamente facendo come i bambini che ricorrono alla mammina quando l'amichetto fa il monello. Con la differenza che qui nessuno chiama alla mamma dell'amichetto per farvi fare pace.
Qui vi sfugge un ulteriore elemento fondamentale per il lavoro in presenza: l'essere adulti. E molti di coloro che preferiscono lavorare in mutandoni e pantofole... probabilmente adulti non lo sono mai diventati.
Ragazzi (o uomini, se lo siete), fatevene una ragione: evitare il contatto umano è un disagio mentale. Non ci sono "se" e "ma" che tengano.
Adesso il non voler avere a che fare con determinate persone significa evitare il contatto umano... TUTTO!?
Io non evito affatto il contatto umano ma mi disgusta il contatto umano con ALCUNI umani; detto ciò dammi un adeguato potere sugli altri e vado in ufficio più che volentieri. Col potere adeguato andrei a lavorare sorridente tutti i giorni.
Questo nel mondo fatato. Nel mondo reale ci sarà forse un 10% che si sceglie che lavoro fare e un 90% che lavora dove ha trovato lavoro.
Infatti nessuno pretende che tutti facciano smart o che nessuno faccia smart. Quello che si vorrebbe è laddove possibile poter scegliere liberamente se fare smart o meno.
No guarda qua non c'è nessuna fobia o altro. Semplicemente c'è chi vive benissimo, super sociale ecc... ecc... la propria vita senza sentire l'urgenza o la necessità di socializzare con i colleghi o anche solo averci un rapporto fosse anche solo di buongiorno e buonasera.
Ecco, mi pare che tu non abbia capito assolutamente niente dell'articolo che hai letto, se l'hai letto, né della posizione degli altri utenti con cui interagisci. Non ho visto nessuno, qui, chiedere che sia reso obbligatorio per tutti il lavoro da remoto. Quello che si chiede è che ci sia l'opzione di lavorare da remoto per chi voglia farlo: non tutti si trovano bene in ufficio e non tutti si trovano bene a lavorare da remoto; perché non dovrebbe essere possibile scegliere di fare ciò che va meglio per sé?
Personalmente mi trovo benissimo a lavorare da casa e mi godo la mia socialità lontano da un ufficio. Non vedo perché tu debba giudicare me e gli altri che preferiscono lavorare da casa, oltretutto con giudizi che non hanno grande motivo di essere. Nessuno ti vuole costringere a stare a casa in pigiama, mentre tu sembra che voglia prevaricare gli altri costringendoli a lavorare in ufficio. Dato che citi l'essere adulti, ti invito a imparare a esserlo tu stesso rispettando le posizioni e le preferenze altrui, in particolare quando nessuno cerca di importi nulla.
Mi limito a quotare e condividere, faccio (anche) mia la tua risposta, con particolare condivisione di quanto messo in grassetto.
Per la cronaca lavoro amorevolmente sia da casa che dall'ufficio, distante giusto una decina di chilometri scarsa.
(come scritto sopra, ad un paio di soggetti neanche il saluto rivolgerei...ma questo del resto si applica anche ad alcuni vicini, con la differenza che i secondi possono anche decidere di non frequentarli)
Trovo ad ogni modo che entrambe le modalità lavorative, nel mio caso, abbiano i loro punti di forza.
Conscio del fatto che la mia situazione non è quella di altra e che quindi ognuno possa fare delle considerazioni diverse.
Intendevo se farlo da remoto o in presenza.
In versione più estesa (se estratta dal contesto del mio commento), si potrebbe dire:
Sarò breve: tutti possono giudicare tutti. Non c'è bisogno del permesso scritto. Se vedo una tendenza di comportamento che suggerisce un disagio manifesto, io esprimo il mio giudizio su tale argomento.
E se proprio vogliamo essere precisi, più che giudizio, si tratta di un'opinione, ma sono ben conscio che "opinare" non è un termine alla portata di tutti.
In versione più estesa (se estratta dal contesto del mio commento), si potrebbe dire: Nessuno vi obbliga a lavorare in un modo dove i vostri limiti psicologici vengano messi a dura prova. È un vostro diritto scegliere di poterlo fare in smart-working, ci mancherebbe altro.
Il problema purtroppo è proprio questo... che ad oggi anche laddove non c'è una necessità di presenza fisica viene negato lo smart working per principio.
Ad esempio che io sia fisicamente nel mio ufficio o a casa non cambierebbe assolutamente niente dato che tutto il mio lavoro è digitale e che di cartaceo sostanzialmente non ho niente. Però l'azienda non vuole saperne e concede al massimo 6gg/anno di smartworking che ovviamente servono a poco e niente.
E se proprio vogliamo essere precisi, più che giudizio, si tratta di un'opinione, ma sono ben conscio che "opinare" non è un termine alla portata di tutti.
Sia chiaro a volte su un forum basta un niente per essere mal interpretati e a me per primo è capitato quindi figurati. Diciamo che per come l'avevi scritta era facile prenderla male, tutto qua. E non era la tua opinione il problema sia chiaro ma proprio come l'avevi esposta che sinceramente era un tantino offensivo. Ripeto magari ci/ci abbiamo visto più di quello che volevi dire quindi capita e fine ma ci tenevo a spiegare il perché di certe reazioni.
Azz...
E io che mi lamentavo perchè me ne danno 12 al MESE !
Nessun problema.
Tendenzialmente cerco di non essere mai offensivo.
Forse a volte posso sembrare pungente, sarcastico, offensivo... ma mai una pornostar.
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